venerdì 6 luglio 2018

Può un’oncia di bellezza, di amore puro

Può un’oncia di bellezza, di amore puro
Scongiurare  che  tutto ciò che l’uomo è ancora
sia il caso si estingua?
Quanto può detergere  ancora
Il velo lunare il sangue della lama ?
Smacchiare i nostri sudari di scrofe?
Nell’ innocente  loro dissolutezza
Gridano vendetta I profanati angeli,
 Intanto che  torna,  Sumit,  il tuo esanime corpo
Nei bimbi raccolti dal mare,
E resta senza musica la vita
In  ciò che ne dice e  pensa l’uomo  comune,

A che le anime insaziate di  morte risorgano a vita
Nei migranti Egli venne alla sua gente
Ma i suoi non l'hanno accolto,

 Così al passaggio estremo
 volgi erranti  i tuo stessi passi
Nella Sodoma ti volgi agli indimenticabili cuori,
Ne accudisci i giorni futuri
Togliendoti di bocca ogni estremo conforto,
Om, così sia, dicendo a un dio senz’altro lume di volto