lunedì 28 settembre 2009

Al villaggio, per Dusshera


Kailash era in cammino da solo verso il suo villaggio, quando la sua telefonata mi ha raggiunto. Vi era diretto per ricongiungersi il giorno di Dusshera con la moglie e i bambini più piccoli che dall inizio di Navaratri vi soggiornano in casa dei suoi genitori , con Purti ed Ajay che l'avevano preceduto sulla motocicletta guidata dal fratello.
Il sole che era ancora alto oltre i vetri delle mie finestre di casa, volgeva al tramonto nel cielo dell' India. Al telefono ho accompagnato Kailash lungo tutto il tragitto restante, mentre il sole via via declinava e il villaggio si faceva più vicino, finchè Kailash non è stato tra le prime case, ed ha iniziato a percorrere le prime vie abitate, e con il sole che spariva all'orizzonte anche i nostri discorsi hanno volto al termine.
Gli avevochiesto di farmi avvertire l' India, nelle voci e i rumori di passanti e automezzi, ma con l'affanno della sua voce al seguito dei passi, potevo sentire, mi ha detto, solo il clic clac dei suoi sandali.
" Quali porti?" delle due paia di sandali che sono le sue sole scarpe abituali.. " Quelli blu" , che sempre aveva ai piedi quest'estate
Quelli in similpelle, " expensive", mi ha detto che li riserva per le circostanze importanti.
Già le statue di legno e di fango della dea Durga erano finite immerse nelle vicinanze del fiume Ken, nelle acque della diga ch'è poco distante dalla stazione ferroviaria di Khajuraho.
E domani, o dopodomani, se le circostanze lo consentono, il mio amico potrà recarsi al tempio di Hanumah in prossimità di Chattarpur , per propiziare ad entrambi la dea con la distribuzione di piccoli dolci alle kumari bambine del circondario, cui avrà recato l'avviso nelle scuole circostanti.,
Ma prima occorre che ritorni in Khajuraho a farvi provvista del riso, lo zucchero, il latte, l'uva passa e il khaju che occorrono per i dolcetti .
Poi " slowly, slowly" potrà riprendere i nostri progetti, che hanno subito una battuta d'arresto a seguito della sua intolleranza alimentare per la zero zero atta che per più giorni l ha confinato in casa con diarrea e vomito. La malattia l' ha così debilitato che stenta ancora a riprendere a mangiare abitualmente.
Non occorrerà per questo che faccia ritorno ad Orcha, dove alla fine dell'altra settimana scorsa si è recato, con Purti ed Ajay, per contattare gli affittuari e i gestori del ristorante in riva al Betwa. Esso ci alletta per la sua posizione prospiciente il fiume, il parco sull'altra riva, in un grande centro di flussi turistici ove non campeggia alcun ristorante di cucina italiana..
Kailash l' ha ritrovato ancora chiuso, i tavoli e le sedie accatastati all esterno con gli ombrelloni., senza che alcun lavoro di ordinaria manutenzione o di riparazione sia stato intrapreso.
E' venuto a sapere che ne è proprietaria la locale azienda turistica , da cui l' ha avuta in affitto un benestante locale che ha subito provveduto a subaffittarla ad un farmer del posto, il quale , al pari del primo affittuario, non ha la minima idea di come avviare e gestire un ristorante.
" Aiutami, Kallu, gli ha chiesto in soccorso..." Non hanno il minimo senso o criterio, dei tempi lunghi di cui occorre disporre per essere successful , che significa, tradotto in termini semplici, ottenere che il nome del ristorante possa finire in qualche guide book.
Responsabili del'azienda , tenant e sub-tenant erano ben disposti ad affidare a Kailash, esentasse, senza oneri di luce e di affitto, ogni lavoro di manutenzione e di riparazione, la edificazione di bagno e lavabo, oltreché il rifacimento della cucina e l'acquisto delle attrezzature mancanti, ma senza alcun serio impegno di proroga del canone per gli anni seguenti...
Un generico ripromettergli soltanto, con la assicurazione che a lui, un forestiero di Khajuraho, avrebbero patrocinato e protetto l' ingresso nell'economia di Orcha. Nessuno si sarebbe sognato di venire a importunarlo, o a mangiarvi senza pagare...Ricordavo l'uomo che dormiva su un un tavolo quando insieme, il giorno del mio distacco da lui e dai suoi bambini nella vicina Jhansi, vi avevamo compiuto un sopralluogo? Era un prepotente locale che avanzava pretese del genere.
Tutte queste cognizioni, su quello che il mio amico considerava già " my restaurant", Kallu le aveva tratte incrociando i dati che aveva raccolto dai diretti interessati, l'uno in contrasto con l'altro, il ristoratore di un vicino resort che forse non aveva mancato di scoraggiare Kallu dal farsi suo concorrente, dipingendogli a fosche tinte la gestione di quel ristorante come un seguito di tentativi falliti, anno dopo anno, le volte precedenti, . gli affittuari cui non pareva vero di potere seguitare a interessarsi solo dell affitto da riscuotere a spese del diretto interessato, nel lasciargli fare i i lavori che consentivano di aumentarlo,..
" Così può darsi che ti facciano fare tutti i lavori che servono per aprire il ristorante, senza che tu al tempo stesso per il primo anno possa guadagnare nulla, essendo ancora all'avvio della gestione, per poi spedirti via appena potranno affittarlo per qualche migliaio di rupie in più grazie a tutto che quello che hai fatto"
" It's possible!..." ridendone ha arguito Kailash , con divertito sarcasmo.
Meno arrischiato e più compatibile con le cure parentali di Kailash, innanzitutto nei riguardi di Ajay, così bisognoso del suo aiuto per imparare da bambino dislessico l'inglese, sarebbe il rilevare in affitto il ristorante vicino al suo villaggio tra Bamita e Panna, lungo la strada magnifica che reca al parco nazionale, con cucina ,terrazza, raining hall, ossia un salone in cui i clienti possono porsi al riparo quando imperversano i monsoni, un ampio spiazzo per parcheggiarvi davanti, dove è possibile disporre ombrelloni all ombra di alberelli.
Ma l' esperienza in cucina indiana di cui Kallu necessita ancora, l' inducono a ritardare i tempi, a differire ancora per chissà quanto tempo.
Intanto riprenderà a lavorare per l hotel Harmony, e la sera, quando ne farà rientro, servendosi dei libri di cucina in hindi che gli ho inviato/ trasmesso da Delhi, in casa potrà sperimentare ancora ulteriori ricette.
Procedendo " slowly, slowly, come mi ha pregato, giunto in prossimità della casa dei suoi genitori.
" A Sumit, a Chandu, un mio grande bacio come li vedi ", l ho pregato al nostro commiato.

venerdì 18 settembre 2009

Per Ajay







Il mio amico Kailash era " very , very happy" al telefono, domenica scorsa, talmente era certo che si stesse intanto trovando la rapida risoluzione della dislessia di Chotan, il nostro piccolo Ajay.
Finalmente aveva reperito ed era nella sua casa l'insegnante indiano, giovane e promettente, che ogni giorno, di sera, era disponibile a recarvisi per insegnare al figlio l'inglese in cui, anche a suo dire, il bambino risulta " very poor" di abilità e di attitudini, mentre la sua mente è eccellente in matematica. L' insegnante e il bambino avrebbero potuto allora ritirarsi, insieme a Purti, nella stanza che mi è riservata quando sono ospite in India del mio amico. A Kailash avevo già inviato e sia pure a distanza di giorni egli aveva fotocopiato, in un accesso a internet, il testo da me rielaborato al computer di una prima lezione per insegnare l inglese ai bambini che come Ajay sono dislessici, secondo" un metodo sicuro per tutti", come assicura nel sottotitolo il volume di Pamela Kvilekval da cui l'avevo tratto, - l'unico in argomento che sia reperibile nella nostra lingua. Mentre al telefono ne parlavamo, il giovane professore indiano l'aveva in lettura e chiedeva di potermi parlare per esprimermi il suo caloroso assenso a farne tesoro.Poteva così avere già inizio la nostra collaborazione a distanza per il bene del bambino.
Ajay era ben propenso e si prestava di buon grado al tirocinio, aveva finalmente compreso, a dire di Kallu, che altrimenti anche a lui sarebbe stato negato il futuro che solo l'istruzione superiore poteva consentirgli - " High School, high future..", secondo le certezze indubitabili che la presa rapida della speranza solidifica nel mio amico,- parlandogli in disparte, alla sola presenza di Purti, Papà Kallu era finalmente riuscito a renderlo consapevole che se non avesse imparato a leggere e scrivere l' inglese, di cui visitando le grandi città (Kailash )aveva inteso tutta l importanza che ha assunto in India presso chi è "powerful", a discapito dell' hindi stessa, sarebbe caduto talmente in basso, " felling down", che avrebbe finito per poter fare da grande solo i lavori più negativi, laddove, ne era certo, sarebbe bastato al più un mese di esercizi, di applicazione intensa,- come il giovane insegnante già era pronto a garantirci-, e ogni possibilità per Ajay si sarebbe riaperta..
L'unico problema , per Kailash, secondo quanto si riservava di chiarirmi in seguito, era che il corso era " very expensive: per venire a casa sua un'ora al giorno, per un intero mese, il giovane insegnante di inglese gli aveva appena chiesto 500 rupie: neanche l' equivalente, al cambio, di quanto viene corrisposto in Italia per un'ora di lavoro al nero di una domestica.
Dopo la mia partenza Kailash è davvero rientrato ( a tutti gli effetti )nei termini indiani di costi e speranze .
lI giorno seguente avrebbe ritirato il testo della seconda lezione, e cosi via, la terza, la quarta, la quinta, le successive lezioni che gli avrei trasmesso, giorno dopo giorno, come se si trattasse di una medicina curativa dal pronto e sicuro effetto per la mente di Ajay.
Ieri sera, tuttavia, per quanto il suo stato d'animo fosse ugualmente felice, il mio amico appariva già più problematico, e già ragionava in termini di tre, o più mesi, che sarebbero occorsi, di fronte alle difficoltà che pur imparando, Ajay gli aveva palesato la sera avanti anche nel leggere i gruppi in inglese di vocali e consonanti più trasparenti nel suono, quando il mio amico, essendo ugualmente dislessico, gli si era messo accanto per insegnargli ed apprendere dal professore di inglese.
" Credevo che tutto fosse più facile, ti ricordi, quando gli ho dato la tua ultima lettera, e lui ha letto rapidamente le prime parole " My dear friends.. ."Ma dopo..."
Già ma dopo, e in futuro, Kailash non può ancora immaginarsi che Ajay rimarrà sempre in difetto e in ritardo, che il divario per lui incolmabile sarà l'ombra che seguiterà ad oscurare la luce del suo' incantevole sguardo, non presagisce come e quanto andrà ancora sollecitato e avvolto d'amore, di delicata cura, perchè non si rifugi nella sconfitta di chi è già perdente sui blocchi di partenza, evitando il compito impari e l'umiliazione del raffronto, e quanto occorrerà rianimarne la reattività perchè al cimento egli non preferisca di essere ridotto a una pietra di scarto, il verdetto di condanna di chi senza più speranze non gli chieda più niente, e lo assecondi a subire la propria rottamazione umana di uomo semplice, senza parole, anzichè fare sentire il filo della sua angelica voce.
E nella remissività passiva di Ajay, il mio amico che non ha il ricordo immaginario che di ciò che ha visto ed udito, nei notiziari o nelle messinscene seriali della mitologia hindu, o dei match di cricket, non avverte il vuoto mentale di storie e racconti, che nella mente ddi suo figlio nessuna lettura o scrittura ha popolato di mitici esseri, di fantastici eroi, di umane vicende esemplari e di demoni e catastrofi di cui scongiurare l incombere.
Non v'è libro di letture che abbia inoltrato al bambino, dalle storie del Gatto degli stivali e di Pollicino al libro della Giungla, non v'è saga di dei ed eroi dell'epica indiana, del Mahabaratha o del Ramayana, ne' narrazione cinematografica di personaggi in carne d'ossa o di cartoni animati, che per egli non sia rimasto lettera morta, (non v'è ) atlante o enciclopedia che gli abbia procurato, di cui le nozioni e le mappe non si sia rivelato uno sforzo abbandonato.
Eppure , quando mi raggiungeva nella mia stanza e restava a guardarmi, nel suo sguardo la sua anima tornava a chiedermi la formula che potesse liberarla, la parola, il gioco, l' animazione grafica, che potesse farla uscire dai recessi dove è in lui è annidata, un'altra vista, un'apertura viva, che non fosse lo sguardo che del Taj Mahal sapeva scrutare solo i tombini, nelle acque fluviali il serpeggiare del cobra.
Di fronte allo sfacelo degli esiti di ogni mio tentativo, dei libri e degli album fatti a brandelli dalla sorellina Purti perché Ajay non li aveva accuditi, più volte ho lasciata la sua mano che mi si affidava, come quando, non ancora capendo, addebitavo al carattere del nostro Ajay la sua inerzia mentale , e vaneggiavo di rivendere la bicicletta che gli avevo appena fatto acquistare dal padre, o quando con amarezza, assaporando l'acredine di una sconfitta, ho lasciato al cugino il libro su Hanumah , sul dio- scimmia che non l' aveva stranito quando credendolo un frutto aveva colto la luna , ma nel tempo, la mia memoria ne è certa, la mia accettazione di Ajay non è diventata la resa della rassegnazione. Al cui rifiuto, ho educato e fatto crescere in Kailash l' amore per il figlio.

giovedì 10 settembre 2009

Con nessuno come con te
















Quando ho riavvivato i nostri contatti al telefono, Kailash mi ha ripromesso che a giorni, al termine di questa settimana, si recherà ad Orcha per visionare il ristorante sulle rive del Betwa che è il nostro miraggio , quanto è il tempo necessario per capire perchè non abbia fatto la fortuna del precedente gestore, benché vi converga lo snodo di tre strade in prossimità del fiume . E (e che) pernotterà nella località , per essere certo di poter contattare l agricoltore che lo ha recentemente affittato, e verificare se c'è modo di rilevarlo. Quando poi sarà di ritorno in Chattarpur, vi acquisterà i vasi per la semina delle piante mediterranee che richiede la cucina italiana, e in Khajuraho seguiterà quindi a sollecitare l'unico artigiano che vi è in grado di riassestare l'avvolgimento della saracinesca del nostro negozio di barbiere, perchè la ripari finalmente, anche se dubita che costui trovi il modo e il tempo di farlo,
talmente è preso dai lavori di installazione delle serramenta del nuovo hotel che sorgerà proprio di fronte a quello in cui lavora.
















E soprattutto, prima che parta, assicurerà che un insegnante venga a casa sua, di pomeriggio, per iniziare a impartirvi delle lezioni di inglese ad Ajay, il cui destino scolastico è ora la nostra maggiore preoccupazione comune, da che ho concretizzato, e gli ho fatto sapere, che è dislessia, del terzo livello, la difficoltà cronica che palesa il bambino nel tradurre la sua decifrazione dei nomi delle lettere nella comprensione di parole e frasi.
In ogni caso, era al mio futuro che dovevo pensare, prima che al suo, sarebbe stato "bad karma", per lui, non tenere conto nel sollecitare il mio aiuto, " very bad Kharma"

Ma altro sopraggiungeva, nelle sue parole, che più di ogni altra cosa gli premeva di dirmi.
"Tu sei in Italia, ed io in India, ma ora ci parliamo come se fossimo uno di fronte all altro, " as you were in front of my eyes",tu non hai rapporti con i tuoi fratelli, e come te anch'io io non ho rapporti con mio fratello con mia sorella , ma il contatto che c'è tra me e te non c'è niente che possa interromperlo, anche se a lungo restiamo separati e distanti, e se litighiamo poco dopo siamo ancora amici,... io ho incontrato e ho parlato con tanti altri stranieri, ma con nessuno sono entrato in amicizia come con te, e tu sei ora un membro della mia famiglia più di mio padre e di mia madre.
Dimmi, questo che cos'è , se non Dio...
E' come se in un'altra vita fossimo stati intimi amici , o davvero fratelli, e ora tu stessi aiutando me, come io ti ho aiutato nell 'altra vita..."
Lo ascoltavo nelle sue parole estreme, ma senza commuovermi, per quanto fossero toccanti, memore di come la convivenza con lui avesse alimentato in me una tigre continuamente animosa di attaccarlo, che ho intentato di inscenare la mia morte nella sua dimora, quando ho disperato di avere annientato vanamente per lui la mia vita .
Ma se non è Dio, se non è la vita divina che in ci riunisce e mi infervora, per virtù incessante d'amore trasceso, che cosa annienta ogni distanza tra noi , e mi fa ritrovare nelle stanze della casa del mio amico, sentire ogni sua cosa a portata di mano, il tasto del cooler, la brocca per trarre dai secchi l acqua per lavarmi, e come apro gli occhi, e muovo i miei passi, che cosa mi fa già pensare a come provvedere e darmi da fare per lui e i suoi bimbi, per Vimala, senza che la mancanza e l'assenza di loro le avverta mai tali?
Talmente ne trabocco, in un empito incontenibile, che martedi avevo già reperito l'unico libro edito in Italia che insegna l inglese ai bambini dislessici, nel centro scuola che avevo raggiunto in bicicletta alla periferia della città, neanche due giorni dopo che in casa di mia madre l interrogativo postomi da mio fratello, se Ajay potesse essere dislessico, mi aveva aperto la mente sulla natura reale delle difficoltà del bambino a leggere e scrivere , e quella sera stessa potevo già trasmettere a Kailash i primi Esercizi del volumetto, di Pamela Kvilekval, con il primo "grid" di parole trasparenti monosillabiche, la cui acquisizione è facilitata dala corrispondenza dei loro suoni con l' ortografia.
E Kailash, per quanto le febbri e i malesseri ricorrenti dei suoi bambini lo inducano a sospendere ogni opera in corso e la ripresa del lavoro per prendersene cura , come cessano le fluttuazioni dell angoscia riprende subito il largo in cui, con il mio concorso, possa assicurare lui un giorno il loro avvenire.


Senza che riesca a comprendere in quello che compie per Ajay, su mia ispirazione, - se è vero ciò che mi sollecita a incalzarlo-, quanto poco si leverà dal suolo l'aquilone di Ajay.