lunedì 16 giugno 2014

beautiful minds

Beautiful minds
Khajuraho 17 giugno 

“ Batheswar è ancora più bello che l’altra volta”
“ Perché, Kailash?
“ Non ci sono persone, ma è più bello perché ci sono i pavoni”

Ed un pavone gli si è accostato ed è tornato a farglisi vicino quando gli ha offerto biscotti.

L’altra volta era stato in Mitaoli che li avevamo avvistati, sull’alto del muro di cinta del tempio circolare delle 64 yogini., come l'amico ricordava ancor meglio di me.
La sua memoria stupefacente avrebbe avuto modo ancor più di manifestarsi sulla via del rientro in Gwalior, al mio rammarico che non avessimo rivisitato il tempio che precede l’ingresso in Batheswar.
“ Ma non ci sono che i sardula-i mitici leogrifi- di interessante, oltre la porta con le statue tutto è andato perduto”, come mi avrebbero confermato le immagini che vi avevo scattato la volta precedente.
Kailash aveva trovato come strabiliarmi già in Badoh Patari all’ingresso del mirabile tempio Gadharmal , quando ad un solo colpo d’occhio “ricorda il Teli ka-mandir e il tempio di Barwa Sagar” aveva soggiunto, per poi ritirarsi in disparte con il guardiano del tempio, traendo all’istante le stesse conclusioni della ricerca erudita e minutamente dettagliata su cui mi ero protratto i giorni avanti nella lettura delle pagine del grande archeologo Tridevi, che in ragione della forma oblunga anomala del santuario rettangolare di tali templi aveva desunto che fossero destinati ad ospitarvi una pluralità di immagini della Sakti od energia della Dea Madre, e che il tempio Gadarmal, come l’ancor più splendido Teli-ka- mandir, fossero conclusi dalla curvatura di un walabhi o volta a botte..
Certo non è solo per il suo acume che Kailash ha modo di sorprendermi.
Tra le sue delicatezze e gentilezze inusitate nel nostro viaggio tra Sagar, Badari Pathoh, Eran, Udayapur, Gwalior e Naresar, è trasparsa tutta la sua indifferenza alle afflizioni fisiche e mentali della mia vecchiaia, non so di quanto inferiore alla mia per la sua fotofobia.
Non c’è volta quando occupiamo una stanza, che lui non si riservi il letto migliore o non occupi la toilette senza chiedermi conto delle mie predilezioni o se abbia un’urgenza, e quando ci avviamo per strada o ci rialziamo da dove abbiamo pranzato, accade immancabilmente che lui si avvii per strada o verso l’uscita del ristorante con i bagagli più leggeri senza volgersi indietro, mentre io arranco staccato per l’indolenzimento delle ginocchia al solo levarmi.
Così ha incontrato la mia reazione furente, quando in Bina è salito sul treno, al suo arrivo, per occupare dei posti liberi in sleepers class cui senza pagare un supplemento non avevamo diritto con il nostro local ticket, disinteressandosi del fatto che ero fermo alla piattaforma perché l’asta del bagaglio trolley si era scomposta nelle sue parti per la perdita delle vite che ne connette l’appiglio,
E sintomatica è stata la sua risposta “ Devo occuparmi di te o del treno?”’, con l’aggravante che di treni per Gwalior ne potevamo prendere uno ad ogni ora seguente.
In Gwalior, al rientro in hotel per essere di ritorno a Khajuraho, l' incidente che mi ha fatto trascendere è avvenuto a seguito della mia sollecitazione, visto che il distacco precipitoso dal teli-ka mandir ce ne lasciava il tempo, che sostassimo in un negozio per acquistare per Chandu un capo di abbigliamento che fosse di qualità migliore di quello che avevamo prescelto per lui la sera precedente in un bazar economico.
Dapprima Kailash si è ostinato nell’acquisto a mie spese del capo più costoso, una semplice camicetta con t-shirt, in luogo della maglietta con i colori dei fondali marini in cui si avventurava un sub tra pesci rossi, gialli e verdi, che costava la metà ed era assai più ispirata e ispiratrice di gusto per il nostro bambino, adducendo a motivo della sua scelta che la camicetta era preferibile per i matrimoni a cui Chandu fosse stato obbligato a presenziare, una ragione che già di per se stessa mi indisponeva, perché prefigurava tutta la sudditanza del futuro dei nostri bambini ai matrimoni di casta:poi, all’atto del pagamento, si tratteneva le cinquecento ulteriori rupie che porgevo al cassiere per averne il resto di quattrocento, dandogli le cento mancanti
Il treno era “ normaly late” di almeno un’ora, così per sbollirmi sono stato di ritorno al negozio, e vi ho acquistato, per meno del doppio del costo di quella camicetta, la maglietta che non era più il caso di sacrificare, ed un vestitino per Poorti e una magnifica t-shirt per Ajay.
Le piccole tempeste passano, l’amore rimane, ora perseverante, ma nell’angoscia di quanto la mia senilità sia divenuta l’irascibilità sfusa della bestia che ho accovacciato di dentro, collera che si fa impeto violento alla minima mancanza di riguardo, o frapposizione di ostacoli, o come si avverte energia sprecata di una vita che va in fumo.
Così, ieri sera, dopo che era bastato, per farmi andare in escandescenze solitarie, che un indiano avesse accelerato il passo per precedermi al bancomat dove ero arrivato ben prima, profittando delle mie difficoltà motorie, ho sentito montare un furore distruttivo nei riguardi di Ajay, pur nella dolcezza o nella fermezza sconsolata che gli manifestavo, per le sue incapacità ad apprendere di dislessico, che vanificavano ogni mio insegnamento dell’italiano in cui gli dedico da un mese il mio tempo disponibile ogni sera, e non ho trovato di meglio che afferrare per il naso Kailash , quando ci ha accolti rabbioso al nostro rientro tardivo e sconfortato dall’ufficio, digrignando i denti e avventandosi sulla manopola del gas che è finita nuovamente a pezzi, quasi che fossimo colpevoli della sua improvvida scelta di averci voluto cucinare una pizza squisita al tonno e ai peperoni facendo ricorso a un forno che richiedeva tempi inconciliabili con la sua istanza di potere andare a letto proprio ieri sera quanto prima, per poter essere sveglio stamane già sul far del giorno, e portare in escursione sino alle Pandava Watefalls i turisti che gli avevano commissionato il sightseeing.
Povere le nostre beautiful minds, così votate alla propria invalidità umana e sociale, l’una di supporto alla catastrofe dell’altra, ma che splendidi giorni, ,anche così, sono quelli dei viaggi da cui ancora una volta stiamo consumando il rientro.Beautiful minds
Khajuraho 17 giugno 2014

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