Sii tu, in me
Sii Tu, in me,
in così strenua fatica,
del ramo il turgore che germina ancora,
la linfa che ripercorre l' inaridirsi
della fibra stremata,
sii Tu in una voce, che ancora richiama,
fra l'acredine della morsa il soffio d'amore.
Karma
Se allo sguardo temi il volto, larva di luna,
ed al limitare il piede vacilla,
mentre la parola sbianca
mentre la parola sbianca
svanendo, immancabilmente,
quanto tu fosti
già bestia di fogna,
sterco di lastrico,
già bestia di fogna,
sterco di lastrico,
in quante altre vite morte tu soffocherai
ove sfiaterà il grido all'apparire del boia,
povero seme, dovunque ricadi,
stritolato tra i sassi dalla ruota che gira.
Amicizia
Che ho sofferto?
Se per quante gole di pianto
a te son giunto
Shiva Nataraja
stritolato tra i sassi dalla ruota che gira.
Amicizia
Che ho sofferto?
Se per quante gole di pianto
a te son giunto
Shiva Nataraja
Sii danza, o Dio,
che di bestia in fiore
ci ricongiunga
Kuttanad (1)
Sfoglia, la brezza,
del bambino le pagine
in riva all'acque
Anche se fosse,
Anche se fosse
amalo per sempre,
sia la tua vita
Pianto d'amore,
Pianto d'amore,
risgorgano parole
a farsi canto
Anitre al largo, di sera
Qui ancora, tu vivi,
gracidano le voci
a cui ritorni
Gelido sterpo,
Gelido sterpo,
Gelido sterpo,
finché ti sogno e nel cavo
stilla la linfa.
Lettera di Natale
Verrà il giorno, mio caro,
che con i tuoi figli e con la tua sposa
parlerai delle mie ceneri sparse,
e sedendo accanto al tulsi (2) delle nostre deità
ricorderai l'amico che tornava ogni volta, da cosi lontano,
a sorvolare con te le nevi eterne dell' Himalaya,
od a fronteggiare gli oceani ove finisce l'India,
per condurti
ove ti immergesti nel Sacro Fiume,
e parlerai loro di come, inavvertitamente,
l'amico dello Sposo sia diminuito a poco a poco,
sino a farsi solo una voce così vicina e tanto lontana ,
perché fossi tu, o mio diletto,
a crescere in loro come marito e padre ,
nell'attesa di un tempo futuro, poi,
che fino alla fine dei miei giorni ci ritrovasse uniti ,
al calore terminale per la mia vita
del vostro stesso tetto.
Verrà, quel giorno, ed io vi vedrò seduti senza di me,
voi intorno ai resti del mio ricordo,
io intorno a voi,
in voi, sino alla fine del vostro tempo,
nell'attesa che anche voi, cari,
ad uno ad uno usciate dai vostri giorni,
per ritrovarci, infine da sempre,
nella casa davvero di tutta la vita.
Ora so,
Ora so , quando
tu mi chiami e io mi volgo
di Chi è che la voce
Lettera di Natale
Verrà il giorno, mio caro,
che con i tuoi figli e con la tua sposa
parlerai delle mie ceneri sparse,
e sedendo accanto al tulsi (2) delle nostre deità
ricorderai l'amico che tornava ogni volta, da cosi lontano,
a sorvolare con te le nevi eterne dell' Himalaya,
od a fronteggiare gli oceani ove finisce l'India,
per condurti
ove ti immergesti nel Sacro Fiume,
e parlerai loro di come, inavvertitamente,
l'amico dello Sposo sia diminuito a poco a poco,
sino a farsi solo una voce così vicina e tanto lontana ,
perché fossi tu, o mio diletto,
a crescere in loro come marito e padre ,
nell'attesa di un tempo futuro, poi,
che fino alla fine dei miei giorni ci ritrovasse uniti ,
al calore terminale per la mia vita
del vostro stesso tetto.
Verrà, quel giorno, ed io vi vedrò seduti senza di me,
voi intorno ai resti del mio ricordo,
io intorno a voi,
in voi, sino alla fine del vostro tempo,
nell'attesa che anche voi, cari,
ad uno ad uno usciate dai vostri giorni,
per ritrovarci, infine da sempre,
nella casa davvero di tutta la vita.
Ora so,
Ora so , quando
tu mi chiami e io mi volgo
di Chi è che la voce
Note
1) Kuttanad, le backwaters del Kerala
2) tulsi, basilico in hindi. Per le sue valenze religiose, è al centro del cortile di ogni famiglia di fede Hindu
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