lunedì 5 ottobre 2009

" my restaurant"




" Non preoccuparti, per me fa lo stesso anche se dirai di no... mi diceva Kailash, dopo avermi parlato, già come " of my restaurant", del " mio ristorante", della trattoria che gli è stata offerta in affitto a poca distanza dal suo villaggio, lungo la strada che reca al National Park di Panna, e dopo che la sua mente già ha fatto il calcolo di quali siano gli orari di transito dei turisti diretti al National Park, o che ne fanno rientro, di come e quanto valga la pena di tenerlo aperto venti quattro ore su venti quattro, per i camionisti che vi sostino durante la notte.
Per questo già vi potrebbe disporre di numerosi" charpai", i letti indiani di corde, oltre che di una cucina, di un giardino da ripristinare e di una sala interna in cui gli avventori possono riparare in caso di pioggia, nonché di un soffitto che può fungere da terrazza, basta soltanto fare gli scalini. Mancano soltanto una toilette e il lavatoio, un altro frigo in cucina.
Occorreva inoltre la collaborazione di un cuoco in cucina, per tremila rupie, che gli insegnasse quanto non conosce della cucina indiana.
Il proprietario è un pandit brahmino che per il suo vegetarianesimo non vuole più saperne di cucinare carne, che ha altri affari a cui attenersi, come " farmer"
Ieri, di domenica, con Ajay, Purti e Sumit, vi si è recato in motocicletta per scattarvi alcune foto che mi ha trasmesso via internet lo stesso pomeriggio., perché potessi decidere insieme con lui con cognizione di causa
" Pensa com'è meraviglioso, Kailash, che ne stia ragionando con te, qui in Italia, quasi che in India fossi presente insieme a te sul posto, ", come in Khajuraho, lungo lo stessa tratto di strada, o in Orcha, c'era accaduto di fare di persona quest'estate.
" In questo modo potrai decidere meglio".
Le immagini erano sfocate, a causa della scarsa luce della giornata straordinariamente piovosa, ancora in ottobre, si giustificava Kailash, ma ne trapelavano ugualmente lo stato rovinoso del giardino sbrecciato retrostante, oramai caduto in disuso, la ordinarietà stagionata della cucina prospiciente gli accessi al vano interno, con tutte le pentole allineate, di sedie e tavoli e ombrelloni di plastica, che pur conferivano al ristorante usurato un'ariosità luminosa.

Non mi sfuggivano le immagini di più inservienti.
Gli ho chiesto quanti ve ne fossero,
" Sei, sette, è stata la sua evasiva risposta"
Al momento ho solo pensato agli introiti che avrebbe assicurato di per il farne meno,
" Kailash,- ripetendogli, -d'accordo, purchè basti solo un cuoco, purchè tu possa poi sostenere da te stesso le spese ordinarie," ma la notte, un pensiero si è fatto assillante, ritardando il mio riassopirmi nel letto disfatto: " E come può farne a meno Kailash, come può pensare di poter provvedere a tutto, venti quattro ore su venti quattro, grazie al solo concorso di un cuoco in cucina?
Possibile che la sua mente così lucida e attenta non lo avesse considerato, e non ne avesse tenuto conto?
Mi era più credibile che avesse voluto tacermi l' onere indispensabile che la riassunzione degli inservienti avrebbe comportato per me, fin dall'inizio, per non indurmi fin da subito al diniego e ad oppormi. E del resto, il mio assenso condizionato al ricorso solo ad un cuoco, -come già era avvenuto anni or sono, alla partenza per il Nepal, quando egli mi aveva taciuto che si era comperato il suo solo paio di scarpe per l'occorrenza, temendo un mio no al loro acquisto, - non poteva che averlo obbligato alla reticenza.
Stamattina cercavo di farmene una ragione, traendo sollievo dalla considerazione del basso costo della manodopera degli inservienti che ci fosse toccato assumere in nero, come in India è la regola presso i privati: ne fossero occorsi anche tre, o quattro, l'ammontare complessivo dei loro compensi sarebbe stato un aggravio di poco più di cento euro, senza alcun onere retributivo a carico.
Ci tornerebbe ora a vantaggio, lo sfruttamento di chi è impiegato come lui in un hotel o in un ristorante privato, secondo quanto più volte abbiamo esecrato che accada in India, rifarci all sempio del suo boss che lo paga meno della metà di quanto dichiara al fisco, mille cinquecento rupie per otto ore al giorno di lavoro, senza contribuire ad accantonargli alcunchè di una pensione minima.
" Kallu, gli ho detto , tu lo sai che ho bisogno che tu mi parli chiaramente, di sapere subito tutto, tutto quello che devo mettere in conto, per poi fronteggiarlo un poco alla volta. Altrimenti mi viene paura, e la mia mente non ragiona più, tu sai allora come divento...
" Listen, listen, mi ha replicato Kallu, com è solito interloquire quando lo metto alle strette, si tratterà all' inizio solo di due persone..."
"Tu e il cuoco, o tu e il cuoco e un'altra persona assunta..."
" Solo un'altra persona in più all'inizio, che pulisca i tavoli, in cucina,- poi , se avremo tanti clienti anche di sera, che sostano a cena, ne prenderemo altri, ancora, ma solo dopo, se saremo "succesfull"
" Capisci che cosa comporta già questo? 4.00o rupie l'affitto, tremila il cuoco, altre millecinquecento un addetto...
" No, no, solo settecento, settecento cinquanta, non di più, deve solo pulire i tavoli, lavare i piatti..."
Aveva già pensato di ricorrere addirittura ad un miserabile girovago dell' Andra pradesh che vive presso il ristorante, senza famiglia, senza nulla di nulla. Si sarebbe accontentato anche solo di quanto gli avessimo dato da mangiare, in cambio del lavoro svolto ai tavoli e in cucina.
Ma appena gli ho chiesto di chiarirmi come potesse darsi la cosa ha lasciato /l' ha lasciata /perdere, rendendosi conto per ciò stesso della sua brutalità profittatrice.
" E' uno di quegli uomini che nella vita passata hanno fatto una cattiva vita, " only of bad karma", e che ora vivono male... - si è giustificato-. Se io invece ora avrò fortuna , nella prossima vita mi accadrà ancora di meglio..."
"Kailash, quale che sia la tua vita, anche se diventerai ricco, io voglio che tu resti l'uomo che sei.
" Certo, a normal, simple man"
" A simple man, Kailash.
Che in Ajay, Purti e Sumit che gli vociavano accanto, Sumit ch'era in lacrime perchè gli impedivano di usare lo zampirone come per una puja, in Chandu , "more and more white", - come Kailash era soddisfatto che diventasse d'aspetto, e cui ora Vimala dava il latte, sappia circondarsi sempre dei suoi più preziosi tesori.

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