sabato 8 gennaio 2011

Kali

Andremo insieme nel Nirvana... dando altrimenti fuoco l'uno al corpo dell'altro, chi di noi due fosse morto prima...
così mi fu detto da Kailash, prima che vedessi Kali, la sua crudeltà soddisfatta, il suo volto ghignante più orrendo che la morte, perchè è l'agonia della soffocazione, della permanenza in cui tutto è andato perduto nell'istante, rimanendo appeso alla croce con la vita lacerata che grida il Suo abbandono.... Ma avrei potuto pur sempre, secondo le parole tranquillanti dell'amico, riparare da lui in India, secondo quanto riemerge dal vissuto natalizio di dolore e tenebra della mente sedata, avrebbero fatto allora miracoli i nostri bambini...
poi, quando credevo che la pena di non essere andato e qui rimasto si fosse smorzata, “ tu fossi venuto e fossimo stati insieme sarebbe stata tutt'altra cosa” , Kailash mi diceva giorni or sono tra (per) le mie lacrime, “ avremmo viaggiato e fatto insieme quante cose, insieme avremmo potuto anche adirarci l'uno con l'altro”, ma così dicendomi è in lui stesso riemerso il ricordo che ne ha affossato la mente, di ciò che accadde l inverno scorso, " what happened....", quando la mia depressione diventò la sua catastrofe, al mio persistente raffronto devastante di Sumit con i figli rimastici.... e ha sentito, che nella sua mente, nei sogni che la visitano l'ha abbandonato il suo bambino.
Ora nella bruma padana una tenebra bianca, che ne cela l'attacco, è la bava della Dea nera tra le zanne voraci.
Intanto il terreno coltivato da Kailash sarà stato concimato nei campi del padre, dato che lo predispone per l urvarak che non sia nè troppo secco nè troppo pregno d'acqua nel freddo indiano.

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