giovedì 18 aprile 2013

l'arrivo del tuk tuk


Neanche due giorni sono intercorsi, tra l’arrivo del mio bonifico nel conto corrente dell‘amico,  quando già ne disperavo, e quello dell’autoricksaw nuovo di compera nella casa di Kailash, dopo che per anni e anni mi sono dato da fare, ed ho atteso invan,o  per vedere Kailash  intento al lavoro nei suoi campi, o nel nostro negozio generale di paese, fare anche solo la barba ad un solo cliente in quello di barbiere, invece che stazionarvi a farla da padrone in chiacchiere supponenti.
In Chattarpur, dove l’autoveicolo è  stato acquistato, con alla sua guida un conducente amico si è stati  già di ritorno,  martedì scorso,  una seconda volta, per la registrazione dei dati identificativi dell‘autoricksaw , sobbollendovi sotto un caldo torrido in compagnia di Ajay edi  Chandu. Insieme con il lavoro ed un  guadagno non irrisorio, stando a quanto ha raggranellato già il primo giorno, pare sia sopraggiunta anche la fine dell' insonnia notturna che alimentava il suo ozio in un circuito vizioso esasperante, quando non c’era pomeriggio che non dovessi contrastare la sua propensione a letargire in un letto, od al suolo, tra i bambini inaccuditi che gli stavano intorno.  A mezzogiorno ora lascia che anche al  mio pranzo  provveda Vimala,  per essere quanto prima in postazione di nuovo presso l’automezzo, pur se deve ancora attendere che gli arrivi a giorni la licenza del trasporto di viaggiatori che non siano dei familiari, o dei conoscenti, per potere seguitare a trasportare liberamente i suoi clienti occasionali. Nel frattempo non si attenta più a farlo, dopo che ieri la polizia l’ha intercettato e redarguito presso il tempio di Durga ch’è in prossimità dell‘aeroporto, mentre con due ragazze, oltre Vimala e Poorti, e Chandu, era avviato a Byathal per mostrare l’automezzo ai propri genitori. Con Ajay io ero invece in  Mahoba e dintorni, per visitarvi gli antichi  templi Chandella di cui avevo ritrovato l’indicazione del sito, quando ho recuperato il foglietto su cui ne avevo trascritto i nomi dai pannelli,che durante il festival di danze internazionale di Khajuraho, pubblicizzavano tali località archeologiche. Un incanto il tempietto dedicato alle Chausat yogini di Sijahari, la cui scalinata digradava nei ghat di un talab, tra le fronde di un pipal e di nim che ne custodivano la sacralità delle granitiche forme architettoniche primeve, sei sikkara sopra seidelle nove celle interne, corrispettivamente di diversa grandezza, un portale di accesso alla sala interna su cui davano le celle multi residenziali delle dei, i motivi ornamentali esterni puramente geometrici, in un’alternanza di poligoni e di rombi diamantini, sopra le flessuosità curvilinee degli stipiti inferiori, in un’assonanza di forme e decoro che evocava  i tempi del Lalguan Mahadeva di Khajuraho, e ancor più il Chusat yogini mandir, l’adiacente tempio a Ganesha, anch’essi in riva a un talab, di MauSahanya, o i presumibili tempietti alle dee e il tempio al Dio Shiva in loro puntuale prossimità , di Bhima Kundha, situati nei vicini paraggi di Dhubela.

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