sabato 28 giugno 2008

passe partout mistico

"Ciao. Ho letto il blog. Incrociamo le dita. Se sei a corto di foto, puoi prenderle dal mio deposito picasa . Attenzione, ci sono alcuni errori nelle captions, commessi dai miei studenti che curano la pagina. Ad esempio, nelle foto dedicate al Guru Aghora'















e' stato inserito anche il leader nazionale per i diritti dei Dalits, Vincent, con la moglie.










Il Baba Aghora' lo si puo' riconoscere nelle foto successive.















Ho letto che il figlio del tuo amico e' stato escluso dalla scuola delle suore. Poverino! Immagino la tortura dell'interview per l'ammissione. Ti risparmio i miei commenti. Forse potrebbe venire, come residente, alla nostra scuola... Ma siamo gia' al tetto massimo di presenze nell'ostello, soprattutto dopo il trasferimento dei residenti di Bodhgaya a Sarnath. LoveValentino Ps. ho gia' chiesto ai miei insegnanti di contattare il padre responsabile della parrocchia di Sarnath per vedere di recuperare le croci, altrimenti le faccio fare dal falegname della nostra scuola. Ok per lo spazio per i musulmani. Nessun problema. Da anni, con Carlos, che lavora in un paese musulmano, discutiamo il modo migliore per inserire i musulmani nel Progetto Alice, nel rispetto assoluto della loro cultura e tradizione religiosa. Il problema e': come trovare un linguaggio comune per comunicare tra noi? Quale e' il passe partout mistico che permette di entrare (ed essere ben accolti) nelle cattedrali cristiane, nei templi induisti, in quelli buddisti e nelle moschee?Va bene gli spazi riservati, ma va precisato che si tratta di spazi non "separativi" ma solo di "convenienza", esattamente come lo spazio a tavola. Uno, per mangiare, ha bisogno di un posto, appunto. Ma va enfatizzato l'atto del mangiare insieme, la funzione del mangiare. Va, invece, passato in secondo piano il "posto" e il "che cosa si mangia". Posto e menu' sono scelte personali (che dividono). Il mangiare unisce. Il pregare unisce. La devozione unisce. La speranza in una vita futura di pace e felicita' unisce. Il desiderio di essere felici unisce.


"Caro Valentino,
sono Odorico.
Se ho ritardato nell 'assecondarti in ciò che mi hai chiesto di togliere dal blog, è perchè lo considero un luogo in pieno deserto, che non so chi altri, oltre a te, possa aspirare a raggiungere.
Se qualcuno si deve lamentare della mia indiscrezione sei tu, piuttosto.
Ma tant'è. Cosi sia.. .
Odorico


"Ciao Odorico. E' vero che il tuo Blog e' "in sordina", ma ho scoperto che ci sono delle persone che si "divertono" a "perlustrare" gli spazi internet alla caccia di "provocazioni". Quando ci vedremo ti esporro' i dettagli di queste storie di miseria. Proprio perche' ho avuto recentemente una esperienza drammatica appunto con un blog che nemmeno un esperto avrebbe trovato ti ho invitato alla prudenza. Ogni scusa e' buona per creare conflitti. E' l'Ombra che non posso evitare, ma solo gestire, a volte subire, altre volte contrastare con preghiere. Io credo nella polarita': bene/male; luce/ombra; invidia/collaborazione...Qualcuno mi disse, anni fa, che il successo del Progetto Alice sarebbe stato messo a dura prova dal karma negativo mio, ma sopratutto, degli studenti. Ci sarebbe, in Natura, un forza costruttiva e una distruttiva (vita/morte). Quella costruttiva spinge alle realizzazioni, al successo, alla Vetta. Quella distruttiva fa rotolare le valanghe per spingerti a valle, per impedirti il raggiungimento della vetta. Angelo e demone. Ecco, metti insieme la forza distruttiva (o karma negativo, come lo chiamano qui) di mille studenti e immagina che cosa puo' succedere. Finora, grazie alla conoscenza di queste dinamiche, sono riuscito a "farmi amico il demone", che non ha fatto grandi danni. Non abbiamo avuto incidenti gravi alla scuola, nonostante il numero altissimo di studenti. Tutto sommato, la forza dell'Angelo ha prevalso su quella oscura.Un abbraccioValentino"

"Ciao Odorico. Visto che anche i miei piu' stretti collaboratori hanno spesso un atteggiamento negativo nei confronti del lavoro che ho fatto in questi anni (perche' non conoscono altre realta' dell'India), ecco una... medaglia offerta da parte di un vecchio professore di Inglese e Italiano australiano, che vive in India da due anni. Ha visitato la scuola di Sarnath e l'ha analizzata con l'occhio di chi se ne intende di educazione e strutture educative e, quindi, sa quanto sia terribilmente difficile avere dei risultati positivi. In particolare, va notato che il commento viene da un professore che conosce, quindi, gli studenti e non si fa incantare dalle apparenze. Tu capisci che cosa voglio dire.Ultima nota. Io non ero presente, quindi non potevo falsare i fatti o mistificare. La scuola si e' presentata da... se'.Un abbraccioValentino---03.07.’08

"In recent days, I had to accompany some young students who were being relocated from the hostel of the campus at Barbatta, which I had visited on a number of occasions, to the campus at Sarnath, which I was to see for the first time. First impressions are strong impressions and these were remarkably positive, despite, or perhaps because of, being framed in almost incessant rain.
I found myself, while in casual conversation with some of the very capable and confident senior students, who played host to me for a couple of days over the weekend, asking them if they realized that there could be no better campus than theirs in India: richer and better funded, perhaps, more prestigious, perhaps, but not better in the provision of a richly developed and highly integrated philosophy of education, which was projected in the physical planning of the school.
Highly successful use of the Italian “cortile” has been made throughout the campus, providing a balanced integration of out-door spaces and architecture, of comfortable and highly functional spaces within the walls, for the laboratories, the classrooms, the areas for the pursuits of more intellectual curiosity, and the outdoor spaces, filled with shade trees and flower gardens, shrines and recreation areas, that make for an almost tactile atmosphere of tranquility, of serenity, for more reflective thought. The simple but well-used room dedicated to the musical pursuits of the students, and another, the beautifully designed library are not forbidding, but welcoming spaces that are clearly in regular and comfortable use by the students in their un-programmed hours. Of course, the crowning piece of architectural embellishment which joyfully signified the marriage of Italian and Indian cultural aspects, and provided hours of amusement to students and guests alike, over the wet Saturday evening, was the traditional wood-fired pizza oven in the main kitchen; where four kilos of flour and the good will and sweat of a handful of enthusiastic senior students provided all of us with fresh pizza for supper.
I had already enjoyed the level of development of the second campus at Barbatta, but now I can more fully appreciate that it currently offers, in incipient form, the same highly integrated planning that has been achieved so fruitfully at Sarnath.
Congratulations to the director, Valentino Giacomin, his staff and his students on what has been achieved by the Alice Project. John Glynn"

Mantova, 5 luglio 2007
Caro Valentino,
l'angelo che ha la meglio sul demone non è la stessa forza che porta alla luce il demone interno a ogni persona e ad ogni situazione, e che lo pacifica, se lo fa amico, riconoscendo le ragioni che giacciono al fondo di tanta miseria?
Ma ora tu hai motivo di essere davvero fiero dell' apprezzamento espresso con tale acume dal vecchio professore australiano di Inglese e di Italiano.
Con una certa fatica, date le mie conoscenze precarie dell' Inglese, sono riuscito pur tuttavia ad intendere quanto egli abbia interiorizzato il modello formativo delle tue scuole , e come in Sarnat l'abbia individuato nella proiezione ambientale e architettonica della filosofia educativa che vi è sottesa, comprendendo con precisione il disegno comune alle due scuole e il loro differente grado di realizzazione , in ragione della diversa realtà in cui sono operanti :
" I had already enjoyed the level of development of the second campus at Barbatta, but now I can more fully appreciate that it currently offers, in incipient form, the same highly integrated planning that has been achieved so fruitfully at Sarnath."
Nell' essere parte del tuo progetto, anch'io, a mia volta, da te sono stato riempito di soddisfazione quando mi hai avvertito che stavi già reperendo o facendo fare delle Croci per le tue scuole di Sarnat, e che avevi ripreso in considerazione l'idea di una sala di meditazione islamica, e mi sono reso conto che i miei consigli in te erano già diventati fruttuosamente operanti. Ti ringrazio per il senso e la rilevanza che così mi hai conferito. Ugualmente ti sono grato per la sollecitudine e per la disponibilità che hai espresso nei riguardi del bambino del mio amico : egli non è stato escluso dalla scuola di Madre Teresa , ma dal suo corso avanzato, la big class, ove ogni materia è insegnata in inglese. Riprenderà dalla classe seconda, e mentre apprenderà l'inglese, come disciplina a se stante, gli altri insegnamenti gli saranno impartiti in hindi. Di fronte alla importanza primaria che in India ha l' Inglese, per il singolo genitore. o per chi coopera con lui , c'è margine soltanto per minimizzarne l'impatto discriminante su un bambino, quando non da frutto lo sforzo per offrirgli tutte le opportunità perchè possa apprenderlo al meglio. Ho ripetuto invano al mo amico che lui può essere il miglior insegnante, anche d'inglese, del suo bambino, invano l'ho consigliato in tal senso e gli ho fornito sussidi educativi. Da un articolo comparso sulla rivista Internazionale, ho letto di studenti indiani che si sono suicidati perchè il poco inglese che sapevano non bastava più per procedere oltre negli studi. E' stato per me sconcertante , l'estate scorsa, passare in rassegna le principali librerie di Delhi, e vedervi la letteratura e i testi hindi ridotti a letteratura e testi ombra, constatare, di riflesso, che tutte le opere che leggo di autori indiani sono state scritte soltanto in inglese, anzichè in bengali o nella lingua del Gujarat, come le concepivano Tagore o Gandhi.( E' questo il destino, nella contemporaneità della globalizzazione, anche per le opere più significative di altre letterature gloriose quali la letteratura iraniana.) Ma quando il bambino del mio amico sarà più grandicello, e in lui saranno avvenuti un radicamento ed una prima crescita scolastica nella realtà indiana di Khajuraho, o qualora non si sia compiuta tale maturazione, quando la sua mente si sarà aperta o se non lo sarà ancora,- per usare i termini in cui ne parla il mio amico indiano, - la tua offerta potrà tornargli proficua.Faccio in ciò affidamento all' inaugurazione imminente della linea ferroviaria che via Mahoba collegherà direttamente Khajuraho e Varanasi.E un gran bene, credo, che recandosi al tempio di Hanuman, con il padre, il bambino assimili ora la fede induista, ma se si allontanerà da Khajuraho sarà possibile, concorde il mio amico, allentare la presa sulla sua anima dell'ordinamento castale e dell' asservimento della donna che brutalizzano la vita della popolazione locale.Caro Valentino, va comunque bene, adesso, come si presentano il sito.info e il mio blog? Nel sito, al posto di quelle " incriminate" ho inserito le fotografie del corpulento Baba Aghorà, come mi hai suggerito, ed ho lasciato l' immagine di Vincent Manoharan, con sua moglie. Si tratta di due miniature, ricollegate alle immagini originarie.
Solo nel sito picasa del Progetto Alice e grazie alle didascalie delle news di gennaio 2008, ho potuto apprendere della visita alle tue scuole del dirigente nazionale del movimento per i diritti umani dei Dalit, e che la nuova scuola fondata dal Baba Aghora, a Varanasi, seguirà i principi e la metodologia del progetto Alice.Per me - e per molti altri, credo,- sono dati di estremo interesse.Come è un Baba Aghora, ed una sua scuola, mi chiedo?Non credo di certo, come vuole la leggenda, che rientrino in una setta di copulatori tantrici necrofagi . Ma che cosa praticano di spiritualmente affine al sadhana shava, o al rituale del panchamakara, nell' attenersi ad uno stile di vita vita advaita.?
A presto
Odorico

"Caro Odorico, hai colto con estrema lucidita' e intelligenza il nocciolo delle osservazioni dell'anziano professore.Solo chi lavora nella scuola, a contatto con adolescenti, sa cosa significhi creare una atmosfera serena e persone responsabili che non hanno bisogno di 'prefetti' e guardiani per compiere il loro dovere di studiare, pulire, socializzare senza violenza e aggressivita'. Gli studenti residenti di Sarnath (circa 50!) sono accuditi da un solo insegnante, che ha il compito di supervisore piu' che di controllore.Io insisto sulla necessita' di rendere le persone responsabili. Nessuno deve andare ad urlare nelle camerate, al mattino, per svegliare i ritardatari e i pigri. Nessuno deve premere affinche' gli studenti svolgano il loro homework, oppure lavino la loro uniforme... Ognuno deve prendersi cura di se' e, se possibile, del compagno piu' debole (quando e' ammalato, quando non ce la fa a risolvere un problema di geometria, quando non ha 20 rupie per comperare uno spazzolino da denti...).Lo stesso discorso vale per gli insegnanti. Mi si accusa ferocemente di "non essere presente". Vorrebbero che perlustrassi le classi, al mattino, e poi che controllassi gli insegnanti, e poi che parlassi e socializzassi con chi visita la scuola (scusa i miei congiuntivi forse scorretti, ma sono giu' di allenamento con la lingua italiana!) e poi...Non hanno capito che sono "presente" proprio nell'assenza! Vaglielo a spiegare a chi ha la testa come la tazza del te' del Maestro Zen: piena di orgoglio, pregiudizi, arroganza culturale.Mi sono sempre difeso (purtroppo e' il mio destino essere in trincea!) dicendo che non bisogna giudicare il metodo, ma i risultati. E i risultati sono li', di fronte a tutti, nel sorriso degli studenti, nella loro serenita', nei risultati degli esami di Stato.Certo, non sono tutte rose. Da molti anni preferisco tacere i risultati per mettere in evidenza gli insuccessi, i problemi, le difficolta'. Per onesta' culturale. Per correttezza scientifica. Per imparare dagli errori.Ti ringrazio per la tua sensibilita' e per aver capito il lavoro che stiamo facendo, al contrario di altri che mi sono vicini da anni, ma solo fisicamente, a quanto pare e non con l'intuizione e la saggezza.LoveValentino "

sotto la pioggia

Stamattina Kailash mi ha risposto tra il vocìo felice dei suoi bambini.
Stava piovendo a dirotto in Khajuraho, ed egli aveva chiuso il negozio, al quale non pervenivano clienti sotto l'imperversare del monsone, ed era stato costretto a fare ritorno a casa per liberare il cortile dall'acqua che tracimava nel bagno, nel ripostiglio.
Ma tutta quell'acqua faceva la felicità dei suoi bambini, di Purti soprattutto, che stava bagnandosi sotto la pioggia.
La mia stessa felicità immaginava lei, Adjet, come degli uccellini gioiosi sui rami stillanti, ristorati nel canto dalla nuova frescura, che nelle pozze guazzavano inebriati , irrorandovi il loro piumaggio arruffato
" Hai capito, rideva Kailash, che cosa ti ha detto Purti al telefono, ripetendo "pani, pani? " tanta, tanta acqua...
" Tutti avevamo bisogno di acqua, e l'acqua fa tutti felici...."
Anche Adjet, contento, salutandomi stava ritrovando al telefono un pò d'inglese.
Quanto a Sumit, era impossibile sapere che cosa avrei udito, se glie avessero accostato ilcellulare, -come un personaggio dei cartons, mi ridiceva Kallu, continuamente ora rideva ora piangeva, -ma anche così, anch'egli era ugualmente felice.

mercoledì 25 giugno 2008

Adjet


Com 'era prevedibile, ieri è andata male l'interview ad Adjet del direttore delle scuole di Madre Teresa , per accertare che cosa sappia di inglese.L' adorato bambino non è riuscito a dire parola, ed a luglio riprenderà a frequentare le scuole ricominciando da capo dalla local class, in hindi ed english, anzichè dalla big class riservata ai bambini ai quali tutti gli argomenti possono già essere spiegati unicamente in inglese.
Stamattina non ho saputo resistere dall' esternare per telefono a Kailash tutta la mia delusa amarezza, convinto che lui, anzichè il suo bambino, fosse stato di testa dura rispetto a tutte le sollecitazioni che ho approntato, da che ho compresoquanto l' apprendimento dell' inglese sia cruciale per il futuro di Adjet:
" No, no- si è scagionato-, tutti i giorni Adjet guarda alla televisione i tuoi dvd, ha usato tutti i tuoi libri, ma lui è così, " he has quiet mind" come K. definisce la remissività di Adjet. "Se qualche estraneo gli chiede qualcosa sta anche cinque minuti prima di dire una parola..."
" Kailash, Adjet in modi diversi ha lo stesso problema di Purti", la bambina reagendo con grida e lacrime, Adjet ammutolendo di fronte agli estranei di cui ha paura"
" Lo so," ha annuito Kallu, incrinato nel tono di voce dalla mia constatazione triste.
" Ma Adjet è intelligente.. .
"Lo so, lo so, " he has good mind", ma anche con me a volte fa così. Solo con mio padre e mia madre parla e si spiega " quickly", Adjet si esprime naturalmente e non ha timore od apprensioni. " Adjet has good mind, bisogna solo attendere che si apra la sua mente , " he need only to open his mind" "slowly, slowly", a poco a poco..., come il mio amico attende che si schiuda ogni cosa della sua vita.
Anche il direttore aveva detto che bisognava saper attendere, che affrettando il bambino lo si sarebbe invece arrestato.
" Grazie di preoccuparti tanto di lui, come un membro della famiglia"
" Kallu, tu lo sai che gli voglio bene come se fosse mio figlio"
" E lui chiede sempre di te, quando tu arriverai"
Ma adesso papa Kallu può dirgli che non sarà più il prossimo mese, che sarà la prossima settimana che potremo rivederci .


lunedì 23 giugno 2008

Vista d'altura



















Tardivamente, la settimana scorsa, liberatomi finalmente dagli oneri scolastici, ho assecondato la richiesta di Valentino Giacomin che modificassi la pagina d'accesso del sito che gestisco delle scuole del Progetto Alice . Credevo che il tutto avesse origine dagli irretimenti della pagina in troppi richiami allettanti , negli svolazzi fatui del velo di maya, e che gli dispiacessero per questo gli elementi dinamici.

" Ciao Odorico. Come stai? Seguo le news relative al tuo amico: il negozio, l'inaugurazione, la felicita'...Piccole cose, ma importanti, perche' sono un esempio del valore della semplicita' in un'epoca in cui tutto diventa artificiale e sofisticato.Quel negozio ricorda qualcosa della mia infanzia...Ma volevo parlare di altre cose in questo messaggio. Ancora una volta devo tornare sul nostro sito sfortunato.Pensavo che potresti mettere le mani nel sito che funziona, quello immune dal virus della vanita': http://www.aliceproject.infointanto/, potresti risistemare la prima pagina che fa davvero impressione con tutti quei flash e righe serpentelle che vanno su e giu'... Perche' non copiare uno degli infiniti siti che ci sono in giro, facendo in modo che ci dobbiamo vergognare quando la gente entra in contatto telematico con noi.Possiamo cominciare con la prima pagina. Metti un po'di ordine e semplicita'.Bastano delle finestre con un titolo o una data...e poi si rimanda all'articolo o alla foto.Che ne dici? Se sei troppo occupato e nessuno dei tuoi studenti ha tempo libero, cercher' di farlo io da qui. Chiedero' ad uno studio grafico di fare il lavoro.Fammi sapere.UN abbraccio.ValentinoPs. Seguo con orrore le notizie della monnezza di Napoli. Ci ha sommerso di vergogna!" Mercoledi 4 giugno 2007

Via via si è disvelato invece un retroscena diverso, che chiama in causa i principi del progetto Alice, la inculturazione della sua universalità nella religiosità dell India di Sarnat e di Bodhgaya, Seguirne il decorso è una immersione d'eccezione nella spiritualità vivente di tale progetto educativo, quanto unica è la grande mente e unico è il grande cuore di Valentino.

" Caro Valentino,
ho semplificato la home page di Alice Project.info, togliendo le righe serpentelle dei testi scorrevoli che annunciano eventi che non sono più delle news. I miei limiti tecnici e lo scarso tempo che ho a disposizione non mi consentono gran che di più.
Tieni presente che la home page è conforme allo stesso formato di ogni altra pagina, e che modificarla nella sua configurazione comporta una discrepanza tra la facciata d' ingresso e tutto il resto.
Il sito non è male, eccettuate le ridondanze Non mi sembra affatto che tu debba nutrirne vergogna .
Ti ringrazio infinitamente di seguire le mie news. iL tuo accesso è stata l' occasione per ricontrollare tutto e riscrivere una pagina di cui avevo inserito una versione oltremodo scorretta.
Spero di farmi sempre più semplice, molto più semplice di quanto non sia riuscito ad essere nella scrittura dei testi, in presa diretta sulla concretezza dei fatti, perchè siano di per sè eloquenti.....
Colgo l'occasione di questa mia risposta per segnalarti i siti delle due case editrici principali, stando alle mie conoscenze , che pubblicano libri e materiale didatico per l'apprendimento dell'Italiano come Lingua straniera.

http://www.almaedizioni.it/

http://www.guerra-edizioni.com/index.cfm

E ti rinnovo la richiesta se sai dirmi qualcosa delle scuole di madre Teresa di Calcutta, al cui distaccamento di Khajuraho io ed il mio amico indiano siamo intenzionati ad iscrivere il suo bambino
Grazie. di tutto, nuovamente.
Odorico "



"Caro Odorico, e' sempre "rischioso" avere amici troppo intelligenti come te. Non puoi sbagliare una virgola. Scherzo. Sono onorato di averti come "compagno di cordata" e come "specchio". Per il web, io direi di togliere tutte le righe "serpentine" : Dalai Lama patron - via; An Award... - via. Lascerei la serpentina relativa al secondo award. Tutto il resto, katam, compreso Sirianni, e compresa la stravecchia notizia della Colombia. Poi sostituirei alcune foto. Meno foto di bambini immersi nel samadhi di Morfeo e piu' foto di bambini normali. Altrimenti sembra che noi siamo ossessionati dall'introspezione. A dire il vero, non metterei nessuna foto ... yogica.

















Meno foto di lama. Ne lascerei una sola, visto che e' quasi impossibile trovare delle foto con Luigina (De Biasi) e il sottoscritto assieme. Se ci fosse una foto diversa con uno yoghi indiano sarebbe meglio. Ad esempio, il Baba degi Aghora'.Ti mandero' l'indirizzo della nostra pagina picasa dove potrai trovare qualche foto, se ti serve. Chiedo troppo?Per le suore, devo aggiungere che hanno un difettuccio. Sono "narrow minded" in fatto di religione. Le Divinita' hinduiste sono considerate blasfeme, idoli da togliere dalle pareti. I preti sono piu' aperti, ma sono anche meno ligi ai loro voti (di castita'). LoveValentino "




Caro Valentino,
sono Odorico. Ti va bene come ho semplificato la home page? Ho disatteso soltano le tue indicazioni di eliminare i testi scorrevoli che magnificano il patrocinio del Dalai Lama e le news colombiane. Anche il solo nome del Dalai Lama mi sembra di forte richiamo spirituale , anche per coloro che sono più superficialmente a conoscenza del buddismo. Le news colombiane, per quanto scadute, rinviano in realtà a quelle sulla rivista on line di Educazione spiritual , e mi sembrano graficamente piacevoli.
Inoltre i collegamenti che ho distolto dalla prima pagina si ritrovano pressocchè tutti nel file archivio di tutte le news.
Sono tenacemete conservatore di tutto ciò che eredito e acquisisco....
Come va, intanto, in India , in Sarnat e in Bodhgaya ? Nel paese del mio amico ha iniziato a piovere, finalmente.
In Italia difetta la speranza, più che la rassegnazione.
Sempre ragionando con te di Speranza, mi va di dirti che casualmente ieri ho ritrovato nella biblioteca di Mantova un libro, appena uscito, che mi sembra davvero valido per disincantare le mistificazioni dell India: Dentro l'India , e ne è autore Pavan K.Varma. Lo conosci?
Eppure anch'egli, nonostante tutto ciò che rivela della violenza, dell' amoralità pragmatica, e del " totale egocentrismo" dell animo indiano ( "La maggior parte degli indiani, in questo senso, è "disinteressata alle cose materiali" solo nella sua indifferenza verso qualsiasi aspetto dell'ambiente esterno che non vada direttamente a vantaggio del suo mondo immediato e personale"), non può non esprimere la mia stessa ammirazione " per la capacità degli indiani , spesso sorprendente, di non perdere la speranza, ... e per la loro capacità di risollevarsi che nasce dall 'essere continuamente esposti alle avversità".
A presto, anche dove tu sei
Odorico




















"Caro Odorico, ti ringrazio per il lavoro che stai facendo per il PA. Il Dalai Lama? Certo che e’ un motivo di orgoglio per noi il suo patrocinio, ma vaglielo a spiegare, tu, a chi teme che il Progetto Alice venga identificato come buddhista o induista! Da parte di alcuni miei collaboratori c’e’ una specie di “ossessione dell’imparzialita’”. Se si fa una puja induista, bisogna farne anche una cristiana o musulmana... Se il Dalai Lama offre il suo patrocinio, bisogna cercare il patrocinio anche di altre Autorita’ religiose, appunto per non correre il rischio di essere “etichettati”. Se i bambini induisti pregano Saraswati, bisogna proporre anche delle preghiere per i bambini musulmani. Apparentemente queste osservazioni sono giustificate dall’esigenza di neutralita’ religiosa del Progetto Alice. In pratica, hanno il venenum in cauda. Spingono i responsabili del Progetto Alice verso, come dire?, una specie di commercializzazione delle proposte: “Tot a me e tot a te, per non scontentare nessuno.” La conseguenza puo’ essere questa:” No, a me hai concesso solo una preghiera di cinque righe, mentre a loro hai consentito di recitare una preghiera di sette righe e mezza!” Il Progetto Alice non puo’ permettersi di degradare in questo tipo di contrattazioni ideologiche. Bisogna avere sempre presenti i principi del PA, altrimenti non si va da nessuna parte. I principi sono questi: “ Lo scopo dell’educazione del PA e’ di portare gli studenti agli stati piu’ elevati della loro coscienza: peack experiences, esperienze di vetta (Maslow). E queste esperienze sono transpersonali, transegoiche, oltre la coscienza dell’ego. Le idee religiose, le immagini, le discussioni sull’esistenza o meno di Dio e sui suoi attributi, le preghiere sono tutte attivita’ che riguardano lo stato di coscienza razionale, la mente discorsiva, l’intelligenza logico-verbale. Oltre la coscienza razionale c’e’ quella intuitiva, spirituale, non duale. Oltre l’ego c’e’ il silenzio. Infatti, che cosa resta da discutere se non c’e’ CHI discute? Se non c’e’ un soggetto, non c’e’ nemmeno un oggetto. Questo stato di coscienza non registra conflitti di idee, di riti religiosi o immagini della Divinita’. Nel silenzio dei pensieri e delle emozioni si va oltre il confine dei templi, delle preghiere, dei nomi. Nel silenzio creato dalla trascendenza dell’ego (che, non dimentichiamolo, e’ nient’altro che un pensiero, seppure ossessivo, onnipresente, radicato nel profondo dell’inconscio) musulmani, cristiani, induisti, buddisti, ebrei... trovano l’unita’. Pertanto, il Silenzio e’ il linguaggio che permette ai praticanti di tutte le religioni di incontrarsi e rimanere insieme. Il Silenzio annulla le divisioni, le differenze e porta pace. Ecco, questa e’ la Visione del Progetto Alice, che spesso viene dimenticata quando ci si perde nei dettagli del percorso. Infatti, la preghiera Sufi o quella cristiana altro non sono che dettagli del sentiero, mezzi didattici per arrivare al Silenzio. Non sono sono l’obiettivo finale. Spesso chi si ferma a giudicare quanti Lama hanno visitato la scuola e quanti vescovi e quanti brahmini o mullahs, perde di vista la vetta della Montagna. Il mezzo diventa il fine.



















Non possiamo cadere in questo tranello drammatico in cui sono cadute le scuole in occidente, le scuole secolarizzate, laiche. Dove sbagliano, secondo noi? Sbagliano nell’aver posto l’obiettivo educativo troppo in basso, a meta’ montagna, a livello di coscienza egoica, che e’ un passaggio, una tappa verso la vetta, ma non e’ la Cima. Ne consegue la contabilita’ del mercante: tot preghiere induiste, tot buddiste, un lama per te e un brahmino per me... No, questa mentalita’ non fara’ finire in conflitti, ma li aumentera’, esattamente come e’ accaduto, qualche volta, nelle nostre scuole.
Guai permettere a questo demone dualista (la coscienza dell’ego) di diventare la meta! La causa della crisi dell’educazione in Occidente ed ora anche in Oriente, secondo me, va cercata nel fatto che abbiamo posto l’intelligenza verbale, logica, come dominante, ed e’ questa intelligenza che detta le regole del gioco, definisce le tappe del percorso, le modalita’ del cammino. Ma il cammino previsto dalla coscienza dell’ego non va oltre se stessa, ovviamente. Come potrebbe suicidarsi? E’ questa coscienza che crea i conflitti di “misura”, di “confronto”, di “gelosia”: “Un Lama a me e un prete a te. Una preghiera sufi e una induista...”
Con questo non voglio dire che i mezzi del percorso non siano importanti. Anzi. Senza questi non si arriva alla Vetta. Le preghiere, i riti, le puje, le immagini sono fondamentali per raggiungere la Vetta. Per questo incoraggiamo i nostri studenti a praticare, a scuola, secondo la tradizione della loro religione. Ma cerchiamo anche di far capire che le preghiere, i riti, le immagini.... sono, appunto, mezzi. Quindi relativi. Mezzi per raggiungere la Vetta. Come la piccozza, le corde, le tende, le bombole di ossigeno di uno scalatore. Mezzi, strumenti per arrivare a destinazione. Una volta arrivato sulla cima, ti siedi e godi lo spettacolo. Una volta in cima, non discuti con i tuoi compagni di estasi quanta corda hanno usato, quante bombole di ossigeno hanno consumato. Non litighi sulla efficienza dei mezzi. “Il mio ossigeno e’ migliore del tuo...”. Non ha senso. Li’, nel silenzio della Vetta, sei felice, come gli altri. Spariscono le divisioni, i contrasti. C’e’ solo la felicita’ comune della conquista.
Quella Vetta, dove tutti - buddisti, cristiani, induisti, ebrei, musulmani – stanno seduti in gioiosa contemplazione dell’Infinito, e’ il posto dove vogliamo portare i nostri studenti.
Caro Odorico, capisci?
Se non si tiene presente questo, non usciremo mai dalle trappole dei conflitti causati dalla “mentalita’ del mercante”: se metti il crocefisso devi mettere anche Buddha... No Islam, no crocefisso... Via il presepio dalle aule se non entrano anche i Testimoni di Geova... E altre miserie simili. A tanto si è arrivati in Italia. I bambini non possono piu’ fare la recita di Natale. La scuola e’ diventata laica, secular! La scuola “rispetta” tutte le religioni, si dice. Davvero? Meglio dire, che la scuola ha ucciso tutte le religioni.
Tornando a noi, un Progetto va giudicato dalla sua Visione, non dalle apparenze o sovrastrutture. Una persona va giudicata dai suoi valori, non dal vestito che porta.
A volte i miei collaboratori piu’ stretti fanno queste osservazioni: “Qualcuno puo’ criticare. Puo’ pensare che il Progetto Alice sovraesponga gli studenti ad un eccesso di stimoli religiosi buddhuisti o induisti...”











E allora? Certo, teniamo conto delle osservazioni, delle critiche, ma non lasciamoci condizionare al punto da rifiutare di mettere in evidenza il patrocinio del Dalai Lama, per timore di essere etichettati! Non e’ facile spiegare la filosofia del Progetto Alice agli estranei che sono totalmente bloccati a livello di coscienza egoica (perche’ questo e’ il fine dell’educazione in Occidente: la formazion di un ego sano, maturo!). La “mentalita’ del mercante” non riuscira’ mai a leggere i fatti in termini diversi dal pesare, giudicare, criticare, confrontare (tutte attivita’ caratteristiche della mente dualista). Non riusciremo MAI ad accontentare una persona con un simile modo di pensare. Spesso cito ai miei collaboratori la storia di Esopo e La Fontaine, del padre, del figlio e dell’asino. Qualsiasi cosa tu faccia, non riuscirani mai ad accontentare chi ha la “mentalita’ del mercante.”Prendiamo Il Tempio di Tara. Un altro episodio della scuola da nascondere, secondo un mio stretto collaboratore. La scuola non puo’ chiudersi in un neutro silenzio di fronte alla presenza e pressione delle religioni. La scuola non deve avere paura dei simboli religiosi, anzi, li deve far capire, vivere agli studenti, per poi trascenderli. I simboli religiosi, come sai bene, hanno radici profondissime nell’ inconscio personale e collettivo. Sono espressioni di archetipi universali.


















Per questo, abbiamo alla scuola un vecchio Lama che ha passato 30 anni in ritiro! Trent’anni in ritiro a meditare di Vajrayoghini, una tra le piu’ complesse divinita’ tantriche del panteon buddhista. E abbiamo un brahmino che viene ogni mattina e ogni sera a pregare nel tempio induista costruito nel nostro campus. Milioni di Gyatri mantra. Decine e decine di fire-puja! Ogni mattina, lava e veste Ganesh, che e’ il nostro “protettore della soglia”; poi riprende il ritiro iniziato tre anni fa. Senza interruzione, il brahmino, aiutato dagli studenti, recita male e male di mantra. Poi, ogni 100mila mantra, purifica gli eventuali errori con la puja del fuoco. Ogni sera, tutti i bambini residenti, buddhisti, induisti, cristiani... si riuniscono per la puja del fuoco, l’ offerta finale alle nostre divinita’, accompagnata dal suono della conchiglia.Decine e decine di fire-puja! Ogni mattina, lava e veste Ganesh, che e’ il nostro protettore della soglia, poi riprende il ritiro iniziato tre anni fa. Senza interruzione, il brahmino, aiutato dagli studenti, recita male e male di mantra. Poi, ogni 100mila mantra, purifica gli eventuali errori con la puja del fuoco. Ogni sera, tutti i bambini residenti, buddhisti, induisti, cristiani... si riuniscono per la puja del fuoco, l’offerta finale alle nostre divinita’, accompagnata dal suono della conchiglia.Come vedi, non c’e’ solo Gopal ( vedi http://www.aliceproject.info/ ) a creare problemi. Anzi, i Gopal sono quelli che creano meno tensione.Lo stress viene, a volte, da chi lavora con me e sembra non capire la complessita’ dell’India, delle dinamiche burocratiche, delle relazioni interpersonali che sono basate su parametri misteriosi per noi occidentali. Tanto per fare un esempio. Un giorno, un mio vecchio amico venne in visita alla scuola, dall’Italia. E’ un imprenditore. Costruisce case. Quando vide la struttura della scuola e gli spiegai che avevamo dei problemi con la strada, la sua reazione e’ stata:“Cara Valentino, quando si parte con qualche iniziativa, ci vuole un progetto. Dovevi programmare fin dall’inizio l’espansione, le classi, la strada...”





















Io lo guardai allibito. Programmare? Quindici anni fa, non avevo nulla. Avevo solo i soldi ricevuti dalla scuola, per 21 anni di lavoro. Avevo un mini-progetto, senza ambizioni. Pensavo di fondare una scuola elementare. Cinque classi. Tutto qui. Nessuno pensava alle medie, al liceo, all’Universita’. Il prezzo del terreno era altissimo. Spesi tutti i miei risparmi per comperare lo spazio sufficiente per la scuola elementare. Che cosa dovevo programmare? Secondo il mio amico, avrei dovuto, fin da allora, avere in mente l’Universita’, quindi avrei dovuto pensare che i terreni attorno alla scuola sarebbero diventati nostra proprieta’. Con quali soldi, dio solo lo sa. Non solo, ma chi dice che i vicini avrebbero venduto il terreno proprio a noi? Infatti, alcuni vicini non cedono il loro tereno neanche dopo morti!Tornando all’amico, sulla base di questo disegno immaginario, avrei dovuto chiedere ad un ingegnere di fare il progetto edilizio (molte costruzioni avrebbero dovuto figurare in terreni di proprieta’ di altri!) e quindi costruire la scuola “a moduli”. Ti racconto questo particolare perche’ il mio amico non e’ uno sprovveduto e il suo modo di pensare e’ comune a molti altri volontari, arrivati a “cose fatte”. Se non vivi in India 24 ore su 24 non puoi capire quello che voglio comunicare. Non basta stare con i bambini due, tre mesi all’anno. Bisogna vivere lo stress quotidiano dei piccoli eventi. Cerchero’ di fare un breve elenco di questi eventi.



















Questa mattina mi sono svegliato con un foruncolo come un pomodoro sulla fronte e altri alle mani, ai piedi, alle braccia; le zanzare hanno aspettano il black out della corrente e, quindi, il blocco del ventilatore, di notte, per attaccare spietatamente, impedendo il sonno; i topi se ne infischiano dell’umana presenza e invadono ogni spazio libero e non, facendosi strada con i denti quando trovano qualche ostacolo (ho perso un’unghia del piede a causa di un topo!); gli stessi topi giganti stanno scavando dei tunnel dentro i muri della scuola attraverso i piccoli fori fatti per bloccare le finestre e ci troviamo la cucina piena di residui di ... scavo;











gli scorpioni entrano in camera dopo la pioggia e hai il terrore di trovartene qualcuno sotto il cuscino; le serpi si arrampicano per le scale e arrivano al primo piano; la cuoca di Bodhgaya viene con il viso tumefatto per le botte ricevute dal marito ubriaco e chiede quindici giorni di ferie, lasciandoti solo ad accudire ai residenti e pensare alle pulizie della scuola; gli yadho (una delle caste dominanti nella zona) mettono in giro pettegolezzi sulla scuola (la scuola non puo’ rilasciare diplomi!) per vendicare il licenziamento di un insegnante appartenente alla loro parrocchia; il dilemma se permettere oppure no ai bambini del villaggio di giocare nei locali della scuola durante le vacanze, pensando alla eventuale irrazionale reazione della gente in caso di incidente (qui menano, non discutono, e quando vedono qualcuno che mena, anche se non sanno perche’, si mettono a picchiare all’impazzata fino, a volte, a uccidere); il generatore, appena aggiustato, ha rotto il tubo di scarico e il fumo tossico ha invaso il giardino; le formiche sono ovunque; il frigorifero e’ vuoto, bisogna andare a Bodhgaya per fare le spese: chi ci va?, la jeep e’ in riparazione a Sarnath, nessuno ha la patente per guidare la moto, la strada, comunque, e’ impraticabile a causa del fango causato dalle piogge del monsone arrivate con un mese di anticipo; il giardiniere, senza informarmi, ha trapiantato le palme, che si trovavano nei vasi, a ridosso della mura, non sapendo che le piante crescono e, un giorno, faranno crollare il muro; e’ arrivata la nuova donna delle pulizie: dopo aver lavorato (per modo di dire!) per alcune ore, si e’ precipitata a chiedere l’ammontare del salario mensile, senza avere la minima idea della correlazione salario-qualita’ del lavoro;



















il figlio della donna delle pulizie che si e’ suicidata lo scorso anno, – residente presso la scuola – dice di non aver l’iscrizione alla X classe e rischia di perdere un anno, dobbiamo pensare ad una soluzione;
il contadino che ci porta il latte mette troppa acqua e lo yogurt fa fatica a formarsi, dobbiamo trovare un nuovo fornitore; un insegnante delle elementari ha portato l’invito di nozze, bisogna pensare al regalo e a chi mandare in rappresentanza della scuola; da Sarnath telefonano dicendo che i nuovi volontari sono in crisi di “ambientamento”, quindi devo studiare una strategia di counseling; i genitori dei bambini che abitano vicino alla scuola di Sarnath – e hanno fama di essere dei grandi opportunisti - premono perche’ accettiamo i loro figli alla scuola materna, che fare?;










gli studenti che hanno appena superato l’esame della classe X chiedono se possono iscriversi alla XI classe presso la nostra scuola, bisogna prendere una decisione se continuare oppure no con la scuola superiore; l’editore chiede se abbiamo deciso di pubblicare la seconda edizione di Coniglio Saggio II per la scuola media; l’artista che ha illustrato il libro ha sbagliato i tratti del protagonista (una volta l’ha rappresentato ragazzino, altre volte come un adolescente) e la colorazione dei vestiti, bisogna rimediare con il computer, se possibile, dove non e’ possibile bisogna modificare il testo del racconto per adattarlo all’illustrazione (pur di salvare i soldi gia’ spesi); la moglie del nostro ex segretario si e’ uccisa una settimana fa, bisogna pensare al trauma del figlio, che e’ nostro studente; apro la posta e trovo la letterina di uno stretto collaboratore che se la prende con me perche’ ho favorito la nascita di una nuova Onlus in Italia ed ora ha problemi di immagine; apro un’altra mail e trovo la confortante notizia di una volontaria collaboratrice che dice di essere in tilt e di non riuscire piu’a far fronte allo stress causato direttamente o indirettamente dal lavoro per il PA; ne apro un’altra e trovo un “amico” che mi informa che ha deciso di fermare la mostra itinerante di foto relative ai bambini di Alice....Una sola mail e’ positiva: e’ quella del nostro Presidente che ha capito la mia solitudine e mi sollecita a non lasciarmi sopraffare dal gossiping, dalle incomprensioni. Mi ero rivolto a lui perche’ si facesse da tramite presso un grande Lama per una divinazione. A volte, non mi resta che il conforto della... magia! Avevo chiesto di domandare al Lama di verificare dove avrebbe portato tutta questa negativita’ occidentale (ripeto, i problemi piu’ grossi, le tensioni non sono creati dai miei studenti, ma da chi non vive con noi). Gli astri, come sempre, sono benevoli. “Stai tranqullo, - informa il Presidente – la divinazione e’ positiva, come al solito. Il successo della scuola continuera’. Ti sono vicino.”“Ti sono vicino!”, che belle parole. Questo dovrebbero dire i miei collaboratori: “Ti sono vicino/a nel bene e nel male, nella buona e nella cattiva sorte. Ti sono vicino/a soprattutto quando le cose vanno male, quando fai degli errori, perche’ chi agisce corre il rischio di sbagliare. Ti sono vicino/a senza giudicare, senza accusare, senza criticare. Ti sono vicino/a e ti ascolto. In Silenzio, appunto. Quello della famosa Vetta.”Chiedo troppo, Odorico?Purtroppo, caro Odorico, mi rendo conto che mi devo rassegnare alla solitudine. Vedi, ho un difetto: spesso riesco a intuire quello che succedera’. Trent’anni fa, questa intuizione mi porto’ a inziare le ricerca del Progetto Alice. Il quadro che vidi allora e’ esattamente quello che appare oggi. Davvero! Adesso, qui, con i miei studenti, ho la visione di quella che sara’ l’India tra dieci, venti anni. Le decisioni che prendo, i consigli che do’, sono proiettati nel futuro, secondo la mia diagnosi. Ma pochi mi credono.




















Quando, ad esempio, dico ai miei studenti : “Attenzione, il numero di persone frustrate, depresse, infelici e’ destinato ad aumentare, grazie alla societa’ dei consumi, al processo di disidentificazione culturale e spirituale dell’India, quindi serviranno piu’ psichiatri, piu’ psicologi, piu’ terapeuti, piu’ counsellors, piu’ insegnanti di yoga... Pertanto, lasciate economia e commercio, lasciate il computer e scegliete psicologia, scegliete educazione, scegliete fisioterapia, scegliete corsi per animatori di comunita’ di recupero, per l’assistenza degli anziani... ” I miei studenti mi guardano come se fossi un marziano. Profeta inascoltato! Li capisco. Ma non capisco chi mi sta vicino, chi dovrebbe sostenermi in questa lungimiranza... Qualcuno l’ha definita “la solitudine dei profeti”. Sara’, ma quanto e’ difficile da sopportare! Il tuo blog e la tua sensibilita’ mi fanno sentire meno solo...LoveValentino
ALICEPROJECTUNIVERSAL EDUCATION SCHOOL SARNATHPHONE- 0091-542-2595062 Mobi- 09415291478 FAX-2585380E-MAIL v_giacomin@hotmail.comWeb. http://www.aliceproject.org/
Web: http://www.aliceproject.info/



















Caro Valentino,
La tua doppia intensissima e.mail di ieri seguita a farmi turbinare la mente in tantissime cose da dirti.
Devo comunque procedere con estremo riguardo e misura nel dirtele.
Torno a ringraziarti di quanto di toccante tu asserisci sul mio conto, che mi onora oltre misura, se quanto scrivo e ti dico ti fa sentire meno solo.
Ti sono inoltre grato di quanto tempo tu mi hai destinato per esprimere benissimo ciò che pensi e la situazione che vivi.
Credo che comunque tu abbia così soddisfatto un tuo bisogno profondo, e che tu ora sia in grado di vivere meglio la vita stremante che devi affrontare ogni giorno, per il meraviglioso compito che ti si assunto., che è la stessa moltiplicazione cristiana dei pani e dei pesci.
Mi limito a chiederti di accertare se ti va bene come ho modificato la scritta scorrevole, inerente il patrocinio del Dalai Lama.
Spero davvero che per il momento tale intervento possa bastare.
A presto
Odorico "




















"Caro Odorico, ti ringrazio per la risposta. Per il sito, grazie per le correzioni, ma credo che ci voglia qualcosa di piu' radicale per "accontentare" i miei "mercanti" collaboratori. Per esempio, non credo che la mia collaboratrice sia felice per la foto che ci vede insieme con il vecchio Lama.
Lei non lo dice, ma lo "sento". Sono vecchie storie. Anni fa, fui costretto a suggerire ad un regista che aveva realizzato un documentario presso la nostra scuola, per "Geo", di cambiare i nomi della scuola in modo che non venisse riconosciuta dagli spettatori. Il motivo: c'erano troppe "immagini buddiste". Inutile spiegare la differenza tra "verita'" e "diplomazia". La verita' e' che i principi fondamentali del Progetto Alice si ispirano alla saggezza del Buddhismo, in particolare il concetto di vacuita', di emptiness, che non si trova nelle altre religioni. Il Cristianesimo ce l'avrebbe (vedi la 'comunione', 'ut unum sint', la 'fusione dell'anima con Dio'...), ma e' nascosto alla massa, che viene istruita secondo principi dualistici e di separazione con il Creatore (con tutte le conseguenze del caso). I Cristiani avevano un grande saggio contemporaneo che era vicino al pensiero del PA: il gesuita Padre de Mello. L'hanno messo all'indice, dopo morto. Vecchia abitudine. Tocco' anche a Master Eckart, il genio del misticismo cristiano. La verita', dunque, e' che il PA, pur non avendo etichette, ha ispirazioni. E queste dovrebbero essere onestamente riconosciute, come quando si fa riferimento a qualche espressione letteraria e si cita l'Autore. No, noi non possiamo citare l'Autore, perche' la "gente" puo' pensare male, puo' non capire, puo' convincersi che PA e' buddista. Certo, dobbiamo tenere conto della ingenuita' o, peggio, stupidita' della gente, della loro malizia, del bisogno di pettegolezzo, e questo richiede l'uso astuto della "diplomazia" da parte nostra. Ma la diplomazia non deve sopraffare la Verita'. Comunque sia, che si nasconda oppure no la nostra matrice, la gente continuera' a fare illazioni, a sporcare con la maldicenza il nostro progetto educativo (come hanno fatto recentemente alcuni volontari), a sollevare dubbi. Ripeto, il Progetto Alice non e' per i porci. E' una perla per chi mira alla Vetta e non per chi si ferma a mangiare i cardi rossi e turchini, come l'asino della poesia del Carducci

LoveValentino


Valentino,
La tua e. mail mi ha colto in contropiede, prima che ti inviassi la seguente risposta:
Caro Valentino,
Come è possibile darsi come scopo una scuola che insegni cosi tanto di semplicemente presente, già in noi, a vivere della Verità del Silenzio e dell' agire che non è volto al suo frutto, e trovare facile ascolto? Tu stai seguitando a compiere il miracolo cristiano della moltiplicazione dei pani e dei pesci , come ti ho già detto. Credi che sia poi così ridotto l'uditorio che hai, se è tale il tuo discorso pedagogico? Se sei nella Verità, il Vangelo di Giovanni non lascia adito a pie illusioni a proposito
"Io ho dato a loro la tua parola e il mondo li ha odiati, perchè essi non sono del mondo, come io non sono del mondo" (Giovanni 17, 14 )
E se ti senti profetico, devi rassegnarti ad essere voce di uno che grida nel deserto.
E devi più che mai preoccuparti degli abiti che indossi, dell'aspetto e del tono di voce e dei modi che assumi, essere quanto più dimesso e disincantato nelle aspettative, sopportare e coprire tutto, come la carità di Paolo nella lettera ai Corinzi, perchè nulla ti sarà perdonato., nulla passerà inosservato e sotto silenzio, di tutto tu dovrai rispondere.













Mi è capitato di incontrare alcune settimane fa un mio ex allievo che mi ha esaltato come suo insegnante,- l' ebbi al biennio delle superiori,- perchè pur nei rudimenti che gli avevo trasmesso, gli avrei insegnato a pensare con la mente di un uomo futuro.
Mi ha detto questo dopo che con lui avevo appena dovuto scusarmi perchè al solo suo ricordarmi che ero stato un suo professore ero trasceso, come se avesse magnificato come un laticlavio la mia veste d'obbrobrio, nella sala d'aspetto in cui al medico chiedevo un giorno di congedo dall'essere fatto dentro la scuola come "professore"- o " profe"...- a brani sanguinolenti,
Quanto al cuore del tuo discorso, ossia i principi che riaffermi del Progetto Alice, a mio avviso devi permanere sempre consapevole che sono la verità di una vista d'altura, nel suo stesso nitore realistico incontaminato, mentre gli uomini accedono alla tua scuola dalle pianure di ogni giorno e dai loro miasmi mentali.
Da odi, contrasti e divisioni, a cui occorre ridiscendere dalle vette, da cui occorre tentare di risalire sulle cime , sopra stagni e paludi letali.
Certo, è irrinunciabile il patrocinio del Dalai Lama.
Il vecchio lama e il brahmino devono seguitare a poter meditare e officiare presso le tue scuole, . fino all' ultimo dei loro giorni.
Nessuna par condicio ha senso, tra brahmini, vescovi e lama o mullah : "Lo Spirito soffia dove vuole, e ne senti la voce".( Giovanni, 3, 8 ).
Ma occorre , a mio avviso,se ancora non possono avvalersene, che nelle tue scuole gli studenti cristiani, o musulmani, possano appartarsi in un luogo di meditazione, e di preghiera, conforme ai soli simboli delle loro religioni, che consenta un adito alla casa del silenzio a iniziare dalle loro dimore spirituali originarie, che per i musulmani ricordi una moschea, ai cristiani una cappella di preghiera..

A quanto mi rammento dei miei ultimi viaggi, dei miei stazionamenti sulle motonavi turche o in un ospedale iraniano, è già una sala di preghiera, e funge già da moschea, un'aula con un tappeto e un indicatore orientato verso la Mecca, a ridosso di una parete. In cui sia presente in aggiunta semplicemente il Corano , prima ancora e più ancora che le preghiere sufiche.
E per chi è cristiano, possono bastare un ripiano similare a un altare, una Bibbia e una semplicissima croce, nella sua più spoglia nudità lignea, anche in ragione del fatto che la tua scuola non può essere di certo una chiesa consacrata.
Sono tali spazi di raccoglimento, che possono diventare gli ambiti di accoglienza nella tua scuola di ulteriori patrocinatori spirituali di fedi differenti.
Tornando, in conclusione, ai Christian Friends dei tuoi stretti collaboratori, a mio giudizio restano lontani dal senso del tuo discorso non già perchè si attengono solo al Cristianesimo , ma perchè permangono a un suo livello di intendimento legalitario, moralistico e dualistico, quasi che i comandamenti, e l'antitesi contrappositiva tra Dio e l'uomo ed il cosmo, tra la vita nel tempo e la vita eterna, tra la materialità e la spirituale, quant'è invece reciprocamente immanente, fossero la verità ultima dei Vangeli.
E' tale versione che, fatta propria come la Parola ultima del Gesu dei Vangeli, ha distolto dal cristianesimo verso un buddismo o un induismo concepiti come con esso in antitesi, tanti illustri studiosi e cultori antecedenti.
In spirito d'amicizia, avendoti detto ciò che penso
Odorico"
Come puoi riscontrare, ero già in piena sintonia con la lunghezza d'onda della tua risposta.
Nel frattempo il mio amico Kailash mi ha chiamato al telefono e gli ho risposto riferendogli dei tuoi problemi. - Di sua spontanea iniziativa mi ha detto che siccome i miei amici sono i suoi amici, e tu sei per lui una " good person" "che pensa al futuro dell India e dei suoi bambini", ti invita in Khajuraho come e quando tu voglia, everywhere for everythings, offrendoti la colazione, il pasto, la cena, nella sua casa in affitto_ dove neanch'io dormo- e di accompagnarti a vedere il suo villaggio. Mi ha pregato di trasmetterti la sua e.mail
e il suo numero telefonico
Inoltre si è offerto di venirti ad accogliere alla stazione di Satna, sempre che non sia già in funzione la linea Varanasi Mahoba Khajuraho, che sarà attivata a luglio, forse
Love
Odorico

E così? Va bene la prima immagine del sito?In ogni modo, cliccando sull immagine miniaturizzata delle foto ritagliate, viene restituita la bellissima figura intera! Che foto straordinarie nella loro integrità!!!....
Ovviamente mi assumo io tutte le responsabilità della home page- così come l'avevo riconfigurata, di mia iniziativa personale,- consultandomi solo con*., da cui ho ricevuto solo l'imput per la pubblicizzazione della mostra delle foto di Sirianni e per l'archiviazione del pregresso.
Odorico "

"Ciao. Grazie per la risposta. Prima che dimentichi particolari importanti, non e' che non stia pensando ad 'uno spazio di preghiera per i cristiani'. Da alcuni anni sto progettando di costruire un capitello in stile indiano per la magnifica Madonna con il Bambino, in legno di tek, che ci procuro' il nostro ex Presidente, Padre Tony, un gesuita che poi impazzi', senza che i suoi superiori se ne rendessero conto ( e quindi non gli offrirono le cure necessarie).Quasi in ogni classe c'e' la figura di Gesu. Mi piace il "Sacro cuore", perche' assomiglia ad Hanuman per Induisti e a Cenresig dei Buddisti (l'Amore infinito, compassionevole che viene, appunto, dal chakra del cuore).La mia collaboratrice ha detto che forse riuscira' a trovare lo sponsor. Se decidesse anche il tipo di capitello e il posto dove metterlo, io avrei un pensiero in meno e, domani, un motivo in meno per eventuali recriminazioni.Devo, pero' precisare che gli studenti cristiani si contano sulle dita di una mano, cosi' pure quelli musulmani. A Sarnath, gli studenti musulmani sono due o tre, compresa una insegnante.Quindi, non dobbiamo esagerare con le spese per dimostrare di essere equanimi da un punto di vista interreligioso. Insomma, c'e' il limite posto dal buon senso.
Un abbraccio Valentino " 23 giugno 2007

In conclusione ( temporanea)

Ho cercato di riconoscere e di difendere le ragioni di Valentino, riconducendole alle possibili ragioni dei suoi collaboratori, e ho tentato di individuare che cosa potrebbe alleviare lo stato di tensione tra loro intercorrente - l'istituzione delle aule di meditazione e di accoglienza islamica e cristiana. E immedesimandomi nei collaboratori cristiani del Progetto Alice, ho indicato a Valentino, nella e.mail seguente, che cosa della sua presa di posizione potrebbe più emozionarli "criticamente "

" Constato la mancanza fondamentale della Croce tra i simboli cristiani che prefiguri nelle tue scuole. avendo compresenti le reazioni di devozione e di orrore che può suscitare. Non è che tu abbia sbagliato nella predilezione dei simboli che introdurresti, direi che sei rimasto a metà della montagna delle simbologie cristiane, all'altezza delle navate laterali, senza pervenire all'altare ed alla presenza eucaristica . Con me ti prego di seguitare, comunque, ad essere icastico su vizi e e pregi di Santa Romana Chiesa e dei suoi militanti . Love Odorico"

A tal punto, non credevo di poter fare più altro che di andare a trovare Valentino a Sarnat , nel mio prossimo rientro in India, recandogli un tappeto su cui fosse effigiata la Pietra Nera, e di iniziare a versare una donazione di 10.00o rupie, vincolato all' allestimento nelle sue scuole di una sala di preghiera islamica con le sue fragranze aromatiche, sia pure per pochi o per nessun fedele. Qui in Italia, intanto, nei giorni feriali, quale luogo era più indicato, per la meditazione solitaria, che la spaziosità deserta delle Chiese cristiane...

Ma l'indomani mattina, acceso il computer, non una, due e-mail di Valentino, ancora non lette, già mi sollecitavano in tema di Croci:

" Grazie. Nessun problema per la Croce. Puoi aiutarmi a procuramene una ventina? So che a Delhi c'e' un negozio specializzato. Qui e' impossibile trovare la Croce.Love Valentino"

giovedì 12 giugno 2008

ricordi scolastici 2008-2009

Due istantanee scolastiche, dell'anno che sta terminando:

il ricordo felice di stare spiegando i modi verbali italiani nel silenzio attento di un gruppo di allievi formato da due fratelli marocchini, un fratello e una sorella italo-argentini, una studentessa brasiliana, una ragazza ucraina, una sua amica russa, una giovane rumena, una studentessa indiana, la cinesina Hu Shuang Shuang, e il pakistano Alì,

- lo strazio mentale di quando, imprudentemente, nella mia vulnerabilità , ricordai a quella classe che il giorno di Pasqua mentr'ero in Iran, nel cane sulla collinetta di Kangavan, che mi ringhiava contro, aveva sentito la loro, le altre classi attaccarmi per azzannarmi nella mia dignità personale, e alcuni li sentii iniziare ad abbaiare in classe, senza più smettere....

l' uomo nero




Leonardo e Mattia hanno fatto le cose in grande, quando ho chiesto alla classe chi potesse insegnarmi qualche gioco con le monete, oppure usando foglio e penna, nel quale esercitare Adjet, il figlio del mio amico indiano, quando dovrò intrattenerlo e svagarlo tra un'ora e l'altra di inglese.






Hanno corredato le istruzioni con dei disegni illustrativi dei tocchi o dei botti da dare alla moneta,
o di come occorre procedere nell ottenere più quadratini dell' avversario
nella delimitazione interna di una piramide.

Lunedi sera K era nuovamente in ansia per Purti, a causa della paura che ha dei vecchi.
Fin che è in sue compagnia, tra le sue braccia, la bambina si quieta e si lascia persuadere che i vecchi non siano cattivi come le appaiono. Ma quando si avventura da sola, oltre le soglie di casa, e un uomo vecchio le compare davanti, la paura riesplode e Purti scoppia in crisi di pianto interminabili. La mamma non resiste più e si mette a piangere anche lei.
Ricontattandolo, dopo che è caduta la linea, ho raccomandato a Kallu di esortare la moglie a non piangere, a mostrare alla bambina un volto sereno e tranquillizzante.
L indomani egli si riprometteva di andare da un altro uomo buono del villaggio, che fosse più effiace del precedente con i suoi mantra.
Io ho consultato quindi testi e manuali, per ritrovare che cosa dire al mio amico, parole di accettazione della turbe di Purti, che sapessero interrogarla sulla sua paura, porla al cospetto di essa senza angosciarsi, giochi e forme di espressione, il disegno, la danza, che la manifestassero, la facessero emergere e consentissero di affrontarne il volto. Ma più mi inoltravo a leggere e comprendere, e quanto più mi si ripeteva il ritornello che nell'estraneo il piccolo teme chi lo sottragga a quanto più ama e lo rassicura, tanto più l' Uomo nero con il suo sacco assumeva il mio volto, nelle sembianze di chi sottraendolo alla sua bimba, per giorni e giorni recherà via con se il suo caro papà, tra le nevi e le valli del Ladak.

domenica 1 giugno 2008

the chinese people to face the earthquake



"Hi Odorico how are you these days? we have not touched for a long time. sorry

First I wanna say thank your for you cared about the people in earthquake zone.
The earthquake happened in Sichuan Province. The main earthquake is finished, but aftershocks still exist.
I found that Italian government has send some aids like a hospital with equipments and some other goods to help China. I am so grateful , thanks very much.
I really appreciate that. It will let the two countries relationship goes to another high level. our relationship will last forever by this thing.

my heart hurts every time i saw the pics or the numbers of dead people. I felt useless to help them.
I just donate 60 RMB for them, as I am a student , I can only use this way to help them to rebuild their family.
you have seen that Chinese people are strong to face the disaster. our hearts are together.
so we can overcome anything difficult in the world! "

"My dear friend,
it s very fine that you can be proud of the strenght of your people and of the unanimity of his helping outburst .
Thanks for your gratefullness to my gouvernement , because of his sanitary aids
But consider the protest and the anger also of many chinese people because many schools collapsed like cartons, causing the death of thousands and thousands of children.
Go in peace, my friend, in the future it will be possible for you to help your people as physician very much in similar situations, using many other ways than your still generous and valuable donation
To help and give hope, to bring relief in the pain if it isn'ìt possible give happiness and health, is the real bliss of every hearth, I believe
Odorico.