lunedì 28 luglio 2014

conosci te stesso

disillusione consapevole

che dire della mia senilità quando preferisco ancora mettermi la corda al collo che rinunciare a ciò a cui sono attaccato e che mi dà sicurezza, se è ciò che richiede anche il solo concederci agli altri o la stessa pietà filiale..

sabato 26 luglio 2014

Il paradiso alla Porta. recensione iniziale

Il Paradiso, nella rivelazione che Fabrice Hadjadi testimonia e di cui è interprete  ne " Il Paradiso alla Porta" è la destinazione originaria del nostro essere spirito incarnato nella materia, la nostra ragion d'essere finale in quanto è bene e gioia il fondo dell'essere, Dio quale nostra realtà primaria.
  la priorità ontologica, nel suo principio,  del bene, della gioia e dello stupore sul male e sull'angoscia  è il fondamento della nostra vocazione originale e della nostra chiamata a ciò di cui solo la vita eterna del Paradiso è il compimento, e spiega al contempo l'insoddisfazione di ogni nostra pretesa di soddisfazione terrena, l'essere perennemente destinati ad essere ed andare oltre ogni raggiungimento approdo finito.Il Paradiso è la vita già in questa vita  in comunione con Dio, tramite la carità dell'Amore, in tal senso   è trascendente e immanente al contempo,   non  è un altro mondo illusorio generato dal retromondo nell'uomo del sottosuolo della negazione della vita anziché dalla affermazione della sua pienezza effettiva, ma un Cielo che è al contempo l'  entroterra in  cui si prefigura. E' un aldila che non è altrove , un avvenire che non è nel futuro, un al di la che è già qui, un qui in cui siamo già nell'aldilà, avvinti in un tempo e in contingenze che hanno nell'eterno la loro sorgente, quale  principio e  cuore dell'ora, ma  senza che mai in questa vita possiamo vivere altrimenti che sulla soglia, che nel presagio, nella fede e nella speranza  del rinvio  alla sua promessa di ogni esperienza di bene, di cui anticipa l'adempimento,   che il bene  anticipa ma di cui rispetto alla quale resta differita senza fine la sua attualità totale.
 Tale concezione del divino del Paradiso  si fonda fermamente sull'ontologia cristologica del credo calcedoniano, secondo il quale il divino e l umano, la città del cielo e della terra s'interpenetrano nell'unità  di realtà distinte e complementari , che non vanno separate né confuse.

venerdì 25 luglio 2014

Che cosa scrivevo un mese or sono lasciando l'India

Che cosa scrivevo un mese or sono lasciando l'India
"E’ da mesi che sono venuto prefigurando così tante volte la piccola morte che si ripete ad ogni distacco da Kailash e dai nostri cari, dall' India, che il ritrovarmi ancora tra loro al mio risveglio, il rivedere ancora Chandu, meravigliosamente assopito nel sonno, e carezzarlo e dargli un piccolo bacio, mi sembra il dono gratuito di una vita che si protrae oltre i suoi termini.
Due mesi or sono per visitare in Delhi la Saint Martin Garrison Church viaggiavo sul metro espresso che reca all’aeroporto, lungo la direttrice della mia futura partenza, e mi sentivo preavviato nel tunnel della mia morte.
I giorni che sono passati così velocemente senza che portassi a compimento che ben poco di quanto mi ero prefigurato- lavorare dei campi, riprendere l’insegnamento dell’italiano, viaggiare a lungo termine, propiziare più reddito proprio a Kailash, con un’attività suppletiva,- con all’attivo solo il perfezionamento delle mie cognizioni e ricognizioni archeologiche ed i miei reports di viaggio che ne ho desunto, la felice infanzia e l’istruzione la migliore possibile che vengo assicurando ai nostri piccoli rimediando all’iniziale loro diserzione scolastica, l’eccellenza mentale e la virtù del gioco che ho sprigionato in Chandu facendomi il suo pazzo pagliaccio, in un universo familiare in cui sono venuti scemando i “ drama” di scontri fisici tra me e Kailash, sono il decorrere sempre più rapido della mia intera esistenza verso la sua fine, che il declino della mente prefigura più che quello del corpo.
L’inappetenza per ogni lettura, per ogni fiction dell’immaginazione artistica, la passione per la sola sacralità dell'arte templare hindu, il disinteresse per qualsiasi sorte umana che non sia quella dei miei congiunti indiani, senza che in altri volti avverta il mio prossimo, la mia indisponibilità all’ incontro con chiunque mi cerchi, l'incapacità a perseguire ogni contatto che sia nel mio interesse, nel rattrappirsi di ogni fede e fiducia ed aspettativa, sono la necrosi mentale in cui prende corpo ogni venir meno delle ragion d’essere della mia esistenza residua.
Ho tentato di parlarne con Kailash e di farmi da lui comprendere, lui essendo il mediatore e l’Aronne risolutore di ogni mia difficoltà relazionale qui in India, ma nemmeno il suo viversi soggetto ad un kharma già segnato di uomo di una sotto casta, gli ha consentito di avvertire alcunché dell’impotenza del mio fallire.
"Se è così, ho cercato di fargli intendere, che aiuto posso mai darti scrivendo i miei report di viaggio, se non ho alcuna attitudine a proporli a chi possa pubblicarli come itinerari straordinari."
Intanto è morta del tutto la mia voce poetica , inetta e senza volontà alcuna di attingere nuova linfa dalle più alte voci letterarie.
Ma ho risistemato la mia dentatura, il mio aspetto fisico è sano, e tanto basterà ai miei congiunti e conoscenti al rivedermi.”
Poi la partenza nella mia sola sofferenza, in Delhi il distacco da Kailash che un’altra volta ancora mi trafigge, il suo dileguarsi in autorickshaw, ed in breve la liberazione che sopraggiunge, quando mi ritrovo nella vecchia Delhi islamica presso la Jami Masjd, con il cui clamore notturno sono tutt’uno, più niente mi separa dalle donne lebbrose che si aiutano l’un l’altra nel raccogliere le mie rupie, dagli storpi e i derelitti che raccolti in gruppi ,e distesi per terra, intingono il chappati nel dhal che è distribuito a loro dai ristoranti nei vicoli, dai tanti miserabili che nel lasciare l’hotel per l'aeroporto vedo distesi a dormire sotto i porticati e sui tavolati e i banconi del Nehru bazar.

mercoledì 23 luglio 2014

di ruspe, coccodrilli e ancora Chandu

Ne aveva ieri di cose da dirmi Kailash al telefono, benché ogni giorno venga ripetendomi che Khajuraho è un piccolo villaggio del quale che gli chiedo mai che cosa possa succedervi.
Solo per l’ intervento del raja che ne è il proprietario, il quale era giunto ad assaltare con delle pietre in mano il bulldozer che stava iniziandone lo smantellamento, non era stato abbattuto il negozio di barbiere che abbiamo in affitto, dopo che per far posto all’ampliamento del fondo stradale della Jain temples road erano stati demoliti i vani delle tre botteghe di sua proprietà che lo precedevano.
La ruspa li aveva distrutti mentre il raja, per fermarne l’abbattimento, era corso in Rajnagar con un vakil per recuperare l’atto di proroga che avrebbe obbligato a recedere le autorità stradali.
E’ valido per tre, sei, al massimo nove mesi” mi chiariva Kailash, al solo fine di consentire a chi avrà abbattuta l’abitazione o i locali di esercizio delle proprie attività per fare posto alla strada, che possa trovare una sistemazione e dislocazione diversa.
Quando il raja è sopraggiunto ed ha visto che nonostante ciò che aveva interposto già tre suoi vani di negozio erano stati distrutti, - gli addetti ai lavori non avevano lasciato che quindici minuti di tempo di sgombero per i negozianti che ne erano gli occupanti , “ e sì, che di scarpe ne aveva al suo interno” il rivenditore della bottega contigua al negozio di barbiere” -, tale è stato il suo furore da salire finanche sulla postazione del manovratore del bulldozer per arrestare il procedere della demolizione pietre alla mano. Ed aveva così ottenuto la sospensione, il nostro negozio era ancora intatto, salvo la jali della grata sovrastante ma Kailash aveva dovuta svuotarlo di tutto, con l’aiuto di Moma che lo gestisce, nella cui casa era finita tutto ciò che era al suo interno
La mia prima preoccupazione era corsa per il destino penale del raja, una gran brava persona .
Non avendo ferito e colpito nessuno, pur essendosi opposto con violenza a pubblici ufficiali , facendo resistenza al loro procedere, Kailash mi ridimensionava che al più avrebbe dovuto presentarsi periodicamente alla stazione di polizia di Chhatarpur, fin che non avesse subito regolare processo.
Ma predominante era la mia inquietudine di sapere quanto fosse segnato il destino del nostro negozio.
E’ talmente insussistente il provento che ne ricava Kailash, dopo averne disatteso l’esercizio ed averlo riposto nelle mani infide di Moma, all’acquisto dell’autorickshaw , che non mi preoccupavo di quanto potessero essere i mancati guadagni, quanto dell insostenibilità del mantenimento in vita dell’esercizio di un negozio di barbiere, se dovessimo trasferirci altrove in Khajuraho, per l’incremento dell’affitto che ne sarebbe immancabilmente conseguito. E che ne sarebbe stato di un arredo che avevo curato a tal punto nel suo allestimento interreligioso, e ancor più, come potevo semplicemente rassegnarmi alla cessazione di un’attività di tale valore affettivo, se l’avevamo intrapresa per fronteggiare l’arrivo in famiglia del nostro compianto Sumit?
Per la dislocazione di nuovo in quel vano del negozio di barbiere, sembrava davvero che non ci fosse più niente da fare, secondo quanto Kailash non poteva che confermarmi, massimo nove mesi e l’abbattimento del negozio sarebbe avvenuto inevitabilmente con il procedere dei lavori stradali, ma l’India è l’India, e il raja avrebbe potuto avvantaggiarsi della proroga per ottenere una deroga, con la corruzione di ispettori e funzionari.
In India trovi sempre qualche “ madar chor “ , che se lo paghi ti consente di fare di tutto.””
E le strade si allargano e si restringono a piacere..”
Paghi una bakshesh e tutto diventa possibile”.
In merito poteva farmi l’esempio stringente della famiglia dei brahmini Gautam.
Sono sette, otto, forse già nove anni che la strada che fronteggia il talab vicino ai templi deve essere allargata, dato che non vi passano due autobus alla volta, ma la cosa non avviene perché per ampliarla si dovrebbero abbattere casa ed hotel del brahmino Gautam Balbil , il proprietario del mio bell’ufficio che finora ha avuto il potere di impedirlo
E un uomo del Congress Party... sono del Congress Party anche gli altri proprietari di hotel vicini al suo... Ma adesso al governo c’è il Bjp.”
Forse ciò che cambia è che ora deve pagare ancora di più perché si lasci stare...”
Ma con lo spostarsi del discorso dalle adiacenze del negozio di barbiere alla via che fronteggia il talab accanto i templi, un’altra novità veniva in mente di dirmi a Kalash, insorta nelle acque stesse del bacino lacustre.
Sai ci sono due piccoli coccodrilli ora nel talab!”
La gente accorreva a centinaia a vederli, quando sporgevano dall’acqua ed arrivano finanche ad avvicinarsi ai gradini dei gath.
Sono lunghi già due piedi”
E come poteva essere successo che vi fossero pervenuti?
Il raja di Khajuraho vi aveva fatto affluire e riversare acque provenienti dal bacino della diga, ed essi potevano essere sopraggiunti con esse.

Ora tutto il talab è recintato di cartelli che invitano a non scendere in acqua, a non andarvi a fare il bagno rituale o a lavarvi le stoviglie
L’inconveniente reale, tuttora, e’ il fetore che emanano i pesci che i coccodrilli hanno ucciso senza divorarli.
Sarebbero arrivate prima o poi le guardie forestali, ed essi sarebbero finiti nel Gaviar sanctuary o lungo i fondali del Ken river.
E quanto al nostro piccole alligatore domestico, Chandu adorato?
Seguitava a non piangere più al risveglio mattutino per non andare a scuola, ed era lui a sollecitare Poorti ed Ajay se indugiavano a letto.
Ora devo svegliarmi prima di tutti quanti. Poi è la volta di Chandu. Si alza una due volte, poi fa tutto automaticamente. Poorti e Ajay bisogna richiamarli almeno venti volte. E Vimala se la lasci dormire si sveglia più tardi di tutti. E’ proprio stupida, è davvero una stupida murk lady”
Lunedì scorso Kailash era ancora più persuaso di dovere solo a lei il suo sventurato destino, perché non era nemmeno possibile immaginare che in sua vece, con un tuk tuk d’altri potesse accompagnare a scuola Chandu con Poorti ed Ajay, come vedeva che facevano tante altre madri.
Kailash , è analfabeta.”
Ci sono donne analfabete che vanno da sole fino a Delhi”
Avrei dovuto rammemorargli che quando siamo arrivati allo scontro fisico lei sola con la sua moderazione disperata era stata capace di salvaguardare la nostra unione familiare.

La cosa che intanto più contava più di ogni altra, è che stava avendo un felice seguito quanto la settimana scorsa aveva confidato Chandu al papà, rivelandogli di avere trovato a scuola un amico. Lo capiva, Kailash, che se il piccolo ne aveva parlato proprio con lui, lui era l’altro suo amico più grande. Da allora, quando accompagna Chandu a scuola, lungo la strada Kailash si ferma puntualmente presso la casa del bambino ch’è suo amico per caricarlo a sua volta. E questi, che prima era accompagnato a scuola dal padre in motocicletta, ora vuole recarcisi solo con il tuk tuk di Kailash e Chandu.
Quando in mattinata Kailash aveva chiesto a Chandu se voleva che gli cucinasse un’omelette per la ricreazione scolastica, Chandu gli aveva chiesto se poteva cuocerne una anche per il suo amico. Al che Kailash si è riservato di farlo un’altra volta, era meglio predisporgli intanto il dhal, la zuppa di lenticchie.
Il padre è bhahmino, mi ha spiegato, e se è vegetariano rifiuta di sicuro di cibarsi di uova.”
Ma Chandu seguita a rivoltare e ritorcere la promessa di qualche cosa che gli aggradi se non fa più storie quando va a scuola, minacciando di tornare a incapricciarsi se il papà non gli compera questo o quel giocattolo o alimento che vede pubblicizzato o di cui sente parlare in televisione.
E’ il ciokkò adesso, il ciokkò che vuole... per fortuna mi costa solo 50 rupie e ne ha per due giorni... I dont’go to school, I don’t go to school, Non vado a scuola, non vado a scuola, mi grida se non glielo prendo, e piange, piange...Dovrò fermarmi al mercato per comperarglielo”
Kailash, Chandu deve capire che deve andare a scuola in ogni caso, Ciokkò o non ciokko..”
Non voglio e non posso così tanto perdere per questo tempo ed energie, ogni giorno...”
Il bambino chiede spesso anche di me, quando io ritorni.
Gli ho detto che ora sei lontano, molto più di quanto Delhi sia distante . “Fa che torni in aeroplano”, lui mi ha chiesto”
Il motivo per cui vuole il mio ritorno lo so bene...”
Kilona e kaprà, i giocattoli e i vestiti che al tuo arrivo gli porterai in dono “, e ne abbiamo riso.
Comunque sia, non mancherò di rivolgermi vagando per la casa a Sumit, perché seguiti ad ispirare al meglio il fratellino Chandu.

E mentre così felicemente comunico con Kailash a così grande distanza, e provo per lui talmente tanto amore, compenetrandolo, penso sgomento alla scontrosità litigiosa e alla limitazione dei contatti che subentra in India, senza più niente puntualmente da dirci, quando ci ritroveremo l’uno in prossimità dell’inaffettività dell’altro.

venerdì 11 luglio 2014

Padri e figli 12 luglio 2012

Padri e figli 12 luglio 2012
E’ dall'inizio della settimana, sino a tutto ieri, che Kailash al telefono l'ho avvertito sempre più sconfortato dalla condotta di Chandu, per il fatto che deludendo ogni nostro aspettativa, ogni mattina si è venuto sempre più ribellando all’idea di essere svegliato anzitempo per andare a scuola.
Alle percosse nel fondo schiena inflittegli da Kailash lunedì scorso, Chandu aveva replicato il giorno seguente morsicando la sua mano e quella di Vimala, al che, sgomento, Kailash non aveva trovato di peggio che malmenarlo nuovamente, sia pure in modo più lieve, e poi lasciarlo a casa, che giocasse.
Gli ho intimato che non lo picchiasse più, per non inselvatichirlo ulteriormente, ma che in alcun modo gliela desse vinta, e che ne parlasse con l’insegnante, auspicando che costei allentasse le rigidità delle pretese scolastiche, che infliggono a un piccolo di nemmeno cinque anni di essere a scuola dalle 7,30 del mattino fino alle 12,30.. Piuttosto egli sanzionasse con delle privazioni concrete ogni ulteriore resistenza aggressiva di Chandu, ne compensasse ogni venir meno delle resistenze con una cioccolata od un gelato, con la promessa mantenuta di un qualche giocattolo.
Ma Kailash era sfiduciato in se stesso come genitore, aveva paura di non farcela, e seguitava ad eccedere e a non risultare per il bambino temibile e credibile.
“ Ho appena detto a Chandu che se non va a scuola, lo mando in prigione”
E lui che ti ha risposto?
“ Accià, che va bene così”
"Si comporta come Poorti, quando piangeva ogni giorno perchè non voleva andare a scuola. Anche lui non ha rispetto per me, per Vimala, per te, in famiglia. Sto crescendo un’altro langur, un’altra piccola scimmia”
La sera stessa aveva poi convenuto con gli altri bambini e con la moglie, di far credere a Chandu che se non avesse mutato atteggiamento avrebbero lasciato che rimanesse a scuola tutta la settimana e per mesi interi come in uno ostello, per un sovrappiù di 10.000 rupie, ed allora niente più di niente dei piaceri familiari, a cominciare dal dudu, dal latte materno che poppa ancora.
I giorni seguenti ancora pianti e resistenze ad oltranza del piccolo, che all’atto di doversi preparare per la scuola aveva seguitato a rifiutarsi di vestirsi e lavarsi e di fare colazione, minacciando di sbrindellare la divisa scolastica.
Ma Kailash che avevo rincuorato, dicendogli quanto sia bravo come papà e caro ai suoi piccoli nonostante i suoi errori, anzi, grazie agli stessi errori, dettati da quanto si prende cura di loro e vuole loro bene, era riuscito a mandarlo a scuola senza picchiarlo, dall'insegnante aveva ottenuto che potesse sopraggiungere ad attività iniziate entro le 8,30, ed oggi pomeriggio poteva dirmi con sollievo che dopo due giorni di duro contrasto, mercoledì e ieri, giovedì, in cui aveva dovuto chiamare in causa Ajay oltre alla moglie, per domare il piccolo, stamane Chandu si era recato a scuola in tutta la tranquillità.
Solo a telefonata conclusa mi sono ricordato che ieri sera reclinando il capo sullo stipite di una porta di casa, mi sono rivolto allo spirito di Sumit, perchè inabitasse il fratellino e gli ispirasse docilità remissiva.
Domani e posdomani saranno giorni di vacanza per Chandu , Kailash potrà recarsi a Rajnagar per ottenere l’’atto di nascita di Poorti ed Ajay che richiede la recente legislazione indiana, ma che dubito che possa regolarizzare in particolare la posizione di Ajay, che nei documenti scolastici risulta avere due anni in meno di quelli reali, almeno tredici-quattordici , se nell’inverno del 2005, il primo che per Natale ho trascorso in India, accompagnandolo insieme a Kallu nel parco di Panna, già aveva almeno cinque anni.
E per parte mia potrò indurre Kailash a riflettere con più cognizione di causa, che possa aver significato per me aver dovuto fronteggiare inutilmente per anni e anni, -almeno sette, un suo comportamento ben più belluino e prostrante di quello di Chandu-, le innumerevoli volte che ho cercato di sottrarlo al sonno, di pomeriggio, perché si prestasse al lavoro ulteriore per i suoi figli.

E’  da lunedì scorso che Kailash al telefono era sempre più sconfortato dalla condotta di Chandu, per il fatto che deludendo ogni nostro aspettativa,  ogni  mattina si  veniva sempre più  ribellando all’idea di essere svegliato anzitempo per andare a scuola.
Alle percosse inflittegli da Kailash lunedì scorso, Chandu aveva replicato il giorno seguente morsicando la sua mano e quella di Vimala, al che, sgomento, Kailash non aveva trovato di peggio che picchiarlo nuovamente e poi lasciarlo a casa, che giocasse.
Gli ho intimato che non lo picchiasse più, per non inselvatichirlo ulteriormente, ma che in alcun modo gliela desse vinta, e che ne parlasse con l’insegnante, auspicando che costei allentasse le rigità delle pretese scolastiche, che infliggono a un piccolo di nemmeno cinque anni di essere a scuola dalle 7,30 del mattino fino alle 1q2,30.. Piuttosto sanzionasse con delle privazioni concrete ogni  ulteriore resistenza aggressiva di Chandu, ne compensasse ogni venir meno delle resistenze con una cioccolata od un gelato,  con la promessa mantenuta di un  qualche giocattolo.
Ma Kailash era sfiduciato in se stesso come genitore, aveva paura di non farcela, e seguitava ad eccedere e a non risultare per il bambino non  temibile e  credibile.
“ Ho appena detto a Chandu che se non va a scuola, lo mando in prigione”
E lui che ti ha risposto?
“ Accià, che va bene così”
Si comporta come Poorti,  quando piangeva ogni giorno perchè non voleva andare a scuola. Anche lui non ha rispetto per me, per Vimala,  per  te, in famiglia.  Sto crescendo un’altro langur, un’altra piccola scimmia”
La sera stessa aveva poi convenuto  con gli altri bambini e con la moglie, di far credere a Chandu che se non avesse mutato atteggiamento  avrebbero lasciato che rimanesse a scuola tutta la settimana e per mesi interi come in uno ostello, per un sovrappiù di 10.000 rupie, ed allora niente più di niente dei piaceri familiari, a cominciare dal dudu, dal latte materno che poppa ancora.
 I giorni seguenti ancora pianti e resistenze a oltranza del piccolo,  che all’atto di doversi preparare per la scuola aveva seguitato a rifiutarsi di vestirsi e lavarsi e di fare colazione, minacciando di sbrindellare la divisa scolastica.
Ma Kailash che avevo rincuorato, dicendogli quanto sia bravo come papà e caro ai suoi piccoli nonostante i suoi errori, anzi, grazie agli stessi errori, dettati da quanto si prende cura di loro e vuole loro bene,  era riuscito a mandarlo a scuola senza picchiarlo, dall insegnante aveva ottenuto che potesse sopraggiungere ad attività iniziate entro le 8,30,  ed oggi pomeriggio poteva dirmi  che dopo due giorni di duro contrasto, mercoledì e ieri, giovedì, in cui aveva dovuto chiamare in causa ajay oltre alla moglie,  stamane Chandu si era recato a scuola  in tutta la tranquillità.
Solo a teleonata conclusa mi sono ricordato che ieri sera mi sono rivolto allo spirito di Sumit, perchè inabitasse il fratellino, e gli ispirasse docilità remissiva.
Domani e posdomani  saranno giorni di  vacanza per  Chandu , Kailash potrà recarsi a Rajnagar per  ottenere l’’atto di nascita di Poorti ed Ajay che richiede la recente legislazione indiana,  e che dubito che possa regolarizzare la posizione di Ajay, che nei  documenti scolastici  risulta avere due anni in  meno di quelli reali, almeno tredici-quattordici ,  se nelll’inverno del 200, il primo che per Nastale ho trascorso in India, portandolo insieme a kallu nel parco di panna, già aveva  cinque anni.


E per  parte mia potrò indurre Kailash a riflettere con più cognizione di causa,  che possa aver significato per me aver dovuto fronteggiare inutilmente per anni e anni, almeno sette,  un suo comportamento ben  più belluino e prostrante di quello di Chandu,  le innumerevoli volte che ho cercato di sottrarlo al sonno, di pomeriggio,  perchè si  prestasse al  lavoro ulteriore  per i suoi figli.

lunedì 7 luglio 2014

talmente la mia mente di sè s'impaura 8 luglio

Ho telefonato anzitempo a Kailash,  non tenenendo conto che se non mi rispondeva poteva essere, com’era in effetti, perch’era ancora in strada con il tuk tuk. Ed  in strada l’ho ritrovato , quando a un suo avviso di chiamata l’ho ricontattato, in sosta  presso il villaggio muslim di Manjornagar, da dove perveniva una musica che mi pervadeva a migliaia di chilometri di distanza. L’amico era allegro ma aveva un peso sul cuore, dal cui rovello intendeva sgravarsi,  fin dalle sue prime  parole che si confondevano nella mia mente
“ Chandu non è andato a scuola stamane, dopo che l’ho picchiato ed è caduto e ha perso sangue”
“ Non devi picchiarlo mai, per nessuna ragione, gli ho detto, con tale astio che avrei voluto interrompere all’istante la telefonata, tacendogli quello che mi veniva alla mente e alla bocca.
“Che cosa ora non daremmo per avere vivo Sumit che facevi strillare...”
Gli aveva dato una pacca odiosa sul retro, mentre sull’autorickshaw faceva ancora storie per andare a scuola,  non già perché non ne fosse allettato, ma per il risveglio troppo precoce dal sonno.
In lacrime se ne era fuggito in casa, dove era scivolato nel cortile bagnato,  producendosi una ferita lieve all’altezza del  labbro.
“ Ma dopo un quarto d’ora stava già giocando”,  Kailash cercava di minimizzare.
“ Tu non devi picchiarlo , ribadivo di rincalzo, per nessuna ragione”, con la morte nel cuore al ricordo di tutto ciò che la mia immaginazione aveva immaginato di poter commettere a danno del piccolo, quando rimaneva solo e confidente in mia compagnia, ed io  ero sconvolto dalla  ideazione di attentare a ogni  ragione di una  vita fallimentare ,  mia e di Kallu, facendola precipitare nella mostruosità integrale.
“ Ma a volte serve, così capiscono ”,  replicava l’amico , con un tono di voce in cui  l’avvertivo per niente convinto di tali ragioni.” Le suore si lamentano che ogni tanto a scuola s’addormenta...”
“ Come se stesse sbagliando e così potesse imparare la lezione... Non  è forse lui che  ha invece  ragione ? Svegliarlo alle sette perché sia già a scuola alle sette e trenta, per restarvi fino ad oltre mezzogiorno...Sono le suore che esagerano...”
“ Ne ho parlato con l’insegnante. Ma ci sono anche altri bambini che si addormentano...”
“ Appunto”
A tanta rigidità eccessiva, mi è  dato di supporre, può indurle il rigorismo religioso quanto la volontà di  preservarsi  una scuola d’élite,  a dispetto della fannullaggine generale nelle scuole indiane, dove ad addormentarsi in classe sono spesso gli stessi insegnanti, sempre che vi figurino presenti.
Ma chi meglio di Kailash poteva ravvedersi ed annuire, risvegliarlo dalla cui letargia diurna per le sue turbe psichiche, risvegliarlo, con mio grave errore imperdonabile nelle sue conseguenze scontrose, sino al diverbio fisico,  è stato come stanare nel tremore generale un leone inferocito.
.
Che piuttosto egli  si rivolgesse alla intelligenza già così mirabile del piccolo,  per le altre questioni  che poneva  nel recarsi a scuola,  a causa del suo  stesso attaccamento alla figura del padre.
“ Fagli comprendere che è per il tuo lavoro che non puoi accompagnarlo a scuola ogni volta per il tuo lavoro, che solo se lavori puoi assicurargli nuovi vestiti, cibi buoni, e kilona, i suoi giocattoli”
“ Ho già tentato, - mi ha risposto Kailash,  sorridendone,- lui  mi ha risposto che allora potremmo recarci a scuola entrambi in bicicletta,  io con la tua e lui con quella piccola.
Stamattina non voleva più andare a scuola. Gli ho detto che tu, il baba, avevi già pagato la retta per l'intero anno. mi ha risposto allora di darli indietro...”
Tanta precocità del piccolo si manifestava stupefacentemente nelle stesse parole in cui l'orientava left o right, nella guida del tuk tuk , al rientro da scuola, verso l'ambito ice cream, al gazebo presso il bacino lacustre che  fronteggia il parco di sound and lights.
Ma ogni tono divertito e compiaciuto   dileguava  nella sua preoccupazione di averlo ritrovato a mezzogiorno dentro la vasca dell’acqua del cortile,  che vi si rinfrescava.
“ Sai che può succedere , se  vi cade dentro e batte la testa. L’ho ricoperta quasi  tutta”
“ E Chandu come ha reagito?”
“ Mi ha detto che non si ripeterà”
L’assillo per la sua sorte è riemerso quando ho ritelefonato a Kailash qualche ora dopo, con  il pretesto di  chiedergli quale fosse la taglia delle sue t-shirt., dato che intendo comperargliene profittando dei saldi. Forse, ha supposto Kailash, era perchè Chandu e la piccola Poorti hanno seguitato a lavarsi con l’acqua che ristagna nella vasca,  portandola alla bocca, che recano infezioni alla pelle. Si era  già raccomandato con Vimala che provvedesse a distoglierne i piccoli. Con la moglie aveva parlato a lungo anche di me, in concomitanza con la rottura di una brocca di plastica. Con le sue paure per i miei turbamenti mentali e per le le volte in cui io e Kailash siamo arrivati a scontrarci,  gli ha confidato che per il resto se ne trovano  pochi di baba come me,  che ero un buon baba, per davvero,  che  aveva provveduto e si era preso cura dei bambini e di ogni  cosa che potesse occorrere e che venisse a mancare nella casa,   che in una circostanza del genere avrei  già provveduto  a rimpiazzare la brocca.
“ Kailash, grazie di ciò che pensate di me a te e Vimala, ma te ne prego, dimmelo, se ritieni che sia meglio che io venga e resti restare di meno in  India, se è preferibile  che abbia una mia casa separata dalla vostra.”

 Talmente la mia mente di se s’impaura.

domenica 6 luglio 2014

volgendo al sereno 6 luglio 2014


Volgendo al sereno 6 luglio 2014

Seguita a non piovere in Khajuraho, anche se le prime avvisaglie monsoniche si sono alfine manifestate in Gwalior, a Bhopal, ma il buonumore di Kailash, per il quale finalmente anche solo 120 rupie erano un guadagno di giornata rasserenante, mi prospettava al telefono i rimedi alla calura che ora può approntare. Dorme nella mia stanza, adesso, dove la finestra reca un pò di refrigerio, ed è al riparo del clangore televisivo che imperversa fino ad ora tarda nella stanza dove dormirebbe con i bambini, sul ripiano superiore sono state poste le borse e la seggiolina e il tavolino di giunchi che già in mia presenza erano d'ingombro, per cui ora vi trova posto il nuovo banco di studio di Chandu ed all'occorrenza di Ajay e Poorti, per i quali è disponibile anche quello maggiore che utilizzavo per lavorare al computer. Inoltre a sapere regolarsi, attivando la pompa nelle ore in cui la potenza dell'energia elettrica è maggiore, particolarmente durante la fascia mattutina, si può ottenere l'erogazione di tutta l'acqua che occorre per farsi la doccia almeno due volte al giorno.
" Ho già troppa pasina, e bad smail", Kailash emanava già troppo sentore di sudore, e cattivo odore, per differire ancora a lungo un'altra doccia dopo che al telefono ci fossimo lasciati.
Aveva già fatto riparare la bicicletta di Chandu e tra poco sarebbe stata la volta di quella di Poorti, mentre ritirerà domani i nuovi abiti scolastici della bambina e di Ajay.
A queste sue voci di spesa insistevo di nuovo nel chiedergli se gli occorreva che gli inviassi un anticipo dell'importo di metà luglio, ma egli ha seguitato a declinare l'offerta. Non si presentano emergenze, e poteva ben attendere ancora di poter pagare la licenza e l'assicurazione per l'autoricksaw, non vi sono per ora turisti che possano essere intenzionati a recarsi alle Pandava Waterfalls, lungo un itinerario in cui intercorrono tre postazioni di polizia ove potrebbero controllargli i documenti e ritirargli il tuk tuk, una spiacevole evenienza che non riservano gli altri itinerari.
Quanto a Chandu, la cui disciplina scolastica era un'ulteriore impedimento al libero uso dell'autorickshaw per racimolare rupie, rifiutandosi egli di andare a scuola con altri tuk tuk che non fossero quello di papà, era possibile- gli chiedevo-, ottenere che accettasse almeno di rientrare con un altro conducente, una volta che il fratello Ajay gli avesse comunicato che era indisponibile papà.
Kailash ci aveva già provato, in certa misura, ma quando era venuto a riprenderlo a scuola il solo Ajay, il piccolino non aveva voluto saperne di fare anche solo capolino fuori della scuola, finché non aveva intravisto la faccia del papà.
Ed eccolo, al telefono, che dopo un ciao clamoroso, mi gridava la lista di quanto voleva da me in dono:
" Car! "
"Lal or nila? Rosso o blu?"
"Nila, and Cycle! and Computer!"
E se avesse dovuto scegliere?
" Nila car!" Un'auto blu.
Il " baccià" che così si allontanava senza volerne più sapere di conversare ancora con me, era lo stesso piccolino che ieri, di domenica, alle sei del mattino, stando a quanto mi aveva appena detto Kailash, era già sveglio per i compiti /gli homeworks per l'indomani, e che quand'ero in Khajuraho, in assenza del padre correva finanche da me a denunciare ogni minima tergiversazione di Poorti nel recarsi a lezione dall'insegnante della casa di fronte.
" Ed ora è andata via la luce."
" Pazienza, Kailash."
Una buona ragione per lasciarci a tal punto, e recarsi egli quanto prima al mercato, dove far riparare la bici di Poorti.
Ma a mia volta, che telefonassi alfine a mia madre, dal cuore affranto, come gli assicuravo ed avrei fatto.



tempo sereno 6 luglio 2014

Seguita a non piovere in Khajuraho, anche se le prime avvisaglie monsoniche si sono alfine manifestate in Gwalior, a Bhopal, ma il buonumore di Kailash, per il quale finalmente anche solo 120 rupie erano un guadagno di giornata rasserenante, mi prospettava al telefono i rimedi alla calura che ora può approntare. Dorme nella mia stanza, ora, dove la finestra reca un pò di refrigerio, ed è al riparo del clangore televisivo nella stanza dove dormirebbe con i bambini, sul ripiano superiore sono state poste le borse e la seggiolina e il tavolino di giunchi che già in mia presenza erano d'ingombro, per cui ora vi trova posto il nuovo banco di studio di Chandu ed all'occorrenza di Ajay e Poorti, per i quali è disponibile anche quello maggiore che utilizzavo per lavorare al computer. Inoltre a sapere regolarsi, attivando la pompa nelle ore in cui la potenza dell'energia elettrica è maggiore, particolarmente durante la fascia mattutina, si può ottenere l'erogazione di tutta l'acqua che occorre per farsi la doccia almeno due volte al giorno.
" Ho già troppa pasina, e bad smail", Kailash emanava già troppo sentore di sudore, e cattivo odore, per differire ancora a lungo un'altra doccia dopo che al telefono ci fossimo lasciati.
Aveva già fatto riparare la bicicletta di Chandu e tra poco sarebbe stata la volta di quella di Poorti, mentre ritirerà domani i nuovi abiti scolastici della bambina e di Ajay.
A queste sue voci di spesa insistevo di nuovo nel chiedergli se gli occorreva che gli inviassi un anticipo dell'importo di metà luglio, ma egli ha seguitato a declinare l'offerta. Non si presentano emergenze, e poteva ben attendere ancora di poter pagare la licenza e l'assicurazione per l'autoricksaw, non vi sono per ora turisti che possano essere intenzionati a recarsi alle Pandava Waterfalls, lungo un itinerario in cui intercorrono tre postazioni di polizia ove potrebbero controllargli i documenti e ritirargli il tuk tuk, una spiacevole sorpresa che non riservano gli altri itinerari.
Quanto a Chandu, la cui disciplina scolastica, rifiutandosi egli di andare a scuola con altri tuk tuk che non fossero quello di papà, era un'ulteriore impedimento al libero uso dell'autorickshaw per racimolare rupie, era possibile- gli chiedevo-, ottenere che accettasse almeno di rientrare con un altro conducente, una volta che il fratello Ajay gli avesse comunicato che era indisponibile papà.
Kailash ci aveva già provato, in certa misura, ma quando era venuto a riprenderlo a scuola il solo Ajay, il piccolino non aveva voluto saperne di fare anche solo capolino fuori della scuola, finché non aveva intravisto la faccia del papà.
Ed eccolo, ora al telefono, che dopo un ciao clamoroso, mi gridava la lista di quanto voleva da me in dono:
" Car! "
"Lal or nila? Rosso o blu?"
"Nila, and Cycle! and Computer!"
E se avesse dovuto scegliere?
" Nila car!" Un'auto blu.
Il " baccià" che così si allontanava senza volerne più sapere di conversare con me, era lo stesso piccolino che ieri, di domenica, alle sei del mattino, stando a quanto mi aveva appena detto Kailash, era già sveglio per i compiti /gli homeworks per l'indomani, e che quand'ero in Khajuraho, in assenza del padre correva finanche da me a denunciare ogni minima tergiversazione di Poorti nel recarsi a lezione dall'insegnante della casa di fronte.
" Ed ora è andata via la luce."
" Pazienza, Kailash."
Una buona ragione per lasciarci a tal punto, e recarsi egli quanto prima al mercato, dove far riparare la bici di Poorti.
Ma a mia volta, che telefonassi alfine a mia madre, dal cuore affranto, come gli assicuravo ed avrei fatto.


Seguita a non piovere in Khajuraho, anche se le prime avvisaglie monsoniche si sono manifestate in Gwalior, a Bhopal, ma il buonumore di Kailash, per il quale finalmente anche solo 120 rupie  erano un guadagno di giornata rasserenante, mi prospettava al telefono i rimedi alla calura che ora può approntare. Dorme nella mia stanza, ora, dove la finestra reca un pò di refrigerio, ed è al riparo del clangore televisivo nella stanza dove dormirebbe con i bambini, sul ripiano superiore  sono state poste le borse e la seggiolina e il tavolino di giunchi che già in mia presenza erano d'ingombro, per cui ora vi trova posto il nuovo banco di studio di Chandu ed all'occorrenza di Ajay e Poorti, per i quali è disponibile anche quello maggiore che utilizzavo per lavorare al computer. Inoltte a sapere regolarsi, attivando la pompa nelle ore in cui la potenza dell'energia elettrica è maggiore, particolarmente durante la fascia mattutina, si può ottenere l'erogazione di tutta l'acqua che occorre per farsi la doccia almeno due volte al giorno.
" Ho già troppa pasina, e bad smail", Kailash emanava/aveva già troppo sentore di sudore e cattivo odore, per differire ancora a lungo un'altra doccia  dopo che al telefono ci fossimo congedati.
Aveva già fatto riparare la bicicletta di Chandu e tra poco sarebbe stata la volta di quella di Poorti, mentre ritirerà domani i nuovi abiti scolastici della bambina e di Ajay.
A queste sue voci di spesa insistevo di nuovo nel chiedergli se gli occorreva che gli inviassi un anticipo dell'importo di metà luglio, ma egli ha seguitato a declinare l'offerta. Non si presentano emergenze, e poteva ben attendere ancora di poter pagare la licenza e l'assicurazione per l'autoricksaw, non vi sono per ora turisti che possano essere intenzionati a recarsi alle Pandava Waterfalls, lungo un itinerario in cui intercorrono tre postazioni di polizia che potrebbero controllargli  i documenti e ritirargli il tuk tuk, una spiacevole sorpresa che non riservano gli altri itinerari.
Quanto a Chandu, la cui disciplina scolastica, rifiutandosi egli di andare a scuola con altri tuk tuk che non fossero quello di papà, era un'ulteriore impedimento al libero uso del tuk tuk per racimolare rupie,  era possibile- gli chiedevo-,  ottenere che accettasse almeno di rientrare con un altro conducente, una volta che il fratello Ajay gli avesse comunicato che era indisponibile papà.
Kailash ci aveva già provato, in certa misura, ma quando era venuto a riprendrlo a scuola il solo Ajay, il piccolino non aveva voluto saperne di fare anche solo capolino fuori della scuola, finché non aveva intravisto la faccia del papà.
Ed eccolo, ora al telefono, che dopo un ciao clamoroso, mi gridava la lista di quanto voleva da me in dono:
" Car! "
"Lal or nila? Rosso o blu?"
"Nila, and Cycle! and Computer!"
E se avesse dovuto scegliere?
" Nila car!" Un'auto blu.
 Il " baccià" che così si allontanava senza volerne più sapere di conversare con me, era lo stesso piccolino che ieri, di domenica, alle sei del mattino, stando a quanto mi aveva appena detto Kailash, era già sveglio per gli homeworks per l'indomani, e che quand'ero in Khajuraho, in assenza del padre correva finanche da me a denunciare ogni minima tergiversazione di Poorti nel recarsi a lezione dall'insegnante della casa di fronte.
" Ed ora è andata via la luce."
" Pazienza, Kailash."
" Una buona ragione per lasciarci,  e recarsi egli quanto prima al mercato, dove far riparare la bici di Poorti.

Ma a mia volta, che telefonassi alfine a mia madre, dal cuore affranto, come gli assicuravo ed avrei fatto.

venerdì 4 luglio 2014

Tra Italia ed India 5 luglio 2014

Tra India ed Italia 5 luglio 2014

Al telefono mi sono intrattenuto a lungo con Ajay, il nostro piccolo uomo, in attesa che Kailash avesse finito di fare tatti,  le abluzioni e gli espurghi di cui già mi proveniva il rumore.
In India seguita a non piovere e fa un gran caldo , tranne che a Mumbay, e solo in alcune parti della città, dove l'acqua è tracimata dappertutto, come Ajay mi aveva già informato, mentre gli ospedali sono strapieni di malati per il protrarsi della calura, e l'energia elettrica  è trasmessa a un  basso potenziale, sicché la pompa trae poca acqua nel pozzo del cortile, ed i ventilatori ruotano a bassa frequenza, appena alleviando l'afa imperante nelle stanze.  Se solo piove un poco, anziché rinfrescarsi  l'aria si fa ancora più umida e pesante. In compenso, la scarsità delle piogge sfavorisce il proliferare di insetti calamitosi, ed i grilli che quando sono partito stavano infittendosi al far della sera, impaurendo il piccolo Chandu quando doveva recarsi alla latrina, non infastidiscono più di tanto.
Il mangiare  in famiglia ora è più indiano, mi aveva informato Ayay, e il mango  è il frutto che ancora consumano i piccoli.
Da giorni  tutti quanti vanno a scuola, all'andata e al ritorno recandovicisi con il tuk tuk del papà, e Chandu, dopo il solito pianto al risveglio anticipato, vorrebbe andarci piuttosto con papà Kallu sulla mia  bicicletta, che con altri conducenti di autorickshaw.
I genitori del vicinato hanno offerto a Kailash  300 rupie a bambino, ogni mese,  se accompagnerà i loro figli con i nostri piccoli alla scuola ogni mattina, e ne sarà con essi di ritorno, egli vedrà che cosa si renda possibile, quanto al da farsi, visto che il loro trasporto interferirebbe con i giri turistici che gli commissionasse l'hotel presso il quale è impiegato e lo contatta il fratello.
In ogni caso la gran bella notizia, che ho dovuto districare  tra le sue parole, è che Chandu ha già conosciuto una piccola promozione, essendo stato immesso nella classe dei piccolissimi che  già conoscono le lettere degli alfabeti devanagari ed inglese, e la numerazione fino a cento.
Ayay stesso dapprima era stato rincuorante, quando l'ho sollecitato a parlarmi in italiano.
" Chandu torna da scuola a(lle) 12 e trenta" è stato in grado di dirmi, riprendendo le nostre lezioni di maggio e di giugno.
E quanto ai soldi? Ho chiesto a Kailash.Posso attenderre ad inviarglieli , egli ha insistito , impiegherà quelli restanti per dei nuovi vestiti scolastici per Poorti ed Ajay, che si sono allungati, anche se ne servirebbero altri per rinnovare il  permesso di  condurre passeggeri  con il tuk tuk e per la sua assicurazione. Ovvierà evitando percorsi quali quello che reca alle Pandava Waterfalls lungo il quale ci sono tre postazioni di polizia che potrebbero fermarlo e sequestrargli il tuk tuk, via libera ed assenza di controlli lungo gli altri.
Gli ho allora raccontato che cosa mi è successo nel corso della notte, quando dopo essermi reso conto che avevo perduto l'ultimo treno da Verona per Mantova, per non soccombere alle  mie ideazioni suicidarie che erano  insorte di nuovo pur nello splendore della Piazza dei Signori, -sfigurato dal senso di colpa e di inadeguatezza per  la mia indisponibilità ad aiutare più di quanto già non faccia  mia madre, secondo quanto pretendono paritariamente da me mio fratello e mia sorella, non curanti del mio dispendio per Kailash e la moglie ed i nostri bambini , di quanto sia   meno abbiente e più precario di loro, in preda al disgusto per la bella vita quotidiana delle orde turistiche per strada e degli attavolati in ristoranti e pizzerie, verso chi si dedicava allo shopping e tutto quanto per loro era allestito nei negozi-, ho allora preso l'autobus per l'aeroporto di Villafranca e da esso mi sono incamminato a piedi nel corso della notte, tra i centri abitati che via via si disanimavano, le loro ville e i loro castelli, i capannoni e i campi di mais che si succedevano sotto le nubi e la luna, fino a raggiungere e a valicare oltre Mozzecane il confine della provincia di Mantova, oltre il quale mi sono arreso alla pericolosità di procedere oltre, lungo i bordi folti d'erba d'una banchina poco più larga della mia persona, prima della scarpata del fosso, mentre gli autocarri mastodontici che avevano ripreso a viaggiare mi passavano accanto in senso contrario quasi sfiorandomi, e ho fatto ritorno verso la stazione ferroviaria dell'ultimo paese del Veronese
" Non farlo mai più ,- mi ha pregato Kailash-, un'altra volta resta in stazione o vai in hotel anche se per te è costoso", invitandomi a riprendere  i contatti umani con mia madre, mentre comprendeva appieno in ragione delle sue stesse relazioni familiari, che non volessi  più riaffrontare mia sorella e mio fratello.
" E' il  kali yuga, sentenziava, e chi è  ricco non ha rispetto di chi è povero".Tra India ed Italia 5 luglio 2014

Al telefono mi sono intrattenuto a lungo con Ajay, il nostro piccolo uomo, in attesa che Kailash avesse finito di fare tatti,  le abluzioni e gli espurghi di cui già mi proveniva il rumore.
In India seguita a non piovere e fa un gran caldo , tranne che a Mumbay, e solo in alcune parti della città, dove l'acqua è tracimata dappertutto, come Ajay mi aveva già informato, mentre gli ospedali sono strapieni di malati per il protrarsi della calura, e l'energia elettrica  è trasmessa a un  basso potenziale, sicché la pompa trae poca acqua nel pozzo del cortile, ed i ventilatori ruotano a bassa frequenza, appena alleviando l'afa imperante nelle stanze.  Se solo piove un poco, anziché rinfrescarsi  l'aria si fa ancora più umida e pesante. In compenso, la scarsità delle piogge sfavorisce il proliferare di insetti calamitosi, ed i grilli che quando sono partito stavano infittendosi al far della sera, impaurendo il piccolo Chandu quando doveva recarsi alla latrina, non infastidiscono più di tanto.
Il mangiare  in famiglia ora è più indiano, mi aveva informato Ayay, e il mango  è il frutto che ancora consumano i piccoli.
Da giorni  tutti quanti vanno a scuola, all'andata e al ritorno recandovicisi con il tuk tuk del papà, e Chandu, dopo il solito pianto al risveglio anticipato, vorrebbe andarci piuttosto con papà Kallu sulla mia  bicicletta, che con altri conducenti di autorickshaw.
I genitori del vicinato hanno offerto a Kailash  300 rupie a bambino, ogni mese,  se accompagnerà i loro figli con i nostri piccoli alla scuola ogni mattina, e ne sarà con essi di ritorno, egli vedrà che cosa si renda possibile, quanto al da farsi, visto che il loro trasporto interferirebbe con i giri turistici che gli commissionasse l'hotel presso il quale è impiegato e lo contatta il fratello.
In ogni caso la gran bella notizia, che ho dovuto districare  tra le sue parole, è che Chandu ha già conosciuto una piccola promozione, essendo stato immesso nella classe dei piccolissimi che  già conoscono le lettere degli alfabeti devanagari ed inglese, e la numerazione fino a cento.
Ayay stesso dapprima era stato rincuorante, quando l'ho sollecitato a parlarmi in italiano.
" Chandu torna da scuola a(lle) 12 e trenta" è stato in grado di dirmi, riprendendo le nostre lezioni di maggio e di giugno.
E quanto ai soldi? Ho chiesto a Kailash.Posso attendere ad inviarglieli , egli ha insistito , impiegherà quelli restanti per dei nuovi vestiti scolastici per Poorti ed Ajay, che si sono allungati, anche se ne servirebbero altri per rinnovare il  permesso di  condurre passeggeri  con il tuk tuk e per la sua assicurazione. Ovvierà evitando percorsi quali quello che reca alle Pandava Waterfalls lungo il quale ci sono tre postazioni di polizia che potrebbero fermarlo e sequestrargli il tuk tuk, via libera ed assenza di controlli lungo gli altri.
Gli ho allora raccontato che cosa mi è successo nel corso della notte, quando dopo essermi reso conto che avevo perduto l'ultimo treno da Verona per Mantova, per non soccombere alle  mie ideazioni suicidarie che erano  insorte di nuovo pur nello splendore della Piazza dei Signori, -sfigurato dalla vergogna per le mie turbe e miserie mentali, dal senso di colpa e di inadeguatezza per  la mia indisponibilità ad aiutare più di quanto già non faccia  mia madre, secondo quanto pretendono paritariamente da me mio fratello e mia sorella, non curanti del mio dispendio per Kailash e la moglie ed i nostri bambini , di quanto sia   meno abbiente e più precario di loro, in preda al  disgusto per la bella vita quotidiana delle orde turistiche per strada e degli attavolati in ristoranti e pizzerie, verso chi si dedicava allo shopping e tutto quanto per loro era allestito nei negozi-, ho allora preso l'autobus per l'aeroporto di Villafranca e da esso mi sono incamminato a piedi nel corso della notte, tra i centri abitati che via via si disanimavano, le loro ville e i loro castelli, i capannoni e i campi di mais che si succedevano sotto le nubi e la luna, fino a raggiungere e a valicare oltre Mozzecane il confine della provincia di Mantova, oltre il quale mi sono arreso alla pericolosità di procedere oltre, lungo i bordi folti d'erba d'una banchina poco più larga della mia persona, prima della scarpata del fosso, mentre gli autocarri mastodontici che avevano ripreso a viaggiare mi passavano accanto in senso contrario quasi sfiorandomi, e ho fatto ritorno verso la stazione ferroviaria dell'ultimo paese del Veronese
" Non farlo mai più ,- mi ha pregato Kailash-, un'altra volta resta in stazione o vai in hotel anche se per te è costoso", invitandomi a riprendere  i contatti umani con mia madre, mentre comprendeva appieno in ragione delle sue stesse relazioni familiari, che non volessi  più riaffrontare mia sorella e mio fratello.
" E' il  kali yuga, sentenziava, e chi è  ricco non ha rispetto di chi è povero".Tra India ed Italia 5 luglio 2014
Al telefono mi sono intrattenuto a lungo con Ajay, il nostro piccolo uomo, in attesa che Kailash avesse finito di fare tatti, le abluzioni e gli espurghi di cui già mi proveniva il rumore.
In India seguita a non piovere e fa un gran caldo , tranne che a Mumbay, e solo in alcune parti della città, dove l'acqua è tracimata dappertutto, come Ajay mi aveva preavvisato, mentre gli ospedali sono strapieni di malati per il protrarsi della calura, e l'energia elettrica è trasmessa a un basso potenziale, sicché la pompa trae poca acqua nel pozzo del cortile, ed i ventilatori ruotano a bassa frequenza, alleviando di poco l'afa imperante nelle stanze. Se solo piove un poco, anzichè rinfrescarsi l'aria si fa ancora più umida e pesante. In compenso, la scarsità delle piogge sfavorisce il proliferare di insetti calamitosi, ed i grilli che quando sono partito stavano infittendosi al far della sera, impaurendo il piccolo Chandu quando doveva recarsi alla latrina, non infastidiscono più di tanto.
Il mangiare in famiglia ora è più indiano, mi aveva informato Ayay, e il mango è il frutto che ancora consumano i piccoli.
Da giorni tutti quanti vanno a scuola, all'andata e al ritorno recandovicisi con il tuk tuk del papà, e Chandu, dopo il solito pianto al risveglio anticipato, vorrebbe andarci piuttosto con papà Kallu sulla mia bicicletta, che con altri conducenti di autorickshaw.
I genitori del vicinato hanno offerto a Kailash 300 rupie a bambino ogni mese se accompagnerà i loro figli con i nostri piccoli alla scuola ogni mattina, e ne sarà con essi di ritorno, egli vedrà che cosa si renda possibile, quanto al da farsi, visto che il loro trasporto interferirebbe con i giri turistici che gli commissionasse l'hotel presso il quale è impiegato e lo contatta il fratello.
In ogni caso la gran bella notizia, che ho dovuto districare tra le sue parole, è che Chandu ha già conosciuto una piccola promozione, essendo stato immesso nella classe dei piccolissimi che già conoscono le lettere degli alfabeti devanagari ed inglese, e la numerazione fino a cento.
Ayay stesso dapprima era stato rincuorante, quando l'ho sollecitato a parlarmi in italiano.
" Chandu torna da scuola a(lle) 12 e trenta" è stato in grado di dirmi, riprendendo le nostre lezioni di maggio e di giugno.
E quanto ai soldi?posso attendere ad inviarglieli , ha insistito Kallu, impiegherà quelli restanti per dei nuovi vestiti scolastici per Poorti ed Ajay, che si sono allungati, anche se ne servirebbero altri per rinnovare il permesso di condurre passeggeri con il tuk tuk e per la sua assicurazione. Ovvierà evitando percorsi quali quello che reca alle Pandava Waterfalls lungo il quale ci sono tre postazioni di polizia che potrebbero fermarlo e sequestrargli il tuk tuk, via libera e assenza di controlli lungo gli altri.
Gli ho allora raccontato che cosa mi è successo nel corso della notte, quando dopo essermi reso conto che avevo perduto l'ultimo treno da Verona per Mantova, per non soccombere alle mie ideazioni suicidarie che erano insorte di nuovo pur nello splendore della Piazza dei Signori, ho preso l'autobus per l'aeroporto di Villafranca e da esso mi sono incamminato a piedi nel corso della notte, tra i centri abitati che via via si disanimavano, i capannoni e i campi di mais che si succedevano sotto le nubi e la luna, fino a raggiungere e a valicare oltre Mozzecane il confine della provincia di Mantova, oltre il quale mi sono arreso alla pericolosità di procedere oltre, lungo i bordi folti d'erba d'una banchina poco più larga della mia persona, prima della scarpata del fosso, mentre gli autocarri mastodontici che avevano ripreso a viaggiare mi passavano accanto in senso contrario quasi sfiorandomi, e ho fatto ritorno verso la stazione ferroviaria dell'ultimo paese del Veronese
" Non farlo mai più , mi ha pregato Kailash, un'altra volta resta in stazione o vai in hotel anche se per te è costoso", invitandomi a riprendere i contatti umani con mia madre, mentre comprendeva appieno in ragione delle sue stesse relazioni familiari, che non volessi più riaffrontare mia sorella e mio fratello.
" E' il kali yuga, sentenziava, e chi è ricco non ha rispetto di chi è povero