lunedì 19 aprile 2010

lenticchie

Sentito il bilancio delle spese di Kailash per mettere a semina di lenticchie due campi, accollandosene le spese in luogo del proprietario che è troppo povero per poterle sostenere, e poi dividere a metà i proventi del raccolto, è stata una temerarietà fare accostare alla nudità desolante della cifre la fiammella della sua speranza:
7.500 rupie le spese- duemila per il trattore, impiegato tre volte, tremila per le sementi, 1.200 per l'allacciamento dell'energia elettrica che aziona la pompa dell irrigazione, traendo l'acqua da un pozzo alimentato da un fiumicello, 1.000 per il concime, a fronte di un profitto che può ridursi a non più di 12.000 rupie a testa, se i campi non produrrranno per la siccità che tre quintali di lenticchie, e con l immissione sempre più cospicua sul mercato della semente, il prezzo scenderà a settanta rupie il chilo, mentre per due mesi resterà(sarà)a da pagare un "watch-man" che protegga i germogli e le spighe dagli animali.
Ma se l'acqua cadrà copiosa un mese prima della raccolta, e non durante il suo svolgersi, rovinandola, come è più probabile, giacchè il taglio avverrà per la stagione monsonica, e se la spiga crescerà dunque rigogliosa, nulla per il mio amico può escludere che il raccolto sia fors'anche di cinquecento chili, per un ricavato alla vendita di più di quarantamila rupie.
Un angelo mi ha trattenuto dal diradarne le fabulazioni fantastiche, dal desolarne le aspettative da cui trae linfa la sua resistenza al dolore. e precipitarlo nello sconforto che come ho deposto il telefono, e staccato la linea, mi ha spinto a non volerne più sapere di brame economiche, in cui soffocare memoria e dolore,e mi ha avventurato nello strazio di andare rivedere le fotografie del nostro bambino, che mi erano riapparse quando stamane mi sono addentrato nella selva delle immagini della scorsa estate, per esaminare quelle del mio viaggio breve nello Srilanka e riscriverne la traccia degli appunti.

mercoledì 7 aprile 2010

Che gelo astrale (nuova versione)

Che gelo astrale
se ne ascolto la Voce
si fa fuoco d'amore

lunedì 5 aprile 2010

Una vita senza

"No, no good, No, non è una buona idea," ha protestato Kallu con veemenza istantanea, come se fosse serrato d'improvviso alla gola da un'angoscia asfissiante, quando gli ho detto che mia madre, ed ero con lei d'accordo, mi aveva consigliato che in futuro abbiamo a vivere separatamente, quando il mio soggiorno in India si farà una permanenza.
" Tu devi dormire e mangiare nella mia stessa casa, devi giocare e fare i compiti con i bambini, Ajay, Purti, Chandu..."
"Kallu possono sorgere problemi, Ajay, Purti, allora non saranno più bambini, sai già che Purti non m'accetta, io dovrò trovare il tempo e il riposo per il mio lavoro, per me stesso, basterà abitare anche solo a centro metri di distanza, e potrò comunque venire a mangiare, a dormire, a stare con i tuoi bambini, con te e Vimala, come e quando tu vorrai, ma i tuoi non mi ritroveranno in casa, senza desiderarlo, se la cosa crea problemi..."
Poi Kaiash se ne è fatta una ragione, si è ricordato come quest'estate io abbia dovuto permanervi in (convivere con) una confusione continua, di cui era ben nel cuore di entrambi l' autore principale, quanto dovervi fare la loro vita, giorni e giorni, mentre avrei voluto andarmene in viaggio lontano, mi fosse diventato insostenibile, se ne è persuaso al punto che ha benedetto che fossi stato per Pasqua, con mia madre, se era stata capace di darmi così preziosi consigli, ricordandomi che i genitori sono come Dio...
" Kailash, pensa, noi ora siamo a sei, settemila chilometri di distanza, ma è come se fossimo l'uno presso all'altro... ricorda quando invece stavo nella tua casa ed era come se non ci fossi...
si è messo addirittura a ridere Kailash " come quando viaggiavamo l'uno accanto all'altro, e non eravamo insieme"
Ma la veemenza angosciata della sua reazione immediata, come se anche solo così dicendogli gli venissi a mancare e gli togliessi il respiro vitale, mi lascia tuttora sconvolto.
Pensavo in seguito, di consigliargli di meditare con un sadu, che l'abituasse a pensare la sua vita senza di me, come anch'io debbo abituarmi a pensare la mia vita senza di lui.
" You know, it's the indian tought. It s the Buddisth conception of the life as dukka..."
Della vita come dukka, anatta, anicca...
Mi ritornava in mente, intanto, la riflessione che Achaan Sumedo usa in monastero
" Tutto ciò che è mio, amato e piacevole, diventerà altrimenti, verrà separato da me".( Il suono del silenzio, pagina 120)
Ma il solo concepire in concreto l'idea, a me innanzittutto( a me stesso) stroncava la mente.
Anche per quest'estate, su quante cose con il mio amico avevo già impegnato il nostro futuro, come se in virtù di ciò che ci ripromettiamo nei giorni a venire, esso fosse vincolato in nostro potere,- di andare inizialmente a Gwalior, con Purti ed Ajay poi io e lui a Bhopal per la questione del suo passaporto, rivedendo Sanchi, quindi a Goa, Hampi, Hyderabad, trascorrendo insieme più notti nel suo villaggio, per andare a vedere giorno dopo giorno il lavoro nei campi( il procedere giorno dopo giorno del lavoro nei campi).
" You should tink your life without me, as (like) I should think my life without you..."
No, può bastare rimeditare insieme i nostri adagi, secondo il dire comune, ripetendoci che è meglio terminare a tal punto di fare progetti, perchè ignoriamo quale sia il nostro futuro.
Tanto più che già insorge il problema della limitazione che prefigura, per i nostri viaggi in comune, il fatto che Kailash ha dovuto rinviare a domani il suo stesso ritorno al villaggio per sollecitare il contadino povero, di cui è socio, a inoltrare le semine delle piante estive, perchè Vimala, tuttora, ha paura a restare e a dormire la notte in casa da sola, da che tra quelle pareti Sumit le è morto davanti agli occhi.

Non fu il vostro peccato

Non fu il vostro peccato
che cessò il mio battito
nel cortile dei miei giochi e pianti,
o l'insinuarsi del veleno che mi soffocò il respiro,
fu perchè così,
in verità ed amore
ancora più fulgido si fece il fulgore
del desco in cui vi ritrovaste insieme.
Mi trattennero nell'oscuro passo
quante lacrime del vostro amore,
al punto che fui l'inviato,
a scongiurare lo schianto,
che l uno sul ciglio dell'altro vi asciugò le lacrime,
bevendo fino in fondo
voi l'amarezza del calice
il succo del dolore che non passa altrimenti
l'amore che mi portaste fu talmente tanto!
Ora resterà lieve
l'attesa che rientrino anch'essi
ad uno ad uno,
ora,che per giocare,
abbiamo tutta l'eternità davanti.


Commentario

Dolore

Gesù prega il Padre
di fare passare da lui il calice,
e il Padre esaudisce la preghiera del Figlio.
Il calice di dolore passerà da lui,
ma solo perché
verrà bevuto.
Gesù sa bene questo, mentre per la seconda volta si prostra a terra nel
Getsemani:
il dolore passerà da lui
se lo subirà.
solo assumendolo su di sè
supererà e sconfiggerà il dolore.
La sua croce è il suo superamento

Dietrich Bonhoffer
IL miracolo del messaggio pasquale.
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Un giorno quando avrete finito di percorrere la mulattiera del Calvario e avrete sperimentato come Cristo l'agonia del patibolo, si squarceranno da cima a fondo i veli che avvolgono il tempio della storia e finalmente saprete che la vostra vita non è stata inutile. Che il vostro dolore ha alimentato l'economia sommersa della grazia. Che il vostro martirio non è stato un assurdo, ma ha ingrossato il fiume della redenzione raggiungendo i più remoti angoli della terra.
( don Tonino Bello, Alla finestra la speranza pg.51)

venerdì 2 aprile 2010

for ever and ever



Nel velo della mia solitudine pasquale si è riaperto lo squarcio, quando nel riordino della mia casa, tastando che cosa contenesse una borsa blu di plastica che avevo accantonato nell' armadio all'ingresso, prima ancora di vederlo vi ho avvertito il sandalino di Sumit, che raccolsi frettolosamente dalle mani della nonna in lacrime, come l'ebbe ritrovato sul terrazzo della casa che stava pulendo al loro rientro generale dopo la sventura, in concomitanza con il mio arrivo in India a Natale.
Sono questi i giorni dell'ulteriore ritorno dal villaggio di Kailash e dei suoi cari, dove sono rimasti finchè le festività di Durga sono coincise con la stagione della mietitura.
Quando agli inizio delle mie vacanze ho raggiunto Kallu per telefono, egli al seguito di tutti loro quanti, eccettuati Vimala e Chandu, che soffre per lo spuntare dei primi denti, nel plenilunio notturno si stava recando dove presso il lago del villaggio sono i campi paterni, in attesa dell'arrivo della mietitrice che in solo mezz'ora , all'una di notte, avrebbe falciato ogni spiga e l erbagione per le bufale e le loro piccole.
Lasciando temporaneamente il lavoro in hotel, Kailash ritornerà a giorni al suo villaggio per iniziare la semina dei vegetali estivi nel campo del vicino povero, che solo per il suo tramite può dotarsi delle sementi occorrenti di karela, ocra, cavolfiori.
La settimana ventura egli dovrà fare ritorno anche dal dottore che l'ha in cura di Chattarpur, il quale lo sta risollevando dall'anoressia in cui il lutto l'ha prostrato.
Durante le feste di Holi aveva pianto per ore l'assenza di Sumit, tra l'allegria festante dei bambini del villaggio chiazzati di colore.
Ed io solo ieri, per recarmi in Treviso a vedere la mostra mirabile del'arte dei Ming, ho interrotto il conforto della telefonata diurna in cui le nostre sorti si sorreggono a vicenda.
Nell'imminenza pasquale si schiariscono le nubi e il cielo, sui tronchi spuntano i nuovi germogli, ma in Cristo, con Cristo, e per Cristo, io non so tuttora riconciliarmi con l'accaduto, e la morte del mio bambino resta la mia stessa trafittura in croce
Mio caro Sumit, mio caro figlio, for ever and ever!
Come il tuo sandalino, ma tu non finirai tra i rifiuti, nella spazzatura dei miei giorni, sarai il risorto nell'amore, con l'amore, per l amore stesso che soffre cosi tanto ad averti perso per sempre nella vista dei nostri giorni, sarai il risorto nel santo spirito concorde dell'afflato che riunisce me e Kailash, Kailash ai suoi cari, in cui giorno dopo giorno stiamo già ritrovando l uno il sorriso sulle labbra dell'altro, giorno dopo giorno superstiti al pianto, ora che ciò che fu luce dei tuoi occhi gioiosa di vivere, è luce delle parole delle nostri voci in linea, il vicendevole respiro in cui scampiamo alla disintegrazione.

Commentario
"La santa Trinità tutta intera è con-crocifissa con il Figlio, e la croce di Cristo, l'albero della vita, contiene misticamente " l'immagine della Santa Trinità"... la crocifissione del Figlio si compie sulla Terra, ma è egualmente sofferta nei cieli. La Trinità intera è messa in croce con il Figlio, perchè fino a questo punto Dio ha amato il mondo" ( Sergej Bulgakov, Du verbe incarné, Paris 1943, pp.306-307 in
Enzo Bianchi Vivere è Cristo pg.69).