sabato 5 luglio 2008

ultime poesie ( 2007)


Sii tu, in me

Sii Tu, in me,
in così strenua fatica,
del ramo il turgore che germina ancora,
la linfa che ripercorre l' inaridirsi
della fibra stremata,
sii Tu in una voce, che ancora richiama,
fra l'acredine della morsa il soffio d'amore.



Karma
Se allo sguardo temi il volto, larva di luna,
ed al limitare il piede vacilla,
mentre la parola sbianca
svanendo, immancabilmente,
quanto tu fosti
già bestia di fogna,
sterco di lastrico,

in quante altre vite morte tu soffocherai
ove sfiaterà il grido all'apparire del boia,
povero seme, dovunque ricadi,
stritolato tra i sassi dalla ruota che gira.




Amicizia

Che ho sofferto?
Se per quante gole di pianto
a te son giunto


Shiva Nataraja

Sii danza, o Dio,
che di bestia in fiore
ci ricongiunga

Kuttanad (1)

Sfoglia, la brezza,
del bambino le pagine
in riva all'acque



Anche se fosse,

Anche se fosse
amalo per sempre,
sia la tua vita


Pianto d'amore,

Pianto d'amore,
risgorgano parole
a farsi canto



Anitre al largo, di sera

Qui ancora, tu vivi,
gracidano le voci
a cui ritorni


Gelido sterpo,

Gelido sterpo,
finché ti sogno e nel cavo
stilla la linfa.

Lettera di Natale

Verrà il giorno, mio caro,
che con i tuoi figli e con la tua sposa
parlerai delle mie ceneri sparse,
e sedendo accanto al tulsi (2) delle nostre deità
ricorderai l'amico che tornava ogni volta, da cosi lontano,
a sorvolare con te le nevi eterne dell' Himalaya,
od a fronteggiare gli oceani ove finisce l'India,
per condurti
ove ti immergesti nel Sacro Fiume,
e parlerai loro di come, inavvertitamente,
l'amico dello Sposo sia diminuito a poco a poco,
sino a farsi solo una voce così vicina e tanto lontana ,
perché fossi tu, o mio diletto,
a crescere in loro come marito e padre ,
nell'attesa di un tempo futuro, poi,
che fino alla fine dei miei giorni ci ritrovasse uniti ,
al calore terminale per la mia vita
del vostro stesso tetto.
Verrà, quel giorno, ed io vi vedrò seduti senza di me,
voi intorno ai resti del mio ricordo,
io intorno a voi,
in voi, sino alla fine del vostro tempo,
nell'attesa che anche voi, cari,
ad uno ad uno usciate dai vostri giorni,
per ritrovarci, infine da sempre,
nella casa davvero di tutta la vita.

Ora so,

Ora so , quando
tu mi chiami e io mi volgo
di Chi è che la voce

Note
1) Kuttanad, le backwaters del Kerala
2) tulsi, basilico in hindi. Per le sue valenze religiose, è al centro del cortile di ogni famiglia di fede Hindu

Dall'Armenia










Il 2 luglio, al rientro notturno dalla visita della gran mostra in Venezia "Roma e i Barbari", accendo il computer, essendo ancora accaldato per l'afa , e con mia viva gioia , perchè un ospite inatteso ha visitato il mio sito ed ha letto quel che scrivo, vi trovo a commento il seguente messaggio :

"Gentile Signore,
navigando in internet, per caso ho visitato il suo sito dove racconta i suoi "viaggi".Sono rimasto alquanto dispiaciuto leggendo quelle righe, dove sotto parole ricercate e frasi poetiche si cela tanta ignoranza sui paesi visitati, sulle tradizioni locali e la vita quotidiana in generale.Persone simili che visitano i nostri paesi, persone tanto superbe da non sentire il bisogno di una persona colta che li guidasse a conoscere realmente il paese, e che poi concedono a se stessi il diritto di pubblicare pagine diffamatorie sui paesi visitati, io non saprei proprio come definirle ...Se una persona non vuol essere sottoposto ai disagi dei paesi economicamente poveri, o deve stare in alberghi oppure rimanere a casa propria, e non andare a cercarseli, quei disagi, e poi lamentarsi con tutti, e mettere i nostri paesi e la nostra gente in ridicolo per tutti i visitatori delle sue pagine "poetiche", dei lettori che cosi si creano un'opinione difficilmente mutabile per anni. e anni. Se avessi io tempo e volonta' per scrivere sull'Italia e gli italiani ... sottolineando gli aspetti negativi dei miei piu' che decennali viaggi nel Bel Paese ... mamma mia, che verrebbe fuori !!!
Spero decidera' di rimuovere quelle pagine dalla rete!
Distinti saluti,
Vahe Lazaryan
Yerevan, Armenia


















P:S:Il "sacrificio" delle colombe consiste appunto nel liberarle e non nello sgozzarle..I fedeli, dopo le loro preghiere e come atto di offerta al Signore, infatti fanno volare le colombe in segno di liberta' e di pace. Percio' quelle "povere" creature non aspettavano affatto che un liberatore europeo civilizzato venisse a salvarle dalle belve caucasiche!

Al che, fino a notte fonda mi sono dedicato aella seguente risposta, per nulla offeso delle contumelie arrecatemi:

"Carissimo signor Vahe Lazarian

Debbo innanzitutto ringraziarLa di aver letto nel mio sito i racconti dei miei viaggi in Armenia, debbo inoltre complimentarmi con lei, per come scrive bene in Italiano, ma ancor più devo scusarmi se l'ho talmente ferita nei suoi sentimenti, nonostante i miei intenti. Io conservo soltanto care memorie del suo paese, e nutro soltanto gratitudine per come vi sono stato accolto. Tuttora, ad anni di distanza, mi sento soltanto in debito con tante persone che vi ho conosciuto e che mi hanno fatto solo del bene. Non ho inteso minimamente diffamare l'Armenia, e gli Armeni, assolutamente ! Assolutamente! Glielo assicuro!
Non ho voluto affatto mettervi in ridicolo! Vi ho descritto come un popolo dignitosissimo nella sua povertà.
Se ho peccato di superbia e di ignoranza, ugualmente me ne scuso, tantissimo, e La invito sinceramente ad utilizzare il mio blog, quale suo autore e mio interlocutore, per indicarmi dove e quando sono incorso in tale scempio

I disagi che mi contrarierebbero tanto, in realtà sono le vicissitudini che nessuno, in quanto viaggiatore, vorrebbe vivere quando gli capitano, ma che costituiscono ciò che di più interessante e significativo, di autenticamente rivelatore, il viaggio gli riserva, un'autentica manna per chi scrive e per chi legge .
La penso esattamente, in materia, come uno scrittore di viaggi ben maggiore di me, Colin Thubron
E' poi sicuro che il loro resoconto renda meno avvncente un viaggio in Armenia? Per me è meno avvincente ritornare in Uzbekistan dove i monumenti timuridi sono stati intombati sotto il loro rifacimento. In ogni caso , la mia unica preoccupazione è dire la verità, nient'altro che la verità.
Purtroppo la versione cruenta del sacrificio delle colombe non l'ho immaginata secondo un mio pregiudizio ostile alle belve umane caucasiche, l'avevo letta e riletta sulla sciagurata guida Lonely Planet dell' epoca, dovuta alla signora Beth Potter
Per questo non l'ho mai messa in discussione, anche quando un bellissimo racconto di Yashar Kemal, che ho conosciuto in seguito, Gli uccelli tornano a volare , mi ha dato modo di pensare addirittura che la liberazione rituale degli uccelli , di fronte a chiese, moschee, sinagoghe, per guadagnarsi con la loro ascesa al cielo il paradiso, potesse accomunare gli armeni ai turchi.











Allora ero un animalista più integralista di quanto non lo sia ora , ma nel disdegno delle carneficine religiose del mondo animale non facevo e non faccio tuttora differenze, o sconti , tra il sacrificio dell' agnello pasquale e lo sgozzamento di capri e bovini della bakri Id islamica, senza per questo farmi anti-cristiano, od anti-islamico, e trovo sacrosanta e di straordinaria forza espressiva la rappresentazione orripilante che in Maximum City l' indiano Suketu Metha fa dello sterminio di capre e buoi perpetrato in Bombay dai musulmani, suoi connazionali, durante la ricorrenza della Bakri Id .
Considero inoltre ammirevole, e nient'affatto una forma di presuntuosa arroganza euro-occidentale, che il mio amico Valentino Giacomin, che in India, nella buddistica Sarnat ha fondato una scuola ispirata ai principi universali della non violenza, l' ahimsa, tra l'incomprensione iniziale o la sorpresa dei nativi, che si crede, ingenuamente, che respirino tali principi per sapienza ancestrale, periodicamente acquisti al mercato chili di pesce per riversare e liberare la fauna ittica nel Gange, secondo l'insegnamento del lama tutelare della scuola.
Quanto al resto, io non ho inventato nulla, e quando racconto i miei viaggi lascio che sia di per sè eloquente ciò che mi succede, ciò che vedo e a cui assisto.
Ad essere più ancora sincero, non credo che amare una persona, un'etnia, o un paese, significhi dirne e parlarne solo bene, con compiacenza interessata, ritengo che particolarmente nei confronti di chi si ama occorra avere uno sguardo attento e severo . E' in questione la credibilità di ciò che si dice e si pensa , della durezza di ciò che si rileva e della ammirazione che si manifesta.
Io non sono un ricco tour operator! Interessatamente propagandistico!
Temo di stare perdendo attualmente un mio amico cinese perchè nell esprimergli solidarietà per il grave sisma che ha disastrato di recente il suo paese, non ho potuto tacergli l'invito a tener conto non solo del grande sforzo collettivo che è stato espresso in soccorso delle vittime dall 'intero suo popolo, ma anche della rabbia di chi ha visto crollare tante scuole pubbliche come scatole di cartone.
E' accaduto anche nel Pakistan, dove migliaia di bambini sarebbero morti per lo sfacelo sistematico delle scuole pubbliche all' urto del sisma che si è verificato alcuni anni fa , mentre miglior sorte avrebbero avuto i bambini che erano a lezione nelle scuole private.
Ora sto per ripartire per l' India. Guai a me se nel riaddentrarmi nella sua realtà, credessi ai miti di un India spirituale, disinteressata e non violenta, idealistica e ascetica...
Dell Italia, poi, per me lei può dire tutto quello che vuole, anzi... Non sono affatto nazionalista!Peggio ne parla , e più Le credo!
Il nazionalismo è purtroppo il virus di cui ho rilevato una diffusione endemica nel Caucaso: ricordo ancora con sconforto gli archeologi georgiani che nel loro odio per i russi non volevano saperne della congettura che gli antichi Sciti, i precursori dei loro detestati vicini, avessero influenzato l'oreficeria e i bronzi dell'antica Colchide.

P. s. Le allego lo scambio di e-mail intercorse tra me e l' Edt, a iniziare dalla mia lettera di denuncia delle atrocità informative della scellerata guida della Signora Beth Potter che pubblicavano.
L'ultima lettera, è rimasta a livello di bozza. Sarebbe servito a qualcosa se l'avessi inoltrata?
Con gratitudine e simpatia umana,
Odorico Bergamaschi
Mi scriva, La prego, mi scriva in risposta!








Ma il giorno seguente, ad un accertamento ulteriore, ho dato seguito al seguente post-scriptum:

"Caro signor Vahe Lazaryan,
purtroppo, viaggiando anch'io in internet, ho reperito i seguenti testi che condividono o giustificano la mia supposizione che le colombe che ho liberato potessero essere destinate a un rito sacrificale cruento.
in :
http://www.itiomar.it/studenti/lavori/Armenia.htm#due
Qualche notizia sugli armeni, 2
Gli Armeni scrivono con un proprio alfabeto dal IV sec. e soprattutto, unici in quella zona, sono cristiani, anche se talora ancora praticano il sacrificio di sangue con gli animali( retaggio di antichissimi riti propiziatori).
e soprattutto. in
http://dweb.repubblica.it/dweb/1999/05/25/attualita/ilviaggio/184arm152184.html
All'interno ( di Geghard) la folla ascolta i canti sacri che provengono dalla chiesa. Un ragazzo trascina una pecora recalcitrante con al collo un nastro rosso. Sull'altare maggiore un derhair battezza due adulti seminudi immergendo teste e braccia in un fonte battesimale. All'altare di destra un derder celebra un matrimonio fra due sposi uniti da un nastro annodato alla fronte. Sulla porta un altro sacerdote benedice con un crocifisso un sacco di juta, prende una manciata di sale dal sacco, lo infila in bocca alla pecora con il nastro rosso e intasca dei dram dai pellegrini. L'animale è condotto al mattatoio, gli viene praticato un taglio sull'orecchio e con il sangue si tracciano croci sulla fronte dei bambini che assistono al madagh, il sacrificio. La carne sarà, come da tradizione, distribuita ai poveri
nonché in
http://www.edicolaweb.net/am_1101a.htm
Echmiadzin fu capitale dell’Armenia dal 180 d.C. al 340 d.C. ed è la sede dei supremi "katholikos" della fede apostolica ortodossa armena.Il cristianesimo armeno presenta alcuni interessanti elementi religiosi pagani, tra i quali si distinguono rituali che prevedono il sacrificio di animali, la cui carne, al termine della cerimonia, viene distribuita alle famiglie povere.La contaminazione pagana del cristianesimo armeno è probabilmente riconducibile al fatto che il popolo non sottostò mai completamente all’obbligo imposto da Tiridate III di convertirsi a questa religione, perciò, nonostante il nuovo culto fosse stato ormai adottato come religione di stato, molti antichi rituali pagani vennero mantenuti. Con il tempo tali rituali si integrarono con i cerimoniali e le liturgie proprie del cristianesimo, in modo simile a quanto accadde con le chiese armene, le quali vennero edificate sulle fondamenta di templi pagani in cui si venerava il culto del dio sole.
e in
http://viaggi.excite.it/news/3434/Alla-scoperta-dei-monasteri-dellArmenia
I
monasteri da visitare sono centinaia.
I più famosi sono sicuramente Khorvirap, che si trova nei pressi del monte Ararat, Gheghard, dove alla messa i pastori portano in sacrificio galline, pecore e maiali.
Cordialmente
Odorico Bergamaschi
Dal signor Mashotz Vahe Lazaryan, quando ero già in India, ho potuto aprire tale e.mail, in rreplica, -inviatami il 7 luglio (2008), alla quale non ho ancora risposto.
" Caro Sig. Bergamaschi, buon giorno e spero stia bene!In questi giorni sono molto occupato e non ho potuto risponderLe subito.Non mi meraviglio del fatto che ha trovato delle "notizie" sull'Armenia che "smentiscono" la mia precedente affermazione. I libri e l'internet sono pieni di "notizie" simili. Mi dispiace che non ho abbastanza tempo per scriverLe in esteso. Dico soltanto questo: in realta', gli animali che vengono cotti con il sale benedetto (sono ammessi solo buoi, montoni e galli, secondo le capacita' economiche dell'offerente) e DISTRIBUITI AI POVERI, non si tratta assolutamente di "sacrifici", meno ancora di "sacrifici pagani" o residui degli stessi che la Chiesa non ha potuto cancellare, ma si tratta solamente ed unicamente dell'antica usanza cristiana dell'agape fraterna. Quale mezzo migliore possiamo avere per chiedere delle grazie da Dio o ringraziarLo pe r le grazie gia' concesse, se non dare da mangare ai poveri?! Non offrire croci o cuori di oro ai santuari, ma sfamare il bisognoso, ecco il sacrificio gradito a Dio. Noi usiamo in questo senso il termine "sacrificio". Quello, poi, che scrivono gli inviati frettolosi degli tour-operator stranieri (come risultava anche dalla risposta che Le aveva dato il responsabile del ... non mi ricordo piu' il nome dell'agenzia), questo non e' detto che dev'essere quella vera.
Se in internet o anche nei libri fa delle ricerche sulla Chiesa Armena, la trovera' spesso annoverata tra le Chiese monofisite. In realta', pero', si tratta di un grosso, anzi enorme errore, che in Europa dura da secoli, al punto che solo una figura eccezionale come il Papa Giovanni Paolo II ha potuto mettere fine a questo errore con una ufficiale dichiarazione nel 1996. Bisogna, dunque, accertarsi sulla provenienza delle "notizie".
Tornando, invece, alla mia prima mail e alla Sua gentile risposta, sottolineo che io non dico che Lei non diceva la verita'. Io conosco la situazione della MAGGIOR PARTE della gente nel mio paese. Ma Lei dimentica una cosa: non tutti i lettori di quelle pagine hanno la Sua stessa preparazione e sensibilita'. E una cosa che Lei puo' averla detta con tutte le intenzioni buone, puo' provocare effetti devastanti nell'animo dei piu' semplici. Questa realta' nella tradizione cristiana si chiama Scandalo. Io non sono assolutamente d'accordo con quei "pensatori" che sostengono che l'uomo deve dire tutto quello che gli viene in testa, senza far passare tutto dal filtro della giustizia e della prudenza. La verita' senza l'amore puo' essere anche disgustosa!
E mi creda, non sono affatto nazionalista. Anzi, mi considero anche orgogliosamente italiano, quella nazione e quel paese che amo profondamente.
La saluto cordialmente.<>M.V. Lazaryan