domenica 24 ottobre 2010

nel giorno del suo compleanno

"Now,I m making a padna..."
Poi Kailash precisava meglio, credendo che ignorassi a che cosa si riferiva, dopo avermi detto che doveva terminare di telefonarmi per andare alla toilette, a seguito dell effetto che stava facendo la "tablet" che gli aveva ordinato il suo farmacista, per i dolori ventrali che accusava
" I ve gas, and they go out.."
It's good Kallu, significa che sei in salute"
"But very bad smell..."
" non lo sento qui in Italia, sono troppo distante..."
" But you can ear trrrrrrrrr..."
Finivamo così di telefonarci ridendo e scherzando, il giorno di cui Kailash non aveva cognizione, come temevo, che sarebbe stato quello del terzo compleanno di Sumit.
nel salutarlo ero sollevato che Kailash non ne avesse memoria nel suo novero dei giorni, ero ancora più afflitto che solo io ne avessi il ricordo, come se il mio adorato bambino fosse andato più ancora perduto nella nullità del tempo e della vita infinita."Sei tu, Sumit, bambino mio, il calore d'amore che mi giunge in così tanto vuoto?" avevo sospirato tra le stanze prima di mettermi al telefono, nel sentirmi raggiunto da un alito nel mio sconforto.
Con trepidazione telefonando a Kailash ero accorso in soccorso a che fosse sopravvenuto una stato di desolazione della sua ancor così giovane vita, sentendomelo tra le braccia come nelle circostanze in cui il dolore l'ha sopraffatto e stringevo così fragile e povera cosa, senza più energia di vitalità residua..
Me lo sono ritrovato invece al telefono ignaro e immemore, più di altre volte assonnato e stanco,forse per il lungo starsene nel negozio di attrattive turistiche senza potersene muovere- ed ho potuto risollecitarlo discorrendogli dei nostri interessi personali.
L' ho pregato che non si rifacesse ai miei intenti futuri di rilevare con lui una dhaba, quando potrò stare più a lungo e più di frequente in India, che pur attendendo con tranquillità alla sua vita presente, considerasse le eventualità di cui gli avevo discorso i giorni avanti, di trovare lavoro e trasferirsi a Chhattarpur, dove ci sono più popolazione e attività e traffici che in Khajuraho, pur senza lasciar perdere la possibilità di aprire un negozio di frutta e verdura nella vicina Chadhanagar dove ne è attivo uno soltanto, rinunciandovi dopo l'assassinio di colui che si era offerto di affittarci un locale, un esponente locale del Congress Party, ucciso dal figlio di un ricco ristoratore della zona.
Con il giovane anche il padre e gli zii erano già finiti in galera.
Kailash ne era rimasto così turbato, che ha stentato a fornirmi dettagli ulteriori, quando gli ho chiesto chi fosse la vittima, per ravvisarlo nella mia vaga memoria, dei due uomini che si erano offerti in estate di darci in affitto dei loro vani che davano sulla strada principale del villaggio.
Nessuno nel circondario ne parlava volentieri, più di tanto, se non sottovoce, in un passaparola, si preferiva mettere tutto a tacere, dimenticare," to forget", " like me", come il mio amico è stato mentalmente costretto ad imporsi per quanto è successo.
Kailash mi dirà di ogni suo intento e progetto come gliene verrà l'idea o se ne presenterà l'occasione, intanto, come sarà passato Deepavali e avrà ultimato la raccolta del sesamo dalla deiscenza - "opening the mouth", a suo dire-, delle capsule delle piante tagliate e disposte sotto teli di plastica nella " buffalo House", sopra un letto di sterco cementato con l'acqua- si darà da fare per ricercare terreni in affitto, presso i dalit che sono troppo poveri per poter coltivare i campi che hanno ricevuto dello stato, e con il mio aiuto economico vedrà di coltivarvi colza,- yelloww oil plant-, "or channa or muttar( or lentils) or wheath,- ceci, o piselli o lenticchie o grano, a seconda della natura del terreno e della disponibilità di acqua di pozzo, giacchè solo il grano può crescere in un terreno che sia anche sassoso, ma richiede il doppio d'acqua delle altre colture stagionali indicatemi da Kailash,che saranno coltivate dopo Deepavali dai contadini dei villaggi della zona, sempre che non segua il mio consiglio di mettere a coltura anche patate, per ridurre il danno che arrecherebbe la pioggia a una coltivazione di sole piante che rechino fiori e semi su steli.
( Ho ancora sotto gli occhi gli appunti dell'ammontare dei costi e della resa presunta della coltivazione di tilli, di semi di sesamo, 1.660 rupie le spese delle sementi e del'uso del trattore- di "bigs and traktar-, 400 rupie quanto gli è costato l urvarak, il concime, 200 rupie i salari per ciascuna delle 5 ladies che ha lavorato due giorni e mezzo per il taglio delle piante nei campi, la miseria di un euro e mezzo di retribuzione per otto ore di lavoro al giorno, dalle nove all una del pomeriggio e dalle due alle cinque di sera, per la miseria di un provento dalla messa a coltura di due campi che si aggirerà su 7.500- 8.000 rupie, a fronte di quasi 4.000 rupie di spese,un quintale e mezzo è la resa prevista da Kailash, poichè i semi di sesamo sono veramente piccoli, " tilli is like the small animals of my body",sono come i pidocchi che gli hanno infestato quest'estate i peli del pube, e ce ne vogliono moltissimi per raggiungere il peso di un chilo al prezzo di vendita di 50 rupie. " But something is better than nothing", e secondo tale suo motto per il mio amico val bene la pena di seguitare la coltivazione dei campi,- pur che ci sia un utile da reinvestire nella coltura successiva, il margine di guadagno che non ci ha assicurato il nostro negozio di barbiere, i cui ricavati sono stati inferiori a un inusitato dispendio energetico di 900 rupie mensili, del cui importo il barbiera che lavora nel suo negozio chiederà conto- mi ha assicurato Kailash- presso la "electric power house" di Khajuraho entro il 25 del mese)
Intanto, nelle sue parole era come già si asciugasse la fronte per quanto avrà da fare per Deepavali, quando di stanza in stanza dovrà ritinteggiare tutta la casa" to paint one day one room , one day one room, one day one room, one day the courtyard, one day outside ..."
Anche così, dimenticando e sopravvivendo.

martedì 19 ottobre 2010

Ciò che il pandit ha detto a Kailash

Il cielo si veniva sempre più oscurando sul villaggio di Kailash, stando a quel che mi diceva mentre dal fiume ove si era recato a fare "tatti", defecando nella giungla, vi faceva ritorno per assicurarsi che il raccolto del sesamo fosse al sicuro nella "buffalo house" sotto un telo di plastica, ma era come se il cielo si facesse sempre più aperto, sui suoi passi, in uno squarcio di luce che schiariva di speranza ogni nostra triste miseria, alle parole che mi diceva di quanto il pandit del villaggio gli aveva rivelato, cessati i " Ram,Sita Ram" degli scambi di contatti e saluti del giorno di Dusshera, al cui termine ieri i suoi bambini e Vimala hannno anticipato il suo rientro in Khajuraho.
Non si trattava più delle cose singolari che mi aveva rivelato giorni or sono, quando come in uno stato di trance di cui non si capacitava quando è rientrato in sè, -chiedendomi che cosa mi avesse appena detto,- si è messo a parlarmi dei ratha che nel
Satyat yug veicolavano Ganesh, Kartikkeya o Shiva, sotto gli occhi di tutti, quando Kartikkeya sorvolava i campi sul suo pavone come oggi si vola in aereo, Ganesha procedeva su di un topo al pari di come adesso si va in treno, Shiva ricorreva a Nandi, all'ox, come ora si usa l'autobus.
" Ho chiesto a mia madre di Sita e di Rama, su quanto mi dicevi, ma Lei è senza un'educazione, come Vimala, e mi ha detto di chiedere ogni cosa al pandit del villaggio.
Non è morto Rama.Non è finita la sua vita.Il Dio della morte l'ha fatto andare nel Nirvana su di un veicolo senza che egli morisse. Ma il pandit mi ha detto anche altro. "What I have I ve to give" L'albero non mangia i suoi frutti. Li dà agli animali e agli uomini.Il fiume non beve la sua acqua, ma la dà agli uomini che devono lavarsi- to take shower- e agli animali che la bevono nella giungla. Io avrò good karma, un'altra vita davvero migliore, se come il fiume o l'albero anch'io darò cibo, denaro o farina al sadu o al mendicante che viene a chiederne alla mia casa.
" Kailash, tu vivi già così, per i tuoi figli..."
" Ma ora è più importante per me, ora la mia mente è più aperta. E tu a scuola parlane ai tuoi studenti di ciò che il pandit mi ha detto"
E ancora:
" Hai presente una diga? Così è per il mare. Molti fiumi vanno al mare, " they go to samudr", e il mare ha molta acqua, ma è calmo e non va sù, " "it's quiet and don't go over", e come il mare l'acqua dei fiumi, anch'io avrò denaro, ma rispetterò tutti, non andrò sù altrimenti cadrò giù".

domenica 10 ottobre 2010

in attesa

Nell’attesa
Resto in attesa che Kallu mi chiami. Temevo che alcunche di terribile ieri potesse succedere , che la pioggia rovinasse il raccolto del sesamo, e che Kailash dovesse piangere sulla sua sorte di essere nato povero e sventurato in questa e ogni vita futura. E la sventura ieri è calata di nuovo, anche se non ha colpito la sua stretta famiglia, come al telefono egli mi ha anticipato perchè non mi angosciassi, pur se l’ha raggiunta al cuore di nuovo.
Mi ricordavo il fratello di sua cognata, che alcuni inverni or sono mi aveva tagliato i capelli e insanguinato le guance nella rasatura? Che neanche un anno fa si è sposato?
Ieri gli è nato un bambino di otto mesi, ed è morto la stessa giornata. Con il fratello Manoj Kailash si è recato all’ospedale di Chhattarpur ed ha fatto ritorno solo sul tardi, per questo ieri non era al telefono.
“ Non è nato al termine dei nove mesi, non è nato forte come Ajay, Purti, … Ashesh., ha detto, citando il nipote in luogo di Sumit.
" Era debole in tutto il suo corpo, il dottore gli ha dato l'ossigeno, ma dopo un'ora e mezza non aveva più vita."
E non è mancato chi si è riferito a tutto quanto gli è successo, per lui di innominabile, talmente nella sua mente è tornato presente.
“ Ma ciò che mi è successo è stato più grande,- ha come rivendicato il mio amico- lui ( Sumit)non aveva solo un giorno, già giocava e scherzava, mangiava i tuoi spaghetti, …”
“ Lo so, lo so, Kallu…”
"Ma ora la mia mente è più quieta, anche se preferisco parlarti più tardi”
Quindi con il confessore, per riaccostarmi ai sacramenti e trarne più forza, alimentandomi di una loro spiritualità trascendente lo stesso cristianesimo, confidavo che non posso avere fede che in un Dio che è Amore e che mi vuole libero, ma che non può impedire pertanto che mi accada e che io soffra di tutto, senza mai intervenire che in noi come Spirito nel succedere delle cose di questo mondo
Ma egli non comprendeva lo sgomento e l' apprensione continua che questo mi suscita, il tremore che solo così, possa avvenire che tutto sia grazia
“Dio non ci fa mancare di nulla“, mi ripeteva il frate, alludendo alla sua chiesa che secondo l’ordine francescano seguita a vivere della sola carità dei fedeli.
Come potevo ripeterlo, mi chiedevo lasciandolo, a chi come Kailash ha perduto suo figlio, il prediletto divenuto il mio stesso bambino, al mio cuore straziato che Sumit, colui che fu l’ incanto dei nostri giorni, non potrà mai essere il fanciullo,il ragazzo e l’uomo che avrebbe potuto diventare.
“ E' in te, se è Cristo che in te vive, che il Suo aiuto non gli verrà a mancare”,” E' in te che Egli opera su di lui”, ho sentito allora dirmi nel farmi in ascolto, e così parlandomi il mio Maestro interiore, mi sono accostato di nuovo all’altare.

martedì 5 ottobre 2010

incarnazioni e dei immortali

"Vishnu, Shiva, Brahma are like one ( only) God,... instead Rama, Krishna have ( had) life from Vishnu, Vishnu God give incarnation to Rama, Krishna, but after pralaya- did you remember what we seee in Tamil Nadu?- for the incarnations no more life, no more temples,the incarnations no more Gods, but Brahma never dies, Vishnu never dies, Shiva never dies, never dies the main God, but i don't know where He is, I don't Know ..."
così anche ieri Kailash, dopo che si è discorso della rucola che nel giardino è pervenuta alla stessa maturazione delle sementi di tilli, il sesamo, nei campi della nonna, della bufala del padre che si sta rimettendo da quello che è stato presumibilmente un morso animale, forse di un cobra, o di uno scorpione, di uno di quelli che ha ritrovato nella sua stessa casa, che Vimala ha scovato presso il televisore giorni pr sono, ma che la benedizione di un dio assicura a Kailash che non morderanno mai i suoi bambini, come non mi ha morso il "bichù" che Ajay sorprese nella mia stanza e che da lui l'estate scorsa è stato ucciso.
Ma oggi, quando gli ho chiesto come mai gli hindu , egli stesso, onorino Rama, Krishna, anche se non hanno più vita, non più delle loro statue, dove " there is something, ma nobody know what, they touches only stones", mi ha chiarito che così dicendo intendeva dire che Rama, Krishna, non hanno più un'esistenza sensibile, che sia percepibile in questo mondo, nel middle word,( dove nessuno può più vederli), ma che vissero durante durante il Satyat yug quando ciascuno poteva vederli, e che hanno ancora vita in qualche altro loka, "in the akash, sky loka, over", o in qualche mondo sotterraneo, nel patal loka che mi ha nominato, "I don't know.."
Certo è che quando ieri sera si è messo a piovere e ha temuto che andassero in rovina i suoi raccolti di til, la sua anima in ansia si è rivolta al dio e l'ha pregato per oltre un'ora, fin che la pioggia non è cessata.
In attesa , intanto il mio cuore che crede che il Dio ch'è amore ci lasci soffrire di tutto( non mette mano ad alcuna cosa) pur di lasciarci liberi, è un groviglio d'angosce che teme di tutto.

domenica 3 ottobre 2010

parlando di Ayodhya

Io e Kailash parlavamo della sentenza dell'alta corte di Allahabad sulla Babar Masjid di Ayodhya, ritrovandoci concordi e rasserenati dalla decisione di assegnare un terzo dell'area per un mandir hindu, un terzo per una masjid, un terzo per il gioco dell'akkara, avrebbero riaperto le scuole e i negozi, sarebbe cessato a giorni il presidio militare delle strade, il divieto di ogni assembramento di più di quattro persone, almeno per novanta giorni la pace era assicurata, almeno fino al verdetto della Suprema corte sui ricorsi delle fazioni muslim e hindu, che pretendevano l'intera area dove nacque Rama secondo le parole di Kailash, quando il mio amico si è addentrato in una sua fabulazione religiosa, dopo la recita in hindi di una sorta di mantra che aveva visto ricorrere in televisione
"Many names, but only one God,
for every one God give request

Nobody know there is God, one God, many incarnations, in differents times, in differents cast(e)s, not every God in the same time,not differents Gods in the same time, the only God borned like Rama, like Krisna,lord Vishnu had then, many incarnations, but Vishnu is one, - the same God, one only God, that borned like Allah in Muslim People, like Jesus in Christian people, or like Jain God in Jain people,
now no more Rama, Krisna, no more Allah God, or Jesus, may be now one incarnation of god is Dalai Lama, we don't know,...

... the people who pray Rama, Krishna, now pray only stones, we don't know where is God, we don't see where is God, we know only that there is only one God, and many incarnations of this.

...(Listen,) there are dry and green trees, and we give water to statues of stone like to dry trees, may be there is inside life, but I don't know, if there is inside God,

I don't know what I speak, if I speak well."

In queste sue ispirate parole, ora che le ripenso, era come se stesse (sento che veniva) riemergendo l'anima hindu ancestrale che gli dei li venerava nelle linfe vegetali della natura arbustiva, prima della pietrificazione di fronde, ed intrecci od incastri, in templi e recinti e portali torana.