20 novembre in un clima di ritrovata distensione, io e k ci siamo confidati quanto ci eravamo sottaciuti per lungo tempo . come il poco che racimola alzandosi ogni mattina anzitempo, per dirottare turisti all’hotel Zen, in cambio di una commissione, o per interessarli al nostro cultural center, il fatto che nessuno si sia ancora rivolto a noi come tour operators, sia meritorio e gliene debba rendere grazie, ma non mi consenta di arrischiare più di quanto spenda in perdita per la nostra convivenza in comune nella nostra comune famiglia, come il fatto di essere nato povero e di essere sempre stato povero, di non avere potuto confidare che nel mio aut ostentamento con il mio reddito di insegnante, nella mia tutela nei miei eccessi e nelle mie fragilità dei miei superiori scolastici, ancora ora che la liquidazione mi assicura un cospicuo conto in banca, mi renda più propenso al risparmio che al rischio, come la mia sola intelligenza culturale ispirata dal divino sia la mia sola risorsa, scrivere dei nostri viaggi in itinerari remoti e sconosciuti dell India il mio solo impiego di capacità in cui posso investire a fondo perduto senza costi proibitivi o che mi intimoriscono. L’autoricshaw rischia di restare un balocco, un kilona, e l’acquisto di un terreno per una casa, una promessa cui mi attengo e che onorerò, quando egli possa garantirsi con il mio aiuto un reddito che gli consenta di mantenere la sua famiglia in Khajuraho, al più gli ho prospettato di pagargli l’affitto di terreni da coltivare, se intende tornare al lavoro nei campi, acquistare tereeni e rivenderli è rischioso, visto l’aleatorietà dei titoli di proprietà rivendicati sui tereni, sulla loro occupazione abusiva dello stesso principal della nostra scuola, e di tranquillizzarlo sul futuro immediato della sua famiglia, che provvederò ad/ avrei provveduto a d accreditargli di mese in mese un rimpinguamento del suo conto corrente . Solo allora, mi ha confidato le ragioni reali della sua dissipazione, oltre all’incremento dei costi della vita in India, in assenza di un suo reddito reale.
No, non era stato per assicurare i matrimoni di fratelli e sorelle della moglie, che si sono vanificati,
20 .000 sono state sprecate nella costruzione del suo negozio di villaggio dai miserevoli proventi, al lievitarne dei costi ben oltre ogni preventivo fornitomi, e senza contare le spese mediche, 20.000 rupie le aveva distrutte dopo avere appreso di rientro da un internet center , tre anni or sono, il 15 novembre del 2.009, che secondo i dottori per Sumit non c’era più niente da fare, che ogni ricovero in Gwalior, o in altro ospedale sarebbe stato vano “ Erano in casa, in una cassetta, ..mi sono allora rotto la testa, ho spaccato il telefono, ho picchiato mio padre, mio zio, tagliato un braccio a mio fratello, ho cercato più volte di annegarmi un pozzo….mio padre e mia padre sono stati costretti a chiudermi dentro casa, nella stanza sul terrazzo dove vivevo con Vimala… Ora riesco a dimenticarmene, non ne soffro più, non è più per questo che tendo a dormire… Ma la mia testa da allora non va più come prima”. Dunque non era stato per le onoranze funebri del nonno paterno che come già supponevo, che aveva mandato in fumo i denari che gli avevo inviato, non già per l’acquisto della bufala, come si confondeva, ma come anticipo per avviare la dabha dove, ora ricordava, il giorno prima che Sumit se ne andasse, che finisse, con lui aveva consumato il lunch…”
Mi era stato, gli ho confidato, che aveva distrutto molto denaro, ma non credevo che si trattasse di una somma così ingente, per questo avevo immaginato che la loro perdita fosse da ricondurre al fatto che da parte dei suoi parenti si fosse profittato della sua debolezza mentale di allora, e in seguito , per la perdita di Sumit, per risalire al mio denaro per le loro evenienze, come quando, sentendomi in Italia piangere al telefono, aveva imprecato contro il padre, il fratello, il proprietario della casa in cui vive…
“ Hai visto ieri in Chhattarpur, Chandu, come Sumit, come avvicina tutti e si avvicina a ogni cosa senza timore, come prende la parola e a tavola si serve da solo, non è come Ajay, cui bisogna chiedere anche di farsi avanti a mangiare, ora non soffro più perché Chandu è per me come Sumit”
L’amico è quindi tornato in cucina per servirmi la colazione, il pasto, prima che ci avviassimo ad uscire per l’apertura del conto in banca, per recarmi con il principal dallufficiale che vuole verificare se dispongo dell employement visa come insegnante, scongiurando la sua ricaduta nel sonno che provoca la intolleranza che gli è insopportabile della mia disperazione depressa.
Il principal aveva ben altro da fare, nella stazione di polizia da cui ci ha telefonato nell’accogliente caffè Madras, di ritorno nello State Bank, il manager ci ha detto che entrava in ferie per un giorno e mezza, ripassassimo posdomani, mercoledì
Siamo rientrati a casa dal nulla di fatto e fino a oltre le 18 ci ha coinvolti la iscrizione del secondo package tour, io al computer e Kailash accomodatosi tra le coperte del letto.
Tra un upload e l’altro delle immagini di Deogarh. Chanderi, Orcha, Dhubela, Khajuraho, mi leggevo e meditavo intanto le parole di Bonhoeffer su Resistenza e Resa, traendone l’insegnamento che non posso assolutizzare il mio amico, sacrificandomi totalmente per lui, sottoponendomi completamente alla sua volontà, pena il fallimento,( pg. 28 di Fedeltà al mondo), pensando intanto a mia madre in attesa di me nella sua casa dove è ridotta in povertà, al mio ingegno e alla mia arte di scrivere il vero in prosa e versi di cui mi ha dotato il divino.
Nell’assolutizzazione del prossimo “ si assolutizza il bene dell’altro, trascurando ogni altra responsabilità; ne deriva una condotta arbitraria e uno spregio della responsabilità che si ha verso Dio il quale, in Cristo, è il Dio di tutti gli uomini”(pg 52)
“ senza di me tu finiresti subito nel Nirvana, e annche per me sarebbe lo stesso senza di te” è quanto invece anche il giorno avanti mi ripeteva Kailash, nello stare così bene insieme, per le vie di Khajuraho, l’uno asservito al bisogno e alla presenza dell’altro”
Ultimare il package tour ci ha risollevato dallo scoramento, come l’avviamento della stampante in ufficio, dopo chee la ripulitura del disco con inserito il suo sistema operativo ce ne aveva consentito l’installazione tramite il supporto del lettore esterno, tra un somosa squisito , ma infestante l’alito, e l’incontro con il brahmino Gautam, che si è dispiaciuto che non avessi inteso il suo saluto, quando gli ero ero stato di passaggio accanto. Dovevo essere davvero “ fatiguè”, mi giustificava. Era così., ma era anche perché sono un baba vecchio e sordo, mi perdonasse.
Chiuso l’ufficio, ci riavviavamo sulla via di casa , io e kailash, con i sacchettini con le uova e il pan carrè, gli spaghetti e il pomodoro e gli altri vegetali che sarebbero serviti per la cena di ieri sera e per la colazione che mi ha servito stamane, al rientro dall’ennesimo giro a vuoto alla stazione, all’arrivo dei turisti ognuno con già prenotato l’albergo.
In casa i nostri bambini erano già addormentati in un sonno felice, eccettuato il chiacchierino e inesausto Chandu, Ajay vi era immerso stremato, non potevo più risvegliarlo per la lezione di algebra, che gli consenta di affrontare l’ammissione alla settima , Vimala sbraitava come al solito nel dire ogni cosa, il cortile di casa era di nuovo tracimante di acqua che riconduceva con lo scopino nelle sue condutture.
Ed io vagheggiavo felice tra un libro e l’altro di spiritualità cristiana e di architettura indiana, prima di ritrovare di nuovo il conforto del sonno.
No, non era stato per assicurare i matrimoni di fratelli e sorelle della moglie, che si sono vanificati,
20 .000 sono state sprecate nella costruzione del suo negozio di villaggio dai miserevoli proventi, al lievitarne dei costi ben oltre ogni preventivo fornitomi, e senza contare le spese mediche, 20.000 rupie le aveva distrutte dopo avere appreso di rientro da un internet center , tre anni or sono, il 15 novembre del 2.009, che secondo i dottori per Sumit non c’era più niente da fare, che ogni ricovero in Gwalior, o in altro ospedale sarebbe stato vano “ Erano in casa, in una cassetta, ..mi sono allora rotto la testa, ho spaccato il telefono, ho picchiato mio padre, mio zio, tagliato un braccio a mio fratello, ho cercato più volte di annegarmi un pozzo….mio padre e mia padre sono stati costretti a chiudermi dentro casa, nella stanza sul terrazzo dove vivevo con Vimala… Ora riesco a dimenticarmene, non ne soffro più, non è più per questo che tendo a dormire… Ma la mia testa da allora non va più come prima”. Dunque non era stato per le onoranze funebri del nonno paterno che come già supponevo, che aveva mandato in fumo i denari che gli avevo inviato, non già per l’acquisto della bufala, come si confondeva, ma come anticipo per avviare la dabha dove, ora ricordava, il giorno prima che Sumit se ne andasse, che finisse, con lui aveva consumato il lunch…”
Mi era stato, gli ho confidato, che aveva distrutto molto denaro, ma non credevo che si trattasse di una somma così ingente, per questo avevo immaginato che la loro perdita fosse da ricondurre al fatto che da parte dei suoi parenti si fosse profittato della sua debolezza mentale di allora, e in seguito , per la perdita di Sumit, per risalire al mio denaro per le loro evenienze, come quando, sentendomi in Italia piangere al telefono, aveva imprecato contro il padre, il fratello, il proprietario della casa in cui vive…
“ Hai visto ieri in Chhattarpur, Chandu, come Sumit, come avvicina tutti e si avvicina a ogni cosa senza timore, come prende la parola e a tavola si serve da solo, non è come Ajay, cui bisogna chiedere anche di farsi avanti a mangiare, ora non soffro più perché Chandu è per me come Sumit”
L’amico è quindi tornato in cucina per servirmi la colazione, il pasto, prima che ci avviassimo ad uscire per l’apertura del conto in banca, per recarmi con il principal dallufficiale che vuole verificare se dispongo dell employement visa come insegnante, scongiurando la sua ricaduta nel sonno che provoca la intolleranza che gli è insopportabile della mia disperazione depressa.
Il principal aveva ben altro da fare, nella stazione di polizia da cui ci ha telefonato nell’accogliente caffè Madras, di ritorno nello State Bank, il manager ci ha detto che entrava in ferie per un giorno e mezza, ripassassimo posdomani, mercoledì
Siamo rientrati a casa dal nulla di fatto e fino a oltre le 18 ci ha coinvolti la iscrizione del secondo package tour, io al computer e Kailash accomodatosi tra le coperte del letto.
Tra un upload e l’altro delle immagini di Deogarh. Chanderi, Orcha, Dhubela, Khajuraho, mi leggevo e meditavo intanto le parole di Bonhoeffer su Resistenza e Resa, traendone l’insegnamento che non posso assolutizzare il mio amico, sacrificandomi totalmente per lui, sottoponendomi completamente alla sua volontà, pena il fallimento,( pg. 28 di Fedeltà al mondo), pensando intanto a mia madre in attesa di me nella sua casa dove è ridotta in povertà, al mio ingegno e alla mia arte di scrivere il vero in prosa e versi di cui mi ha dotato il divino.
Nell’assolutizzazione del prossimo “ si assolutizza il bene dell’altro, trascurando ogni altra responsabilità; ne deriva una condotta arbitraria e uno spregio della responsabilità che si ha verso Dio il quale, in Cristo, è il Dio di tutti gli uomini”(pg 52)
“ senza di me tu finiresti subito nel Nirvana, e annche per me sarebbe lo stesso senza di te” è quanto invece anche il giorno avanti mi ripeteva Kailash, nello stare così bene insieme, per le vie di Khajuraho, l’uno asservito al bisogno e alla presenza dell’altro”
Ultimare il package tour ci ha risollevato dallo scoramento, come l’avviamento della stampante in ufficio, dopo chee la ripulitura del disco con inserito il suo sistema operativo ce ne aveva consentito l’installazione tramite il supporto del lettore esterno, tra un somosa squisito , ma infestante l’alito, e l’incontro con il brahmino Gautam, che si è dispiaciuto che non avessi inteso il suo saluto, quando gli ero ero stato di passaggio accanto. Dovevo essere davvero “ fatiguè”, mi giustificava. Era così., ma era anche perché sono un baba vecchio e sordo, mi perdonasse.
Chiuso l’ufficio, ci riavviavamo sulla via di casa , io e kailash, con i sacchettini con le uova e il pan carrè, gli spaghetti e il pomodoro e gli altri vegetali che sarebbero serviti per la cena di ieri sera e per la colazione che mi ha servito stamane, al rientro dall’ennesimo giro a vuoto alla stazione, all’arrivo dei turisti ognuno con già prenotato l’albergo.
In casa i nostri bambini erano già addormentati in un sonno felice, eccettuato il chiacchierino e inesausto Chandu, Ajay vi era immerso stremato, non potevo più risvegliarlo per la lezione di algebra, che gli consenta di affrontare l’ammissione alla settima , Vimala sbraitava come al solito nel dire ogni cosa, il cortile di casa era di nuovo tracimante di acqua che riconduceva con lo scopino nelle sue condutture.
Ed io vagheggiavo felice tra un libro e l’altro di spiritualità cristiana e di architettura indiana, prima di ritrovare di nuovo il conforto del sonno.