lunedì 17 ottobre 2011

sino all'eccesso

lunedì 17 ottobre 2011
Sino all'eccesso
“Vado a dormire ora, domattina devo alzarmi prima delle cinque, per il treno ch’è in arrivo da Varanasi.”, quando Kailash dovrà recarsi alla stazione di Khajuraho per tentare di avviare all’hotel Zen i turisti che vi discendano
Poi Kailash avrà da attendere l’arrivo ulteriore del treno da Delhi, di lì a un’ora, per tentare lo stesso o stesso abbordaggio con i turisti che provengano dalla capitale, e in autorisciò gli toccherà in mattinata di recarsi a Bamitha, o a Chhattarpur, ed esserne di ritorno, per due volte, con altri turisti che vi si scendano per Khajuraho, da uno dei bus in arrivo da Satna o da Jhansi.
Sa oramai alla perfezione come intrigare i turisti, è consapevole che non deve far loro parola dell’hotel dove li farà finire pressoché immancabilmente, ma che è bene che chieda loro dei viaggi che compiono in India di cui ha fatto con me esperienza, e se essi si lasciano così irretire, per Kailash il gioco è fatto e l’esito irresistibilmente ottenuto, il più delle volte, i turisti siano spagnoli, svizzeri, polacchi, indiani, o il brasiliano inavveduto che oggi ha ammaestrato a dovere.
Poi, quando cercherà di fare il proprio di interessi, anziché quello del padrone, si ingegnerà con scarsa fortuna di ottenere di poter prenotare il biglietto ferroviario, o un mezzo di trasporto per un’escursione nei dintorni, senza ricavarne nulla i turisti li inviterà pur anche a cena a casa propria, quando entri con loro più in confidenza, ritentando l'azzardo, nella speranza indefettibile che poi lo ricambino in denaro, a dispetto del riscontro che anche i giorni scorsi le sue aspettative siano andate ancora di nuovo puntualmente deluse, sia con la coppia di turisti spagnoli che con il giovane svizzero, a suo dire cosi semplice e affettuoso, che asseriva di averlo nel suo cuore, Kailash
- “Io ho offerto loro cibo da mangiare, e non mi hanno dato niente! nothing...”
L’amico si è mostrato talmente capace di attirare turisti nell’hotel Zen, benché esso non figuri più nella Lonely Planet, appare talmente in grado di compensare con la sua intraprendenza uno svantaggio di cui si tormenta ogni giorno (ch’è il tormento quotidiano del) il suo padrone bestiale (predatorio), che dopo l’ una adesso può restarsene a casa con la sua famiglia fino alle tre del pomeriggio, ed è il padrone ora a pregarlo di fare ritorno al lavoro, se tarda, anziché minacciare di cacciarlo od infuriare su di lui con parole, che a Kailash, i primi giorni levavano la pelle come scudisciate, perché il mio amico si riavvii per Bamitha, di nuovo, quanto prima, a calamitare i turisti in arrivo con il bus di Agra, dopo di che egli dovrà stazionare in hotel fino alle dieci di sera, (stazionando egli in hotel fin che solo alle dieci di sera), allora soltanto potrà essere di ritorno a casa, per risvegliarsi sul far dell'alba se non alle quattro, non oltre le cinque, il giorno seguente, e farsi trovare alla stazione nuovamente in attesa del treno da Delhi, per suo (minimo) sollievo essendo sospeso più volte alla settimana quello precedente da Varanasi.
La paga è sempre la stessa miseria per tanto dannarsi, 50 rupie al giorno, l’equivalente, al più, di un dollaro, è niente, "nothing", come Kailash inveisce, ma per lui non è ciò che più importa, così mortificandosi egli conta di farsi valere, ed al fine di prevalere, come lavoratore onesto, ed io non posso che compatirlo e consentire, benché mi sia insostenibile la sua remissività ad un simile trattamento da bestie, giacché nel suo fervore succube avverto (sento) che egli è riemerso dal fondo della nostra sventura, e che sino all’eccesso riafferma la vita
E' stupefacente come egli sa nuovamente illudersi e può davvero credere, sospinto dallo slancio, che siano in gran ripresa gli affari dei nostri negozi, che costituiscano chissà quali proventi il quintale di grano e i chili di sesamo e di lenticchie con cui dopo i recenti raccolti i dalit del villaggio sono venuti pagando i loro acquisti, in tutto appena due mila rupie, alla resa dei conti, ma gli acquisti, mi assicura, saranno ancora più in crescita per Dipawali, quando da Delhi faranno ritornano al villaggio i dalit che vi si sono trasferiti per lavorarvi come muratori.
“ Ora penso più al mio lavoro, che alla mia famiglia”, è il suo presente rammarico, tant'è che (e ) solo ora che a Vimala è ricomparsa purulenta l’infiammazione in bocca, si è riscosso al punto di preoccuparsene davvero, e di chiedermi di anticipargli il denaro che può occorrere se la farà visitare da un odontoiatra di Chhattarpur.
“ Sarebbe un vero problema se l’infezione fosse invece un cancro, Vimala potrebbe morire ed io resterei senza mia moglie…” ( è come se sapesse soltanto dispiacersene).



Scrittura precedente, riveduta il 29 dicembre 2011

“Vado a dormire ora, domattina devo alzarmi prima delle cinque, per il treno ch’è in arrivo da Varanasi.”, quando Kailash dovrà recarsi alla stazione di Khajuraho per tentare di avviare all’hotel Zen i turisti che vi discendano
Poi Kailash avrà da attendere l’arrivo ulteriore del treno da Delhi, di lì a un’ora, per tentare lo stesso con i turisti che provengano dalla capitale, e in autorisciò gli toccherà in mattinata di recarsi a Bamitha, o a Chhattarpur, ed esserne di ritorno, per due volte, con altri turisti che vi si scendano per Khajuraho da uno dei bus in arrivo da Satna o da Jhansi.
Sa oramai alla perfezione come intrigare i turisti, è consapevole che non deve far loro parola dell’hotel dove li farà finire pressoché immancabilmente, ma che è bene che chiedaloro dei viaggiche compiono in India di cui ha fatto con me esperienza, e se essi si lasciano così irretire il gioco è fatto e l’esito irresistibilmente ottenuto, il più delle volte , siano essi turisti spagnoli, svizzeri, polacchi, indiani o il brasilianoinavveduto che oggi ha ammaestrato.
Poi si ingegnerà di prenotare il biglietto ferroviario, o un mezzo di trasporto per un’escursione nei dintorni, li inviterà pur anche a cena a casa propria , se entra con loro in confidenza, ritentando l'azzardo nella speranza, in lui indefettibile, (che in lui si rinnova) che poi lo ricambino in denaro, a dispetto del fatto che anche i giorni scorsi le sue aspettative siano andate puntualmente deluse,, ancora di nuovo, con la coppia di turisti spagnoli quanto con il giovane svizzero, cosi semplice e affettuoso, che asseriva di averlo nel suo cuore, Kailash
- “Io ho offerto loro cibo da mangiare, e non mi hanno dato niente!...”
Si è mostrato talmente capace di attirare turisti nell’hotel Zen, benché esso non figuri più nella Lonely Planet, è talmente in gradio di compensare con la sua intraprendenza uno svantaggio ch’è il tormento quotidiano del suo animalesco padrone predatorio, che dopo l’ una ora può restarsene a casa fino alle tre del pomeriggio con la sua famiglia, ed è il padrone ora a pregarlo di fare ritorno al lavoro, se tarda, anziché minacciare di cacciarlo o infuriare su di lui con parole che i primi giorni a Kailash levavano la pelle, perché il mio amico si riavvii per Bamitha, di nuovo, a calamitare i turisti in arrivo con il bus di Agra, stazionando in hotel fin che solo alle dieci di sera potrà essere di ritorno a casa, per risvegliarsi sul far dell'alba se non alle quattro non oltre le cinque, il giorno seguente, e farsi trovare alla stazione nuovamente in attesa del treno da Delhi, per suo (minimo) sollievo essendo sospeso quello da Varanasi più volte alla settimana
La paga è sempre la stessa miseria per tanto dannarsi, 50 rupie al giorno, l’equivalente al più di un dollaro, niente, "nothing", come Kailash inveisce, ma per lui non è ciò che più importa, così egli conta di farsi valere, e prevalere, ed io con lui patisco e consento, benchè mi sia insostenibile la sua remissività a un trattamento da bestia,giacchè nel suo fervore avverto (sento) che egli è riemerso dal fondo della nostra sventura, e che sino all’eccesso.riafferma la vita
E' come egli sa nuovamente illudersi e credere, sospinto dallo slancio, che siano in gran ripresa gli affari dei nostri negozi, che costituiscano chissà quali proventi il quintale di grano e i chili di sesamo e di lenticchie con cui dopo i recenti raccolti sono venuti pagando i loro acquisti i dalit del villaggio, in tutto appena due mila rupie alla resa dei conti, ma gli acquisti, mi assicura, saranno ancora più in crescita per Dipawali, quando da Delhi faranno ritornano al villaggio i dalit che vi si sono trasferiti per lavorarvi come muratori.
“ Ora penso più al mio lavoro, che alla mia famiglia”, è il suo presente rammarico, tant'è che (e ) solo ora che a Vimala è ricomparsa purulenta l’infiammazione in bocca, si è riscosso al punto di preoccuparsene davvero, e di chiedermi di anticipargli il denaro che può occorrere se la farà visitare da un odontoiatra di Chhattarpur.
“ Sarebbe un vero problema se l’infezione fosse invece un cancro, Vimala potrebbe morire ed io resterei senza mia moglie…” ( è come se sapesse soltanto dispiacersene).

Nessun commento: