martedì 18 giugno 2019

Un mio scritto personale

Paure indiane

13 giugno 2019
Quando erano già le sei del pomeriggio oggi ho telefonato ad Ajay, prima che a Kailash, per sapere dal ragazzo a che punto fosse del suo viaggio di rientro in Dharamsala, per tornarvi al lavoro in cucina fino alla ripresa delle scuole a metà luglio. Immaginavo di trovarlo sull’autobus da Delhi a Dharamsala, ed invece era già in prossimità del ristorante in cui lavora ed alloggia, nella parte alta del villaggio, McLeod Ganj , dove si concentrano i rifugiati tibetani e tutto costa di più perché vi risale a dorso d’asino. In giornata non si è intrattenuto in Delhi e come è arrivato alla stazione ferroviaria di Nizamuddin si è subito avviato a quella degli autobus di Kashmiri gate per Dharamsala Era la prima volta che il nostro Ajay viaggiava da solo, e volevo da lui sapere quanto l’avesse trovato bello e avventuroso, dopo i viaggi di ogni sorta che abbiamo vissuto insieme. Ma Ajay era stanco del viaggio, in un India stremata anche nelle località di montagna dal gran caldo,  voleva raggiungere quanto prima il suo padrone vero, l israeliano, rispetto a quello indiano prestanome, e mi ha rinviato a risentirci più tardi, quando nei giardini del Politecnico il suo cellulare oramai non rispondeva più. Non mi restava che di telefonare a papa Kailash per chiedergli ulteriori notizie. Con gran piacere ho sentito da lui che aveva già telefonato al ragazzo non una, ma più volte, nel corso della giornata , con cuore di padre riconciliato conil figlio. Tutto andava bene ed era proceduto per il meglio, gran caldo e affaticamento a parte, avrebbe provato a sua volta a risentire Ajay, che lo contattassi più tardi.
In quel cortile avvertivo intanto una profonda pace. Ancora non era stata pubblicata la mia recensione di una rassegna di disegni di pittori del Nord Italia che avevano appreso la maniera di Giulio Romano, le monografie che prima ancora di partire dall India avevo depositato preso la Biblioteca Comunale della mia città non erano stare ancora catalogate, né mio fratello aveva  risposto alla mia lettera, in cui gli dicevo come per i sensi di colpa che mi incuteva che mia madre restasse affidata alle cure di mia sorella non riesco a consentirmi e a concedermi niente che possa sembrarmi un’approfittare ed un trarre vantaggio dalle sue costrizioni inderogabili, come per riuscire a vivere cosi sia riuscito a farmi venire a disdegno tutto e tutti quanti, e pur tuttavia abbia iniziato a pubblicare in forma di e-book tutto quello che ho scritto, e  al pari delle musiche trite insediate nelle mie orecchie, abbia catturato la mia mente il sogno liberal snob di viaggiare per le Dolomiti e lungo i laghi lombardi in cabriolet, alla stregua vintage dei Fratelli d’Italia d’arbasiniana memoria, e non sia riuscito a sottrarmi all incanto di un’immagine che mi è giunta via internet di una spiaggia di Corfù striata nel suo biancore abbacinante dal mare e dal vento
Prendere atto di non potere contare sugli uomini infonde la pace più profonda, ed io mi riservavo di far sapere a Kailash, non appena ci fossimo risentiti, che se fossi morto in India provvedesse a informare i miei familiari solo a cremazione avvenuta, pregandoli soltanto di dimenticarmi il più possibile.
Ritornare per l’ ennesima volta come uno scanner sul mio testo sui templi Hindu in granito dei Chandelas sarebbe poi stata l ennesima prova di resistenza al dolore, nel vedere quante nuove imprecisioni, contorsioni, ripetizioni o lacune sconcertanti  emergessero da quelle mie parole innumerevoli volte viste e riviste, e me ne disbrigavo per una tregua che mi desse respiro quando erano oramai quasi le otto, e dovevo allora far corrispondere quella mia telefonata tardiva a Kailash all’interloquire trafelato del mio avviarmi al supermercato che stava chiudendo..
Riavviavo la comunicazione come di ritorno potevo adagiarmi in poltrona, contento di avere da dire all’amico del mio cuore che avevo trovato sugli scaffali delle offerte già in via di esaurimento, che mi consentivano di spendere per il mangiare ed il bere quanto in India.
Certo , tutto bene, tik-è, mi ripeteva, a parte i 48 gradi di afa torrida riscontrati anche oggi , che spopolavano le vie di Khajuraho mentre affollavano di chilometri di chilometri di code automobilistiche i centri montani di villeggiatura come iInatal, e quanto alle sue vicende un certo malcontento del padrone in hotel, dopo che per l ennesimo giorno sì era ritrovato senza clienti. Ciò non toglieva che si stesse facendo in quattro per rinnovare televisori, condizionatori, tutto il mobilio e l arredo delle stanze al piano terra, pur di non ritrovarsi con dei turisti bengalesi scontenti della sistemazione e rissosi alla rèception. Lo stesso Principal della scuola di Poorti e Ajay era passato per comperarli di seconda mano, ma il padrone aveva venduto già tutto. Costui l’aveva comunque aiutato a pagare il viaggio per Ajay. Ed Ajay gli aveva lasciato 7.000 rupie del suo stipendio perché potesse dare un acconto congruo al proprietario del terreno che il nonno aveva forzato Kailash ad acquistare nel più disagevole e gramo dei siti, pur di profittare delle agevolazioni del governo precedente di Modi, mentre non aveva voluto saperne di prestare il suo nome ed il suo status di contadino per acquistarne un altro, in buona posizione, in quanto la famiglia di Kailash vi si sarebbe ritrovata con tutto intorno gente dalit. In tal modo, tornava a ripetermi Kailash, nel trasporto della sua soddisfazione per la cosa, grazie al contributo di Ajay mi sgravava di quell’onere.Peccato che anche cosi, restassero in sospeso 15.000 rupie ancora da versare, prima che il campo fosse suo.Poi, per farne che cosa? Ho chiesto a Kailash , nel timore che tornasse per questo a inguaiarmi.“Per rivenderlo appena posso” la sua risposta di sollievo per me giudiziosa. Altre, nell’afa del suo cielo caliginoso, erano le nubi che stavano in lui addensate. Anche nella vicina Chhatarpur, come già in Rajasthan, nell Uttar Pradesh, nella capitale Bhopal, si era verificato un caso o tentativo di stupro di una bambina. Nella capitale distrettuale durante l' ennesima festa di nozze 
era appena avvenuto, , che un uomo, guarda caso il solito muslim, avesse chiesto ad una bambina di dodici anni di appartarsi con lui nel giardino. Per fortuna altri ospiti l’avevano notato e lo stupro era stato sventato. Ma a Bareli, nell Uttar Pradesh, un’altra bambina aveva accettato l invito di un giovane uomo a salire con lei in bicicletta per fare prima a tornare a casa da suo padre in attesa, e da allora non è stata più rivista. Capita oramai tutte le volte che gli chiedo dell’India, che abbia notizie del genere da riportarmi, e che abbia la testa stravolta da questo, tanto più se pensa alla nostra Poorti, al nostro Chandu, che ogni notte dovrà ora lasciare in casa da soli con la madre per il suo turno in hotel, per tutto il tempo durante il quale non potrà fare affidamento su Ajay di guardia, fin che non rientri da Dharamsala. E che il fatto fosse accaduto a Chhatarpur, nelle vicinanze, gli faceva incombere il pericolo come se fosse di casa, in una Khajuraho, dove da che ci vivo più a lungo, due bambini sono stati seviziati e uccisi e poi gettati nei pozzi, il figlio di un suo conoscente è stato decapitato e la sua testa è finita in pasto ai cani. Avessi saputo di tale risvolto dei fatti, prima che Ajay ripartisse per un mese soltanto di lavoro, Ajay che come Mohammed reagisce all’ orrore invocando le punizioni islamiche a colpi di scimitarra, gli avrei almeno chiesto se ne valeva la pena, tanto più che doveva essere di ritorno in un ristorante che era stato coinvolto a sua insaputa e del proprietario in un traffico di crack con i turisti che fossero israeliani. Altro che spiritualità buddhista tra le prime alture himalayane, ristorata dalla presenza di stanza nel luogo del Dalai Lama…
Che provvedesse il mio amico a spiegare ancora una volta a Poorti il rischio che può correre,a farle capire davvero che cos’è in realtà uno stupro, che non si tratta di evitare chi può dare fastidio e importunare perché è stupido o un antipatico. Mi ha detto di quante volte ci ha provato, con l’aiuto di Vimala, in hindi, o usando il vernacolo Bhundeli.
Anche a Chandu, facesse capire qualcosa.
E’ per essere sempre avvisato in tempo di quel che può capitare, che un giorno sì e un giorno no lascia  a Chandu e Poorti lo smartphone in uso quando li abbandona per l hotel..
Glielo lasciasse ogni sera l’ho pregato, più che consigliato, dicendogli che può bastare che mi chiami perché lo ricontatti prima di partire da casa.
E come sarò di ritorno il primo smartphone che acquisterò sarà per Poorti, mi sono con lui ripromesso, per sua sicurezza e per la sua gioia, in quanto che non deve restare l ultima ad averlo rispetto ai fratelli perché è una ragazza. Al mio amico l’avevo già detto, del resto, che ciò che più mi contrariava di Mohammad, era che lo smartphone che avevo acquistato da lui per riservarlo a Poorti, , se lo fosse ripreso sottraendolo tuttora alla bambina con la scusa che non lo ritrovava più, non avendo le rupie per sostituire quello che aveva rotto al seguito degli altri , mentre mi ero fatto una ragione che non lo utilizzasse mai per telefonarmi.
Kailash intanto, incupito nella sua stupidità atroce, così mi sembrava, che aveva lasciato partire un Ajay cui importava più di tutto lasciare il caldo e guadagnare altre  rupie, Kailash inferociva al telefono contro gli stupratori indiani. “ Li ucciderei direttamente, li ucciderei subito. Ma quei madarchod della polizia li portano via dalle mani di quelli che vorrebbero farlo. ..Ho sentito che in America , ed anche in Corea del Sud vogliono fare un’iniezione a quelli che stuprano, così che non hanno più l’energia per farlo, un’iniezione che sono essi stessi a dover pagare. Ma io sono per l uccisione diretta” mi riconfermava in tutta la cupezza della sua angoscia.Del resto che cosa non era  divenuto contro di me, l’amico carissimo, quel pomeriggio in cui già ci sentivamo certi del peggio, cinque ora dopo che Poorti si era allontanata con le sue amiche sulla mia bicicletta, su richiesta del padre che le concedessi di usarla,, ed ancora non aveva fatto ritorno e dato notizie di sé, minacciandomi per essermi attentato a inveire che nel frattempo non si fossero messi in apprensione, " murk, murk, murk, stupidi tutti quanti2, e a dir male di Poorti, stupida anch'essa, per quanto fosse stata sconsiderata e sventata
Che provvedesse a informare di nuovo e davvero i bambini, gli ripetevo ieri in risposta, che cercasse chi potesse prendere il suo posto in casa, di notte. Il fratello Manoj, no, non era possibile, si era ammalato con l’acqua dell’ hotel e ne aveva ancora per una settimana, il nipote Raju era in vacanza, come lo zio.
Chissà,mi sono poi chiesto, se per 75 rupie per notte Mohammad potrebbe restare a dormire presso la nostra famiglia invece che a casa sua.
Gli dirò di domandarglielo, domani. Intanto sapeva dirmi, Kailash, perché mi aveva accennato i giorni scorsi alla presenza in India della mafia nigeriana?
“ Perché sono loro che qui controllano lo spaccio del crack” mi ha risposto tra uno sbadiglio e l’altro che l’avviava già al sonno.

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