sabato 25 gennaio 2020

Nell'Hotel Grace


Ora che il grande salto è stato compiuto, da una reception di hotel a quella contigua, Kailash si ritrova ad essere di nuovo il servo che vuole essere buono per il suo nuovo padrone. Ancora ieri mi parlava con l euforia di chi ha saputo liberarsi del più ingrato dei signori, come un incubo che si era dileguato ricordandomi di tutte le notti che era rimasto insonne per vigilare se qualche turista fosse in arrivo di notte senza ricevere neanche un grazie per quelli che procacciava, al posto degli altri che restavano a dormire e godevano di un salario migliore, e non uno, tre padroni,” to cut off”, a intercettarlo se usciva di fuori, a richiamarlo alla reception come si ritirava in retrovia nel giardino retrostante, ora invece più nessuna pressione, a lui solo, con kedi, affidato quel piccolo hotel, sei sole camere in tutto, nella lontana Delhi chi l’aveva in affitto, e che per due volte in un giorno l’aveva supplicato al telefono, perché provvedesse a rialzarne le sorti, lo stesso di prima il salario , senza decurtazioni, infine riuscendo nell'impresa di smuoverlo dall’hotel la cui buona e cattiva sorte era diventata la sua e quella di tutta la sua comunità di Khajuraho, la sua cura primaria prima ancora che della famiglia E la soddisfazione, di cui ero felice di saperlo fiero, che ancora una volta fosse stato lui ad andarsene di sua iniziativa, nessuno a cacciarlo via.
“ Di la verità Kailash, era perché nonostante tutto quello che è stato per te in passato non ne potevi più del tuo vecchio padrone, che eri intenzionato a finire a Goa piuttosto che restare ancora sotto di lui…”, come era evidente dall’atrocità che disvelava tale destinazione, a oltre 1600 chilometri di distanza dalla propria famiglia, senza un solo giorno di riposo per oltre tre mesi, troopo pochi i cinque concessi, per non dovere protrarre l’assenza e il distacco fino a che la stagione turistica non si fosse conclusa, sempre dodici al giorno, ma avanti e indietro dai tavoli, per un salario doppio che sarebbe stato solo stagionale, spesato solo l’alloggio.
Meglio Delhi, per Kailash raggiungibile in treno o da cui avrebbe potuto fare rientro in giornata, e dove in hotel la sua assunzione sarebbe stata continua.
Ma è bastato che si ritrovasse alla nuova reception perché la schiarita gioiosa già per lui si addensasse.
Nessun cliente quella notte. Disdetta dalla lady di una coppia la prenotazione, per una suite in un hotel a 5 stelle. “E che potevi farci?” Un indiano aveva rifiutato la camera anche dopo che gliel’aveva offerta scontata, per 500 rupie invece che per 8.00 delle 1.000 ufficiali , in cerca di un alloggio per 250, 300 rupie ( ( “Kailash, avresti potuto offrirgliela a 4.00”),un altro aveva rifiutata la camera per il sentore dell umidità che tracimava agli angoli. Ed era talmente comprovato l'inconveniente , che già Kailash ne aveva parlato con chi in Delhi aveva l hotel in affitto, i il quale aveva subito consentito e sollecitato che si facesse intervenire un muratore. Ma era oramai chiaro, nella mia e nella mente dell’amico che aveva già fatto per intero i conti, a quale impresa è ora egli chiamato : assicurare, avvistando chi per strada sia un potenziale cliente in arrivo,e, che ogni giorno si raggiunga un minimo di tre stanze occupate, perché il gestore non debba pagare l’affitto e gli stipendi come era già successo di tasca propria, by his pocket. Anzichè dormire saporitamente nel letto della stanza grande di sopra, appostandosi sul sofà nella sala d'ingresso, per non lasciarsi sfuggire il minimo turista che sopraggiungesse a notte fonda.
Kailash lasciava che al telefono io assommasi affitto, salari, luce, canone televisivo e spese altre, sapendone già l importo totale. Ed avendo appena ottenuto che scegliessero il suo hotel degli indiani di Bhopal che avrebbero preferito una guest house. “ ho detto loro che sono sporche, quanto fosse meglio una mia sola stanza per loro quattro ad 8.00 rupie…” , Great Kailash! = “Tanks you!”.

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