Il cuore di ogni luce di ogni fede è il sè, il cuore biblico, l'atman in cui è in noi presente il brahman,il Suo farsi in noi vivente, grazie al bodhicitta del cuore illuminato che si è risvegliato ad ogni sofferenza e felicità,è il terzo occhio dell'intuizione spirituale, lo spirito del il linguaggio universale dell'amore, immaginazione attiva, simpatetica, del " cuore di carne", oltre il concorso di sensi e ragione, in comunione di vita mediante il silenzio di ogni pensiero, per il tramite del linguaggio per simboli della Croce o del'atmanyaina, nel nostro farci donazione e sacrificio perenne, pienezza di vita unificante in cui siamo tutt'uno e tutt'uno con Dio, sinergia con il suo Spirito in noi presente, al fondo,quale luce di consapevolezza discernente, nel suo essere tutto se stesso in tutte le cose.
La spiritualità sotto ogni cielo è il percorso del’identica via del distacco, per svuotamento, della rinuncia a ogni resistenza, per lasciar andare e abbandonare proiezioni, e identificazioni, nell’aprirsi ( effetà) e porsi in ascolto, disponendosi in spirito di servizio alla donazione di sé.
Kenosis, o la donazione di ciò che ci è donato, svuotandoci come svuotandosi di sé Dio ci ha resi partecipi del suo essere Amore, per incarnarsi in noi e farci essere, in Cristo, Cristo medesimo che vive in noi , l’uno per l’altro la sua medesima kenosi che ci da vita.
La misericordia del Padre nel perdono del suo amore che non viene mai meno, è la luce di grazia del suo bene che sempre è fonte di luce, come oltre le nuvole il sole permane perennemente radiante, purchè avvenga la conversione del lasciare andare e dell’aprirsi, il pentimento che è distacco ed accoglienza del cuore che ascolta. .
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