sabato 14 agosto 2021
Cronache dei primi di agosto
In questi giorni durante i quali il padrone dell’ hotel Harmony è in Delhi con la sua famiglia, Kailash è in tutto più libero e sereno, e si concede in ogni più tenera confidenza. “ Ieri sera due chua, due topi mi hanno sfiorato i piedi mentre dormivo sul materasso in albergo. La mattina dopo li ho visti sul tappeto” Ancora alla fine di luglio egli era in preda all’avvilimento più cupo, perché l’anziano big owner aveva licenziato tutto il personale, ad eccezione solo di lui, ma convocandolo in hotel un giorno sì e un giorno no. Di conseguenza il suo salario che era già dimezzato rispetto all’epoca pre lockdown si sarebbe ridotto ulteriormente della metà, pur dovendo egli restare a disposizione dell’hotel per tutto il suo tempo. Così stando le cose, l’ ho supplicato per il rispetto che deve a se stesso, al marito della moglie Vimala e al padre dei suoi figli di non mettere più piede in Hotel, bye bye. Due, tre giorni, è durata l’attesa di una smentita o di una conferma. Un Kailash in cui allo scoramento, era subentrata una padronanza superiore del corso degli eventi. forte del mio sostegno, mi diceva nel frattempo “ L’altro ieri zero personale e ieri e finora zero rooms. Nessuno dei turisti indiani di passaggio per strada che abbia dato nemmeno uno sguardo all hotel.? “ “ E’ il karma, no, Kallu?”-“ Tu mi capisci al volo”. E non ero certo io che potevo considerare con sufficienza tale supposizione, visto che non c’è stato incidente che mi sia capitato in bicicletta, alcuni dei quali dei più rocamboleschi, come quando la cintura che avevo appena acquistato nell emporio cinese per trattenere sul portapacchi un bagaglio mi si è spezzata e si è avvoltolata intorno alla ruota del cambio facendolo deragliare e bloccandomi la ruota, che non si sia puntualmente verificato ogni volta che ho trascurato o che mi soni rifiutato di offrire denaro ai questuanti che stazionavano di fronte al supermercato, Ma l indomani i figli hanno indotto il big old owner a recedere dai suoi intenti e Kailash è potuto rimanere immancabilmente in servizio. Sono pertanto rientrati il cuoco del Raja cafe, il fratello Manoj e Monu, del quale l’amico doveva pur deprecare che in assenza del padrone non riscuotesse la polvere. “Ahimè, non era come il mio amico, che anche in assenza del padrone n on recede dal suo dharma, in perlustrazione costante, quando gli telefono prima che vinto dal sonno e dagli sbadigli non lo ritrovi nella branda in hotel. “ Il venerdi, il sabato e la domenica ci sono turisti indiani, ma per il resto dei giorni della settimana l’ hotel è vuoto o solo poche stanze sono occupate. E i padroni quando le cose vanno male o meno bene fanno di te il loro gulam, il loro schiavo”. Del resto che cosa riservi la città, di primo acchito, dopo Mohammad lo hanno appreso bene Ajay e il nipote Ashesh: fabbriche che aprono e chiudono in breve tempo lasciando in sospeso il primo stipendio, ritardandolo o facendolo mancare , fabbriche in cui per l inquinamento interno non puoi restare più di pochi giorni o ne va della tua pelle e della tua dsalute, fabbriche lontano da ogni centro abitato, e ogni sorta di controllo, come è accaduto per Ashesh in Chennai, che uno deve raggiungere in autobus nella giungla dal suo dormitorio.Come il suo padrone ha lasaciato l’hotel, Kailash prima del fine settimana scorso ha fatto rientro dal padre in Byathal, per aiutarlo a rifare il tetto in lamiera della stalla dei nostri bufali, che accudisce e da cui trae proventi il padre in sua vece. E al ritorno,- il Byathal il segnale del network non era captabile, - solo incidentalmente mi ha recato la gran bella notizia che in questi giorni è nata una bufalina, la seconda sorella del suo amato Lalosha, la terza , non fosse morta incidentalmente la terzogenita, che Kallu aveva pianto per una intera notte rannicchiandosi ai piedi dei figli. Ma avevano potuto solo liberare la stalla dalle precedenti macerie, e da oggi Kailasah sarà di ritorno in Byathal, visto che latitano i clienti, i clienti di low quality, a suo dire, perché chiedono continuamente servizi e non gli concedono una sola rupia come bakshesh. Per giunta l’hanno ieri l’altro fatto sentire già vecchio, quando invece che come a un wallah, un uomo che ti è fratello, si sono rivolti a lui chiamandolo “oncle”. “ E per i miei capelli bianchi, per la barba dai peli bianchi”“ Ed io che cosa dovrei dire , Kallu, che sono tutto bianco? Ma credimi, quando leggo e scrivo, o parlo a te, io sono fuori del tempo, non ho più età, sessanta, o quaranta, o cinquanta anni, non si è più un vecchio uomo quando si vive con il cuore o con la mente”.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento