venerdì 28 dicembre 2007




Lettera di Natale







Verrà il giorno, mio caro,

che con i tuoi figli e con la tua sposa

parlerai delle mie ceneri sparse,

e sedendo accanto al tulsi delle nostre deità

ricorderai l'amico che tornava ogni volta da cosi lontano,

a sorvolare con te le nevi eterne dell' Himalaya,

o a fronteggiare gli oceani ove finisce l'India,

per condurti ove ti immergesti nel Sacro Fiume,

e parlerai loro di come, inavvertitamente,

l'amico dello Sposo sia diminuito a poco a poco,

sino a farsi solo una voce così vicina e tanto lontana ,

perchè fossi tu, o mio diletto,

a crescere in loro come marito e padre ,

nell'attesa di un tempo futuro, poi,

che fino alla fine dei miei giorni ci ritrovasse uniti

al calore terminale per la mia vita del vostro stesso tetto.

Verrà quel giorno ed io vi vedrò seduti senza di me,

voi intorno ai resti del mio ricordo,

io intorno a voi,

in voi sino alla fine del vostro tempo,

nell'attesa che anche voi, cari,

ad uno ad uno usciate dai vostri giorni,

per ritrovarci, infine da sempre,

nella casa davvero di tutta la vita.












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