martedì 17 febbraio 2009

ancora

In India ieri erano già passate le dieci di sera, Kallu seguitava a interessarsi di come potesse cucinare il pollo al rosmarino su un letto di patate, -" like a gadda?", come su di materasso? quale quello su cui dormivano i nostri bambini, ed io sentivo che lui era in me, com'io in lui, il dolce fluido d'amore unirci nelle nostre parole, al di là di oceani e terre, oltre i miei anni che volgono al termine.

" Tua mamma è come la mia mamma", mi ripeteva , nel non volerne sapere delle scuse che gli ribadivo, per quel " nothing" con cui in un primo tempo lei aveva ricusato la sua offerta di un dono dall' India, prima di accettare l' invio di una collana, anziché di the o di anelli quali orecchini.
"Voleva solo evitarti una spesa, temeva che il tuo dono possa andare perduto se glielo invii per posta".
Li invierà al mio indirizzo, ma prima ancora mi trasmetterà delle foto di diversi esemplari, "in tiger-wood , green, blue stones", perché la mamma possa decidere il modello che preferisce, tra quelli esposti in vendita nel negozio dell' hotel che gestisce.
"Alle turiste straniere piacciono tanto".
Nel suo frigorifero è rimasta ancora un po della polenta che ha cucinato la settimana scorsa, la riserva per i turisti italiani che sopraggiungano in Khajuraho, per sapere da loro se sia davvero buona , -com'io ho riservato il mio " tirot", che con la sua anima di cipolle stava intanto lievitando in cucina, per un assaggio di chi se ne intenda, l' amica Daniela che ha in cura la succursale scolastica in cui insegno .
"E per te, com' è la polenta?"
" E' buona", per quanto, facendomi disperare sulla comprensione del suo senso alimentare, egli la consumi fredda, anziché calda, proprio con gli stessi cibi cui dovrebbe sostituirsi, pane, riso, formaggio panir...
Gli avrei inviato per questo, stavo intanto pensando, la ricetta chiarificatrice di come poteva farne un letto per funghi con aglio e prezzemolo.
Intanto, con il prenderci vicendevolmente cura dei nostri destini, nel farci l'uno l'anima dell'altro, compensava l' amore ogni difetto, di sapore e di gusto, dei cibi con i quali imbandiamo il futuro della nostra esistenza comune , nell'avviarsi verso il sonno delle sue parole, verso la mie trascrizione delle ricette, a notte fonda, mentre nel forno cuoceva il tirot.
Tutta la giornata avevo ieri lavorato in cucina, per sperimentare gli impasti delle pietanze del nostro agognato ristorante da avviare in India,preliminarmente nel levare lo sporco domestico per il gran compito che così intraprendevo tra le mura di casa, ripetendomi l'adagio zen di Thich Nat Han, che qualunque cosa stiamo facendo, dev'essere per noi la cosa più importante, perché si compia il miracolo della presenza mentale.
E in ogni persona, ogni momento, ogni cosa nell' offerta a Dio di tutto ciò che facciamo, in un rito d'amore in cui sia trasfusa la sua vita che ci anima, donandoci come Egli ci dona noi stessi, sia venerata in se stessa, solo per se stessa, la sola felicità possibile dell' ora presente.

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