venerdì 6 febbraio 2009

busy


"I'm busy, busy, busy, busy, ... I m going crazy in my hotel..."
Sono i turisti indiani che sopraggiungono in comitive, coloro che costringono ora Kailash a sgobbare tanto.
Deve seguirli dovunque, insegnare loro ogni cosa da farsi, come si ottiene di far scendere dai rubinetti l'acqua calda invece che quella fredda, dove e quando possono stendere i panni in hotel, essere al servizio di ogni loro richiesta, portare al più presto la bibita al tavolo o caricare su rikscio ed autobus montagne di bagagli, e tutto questo, ed ora veniva il peggio, senza che nemmeno concepiscano di lasciargli la minima mancia" neanche una sola rupia, "one only rupee...".
(Quando) i turisti stranieri, nelle stesse circostanze, o per molto di meno, gliene lascerebbero dieci, venti, di rupie...
Oggi inutilmente si è svegliato al mattino presto, per le venti o più rupie, di bakshish, con le quali immaginava di comperare somosa per Adjay e Purti.
E c'era anche una cattiva notizia che aveva appena finito di darmi, dicendomi che non era riuscito ancora a trovare "corn meal of yellow colour". farina gialla di mais per fare polenta, nel miraggio di maritare con la polenta la cucina italiana e la cucina indiana di un nostro futuro ristorante.
Io invece ero appena rientrato senza essere riuscito a trovare in Italia quella bianca, di farine di mais, di cui aveva egli invece fatto uso per la sua polenta primigenia.
E Adjay aveva poc'anzi perforato la confezione di una polvere gialla di cui mi stava leggendo gli svariati usi alimentari, che non faceva certo al caso.
" Ma se chiedo "corn flour", nei negozi di Khajuraho, mi dicono che ce n'è...",
Non era la stessa cosa? Non è tutto più semplice. mi sono quindi chiesto, se gli faccio acquistare , in hindi, "pila atta makkai" ? Sempre che non sia pastone per animali da allevamento...

Mah! Così alle prese con la farina di polenta e i turisti indiani , per strada, con Adjay, il mio amico l'ho lasciato in Khajuraho per gli scrutini scolastici.

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