domenica 20 dicembre 2009

Con la morte nel cuore

Con la morte nel cuore, dalle tenebre della casa del villaggio in cui ancora sostano Kallu e i suoi cari, in attesa che Vimala si senta di fare ritorno nel loro più confortevole alloggio in Khajuraho, nel cuore della notte sentivo risvegliarsi e nel pianto tossire Chandu, esposto a un'India dove fa sempre più freddo, come già avevo sentito tossire Sumit, gli ultimi suoi giorni di vita....
E Kailash mi veniva pregando di finire di telefonargli, perchè la luce del cellulare gli serviva per ritrovare lo sciroppo da dare al bambino.
Ha capito poi fino in fondo, in ciò che venivo squarciando, le ragioni per le quali sono tornato a telefonargli e a scongiurarlo di obbligare Vimala al rientro, quale che sia il dolore che le costa ritrovarsi tra quelle mura,. la stessa Vimala, cuore cieco e buio di madre, della quale avevo visto tra le lacrime trapelare i lineamenti nel volto di Maria, quando remissivamente lascia ogni cosa a lei cara all'0Annuncio dell'Angelo che la fa errante in Egitto, con la sua sacra famiglia, nel Vangelo secondo Matteo di Pier Paolo Pasolini che la scorsa mattina avevo visto con una mia classe.
Stamane, quando è stato lui a richiamarmi, così mi ha detto, a suggello dell impegno che hanno assunto di essere di ritorno domani in Khajuraho, Vimala e Chandu, che da lei prende ancora il latte, al seguito di Kailash, con Purti, ed Adjay,
"Chandu sta tossendo, come tossiva Sumit"
Ed io per due volte, le prime volte da che " è avvenuto ciò che è avvenuto a Sumit", gliel'ho nominato, ma per sbaglio, in luogo di Chandu.
Ma Kailash è sembrato accogliere l'errore come il caro segno di quanto anch'io il nostro angioletto lo abbia sempre nel cuore.
Mi sono avventurato in tali tenebre perché lui stesso me lo ha consentito, con la forza della lucidità che il dolore ieri notte sembrava imprimere nelle sue parole, quando evocava tutti i disagi e i rischi cui rimangono sottoposti i suoi bambini nel villaggio in cui si sono ritirati, costretti, Purti ed Ajay, a bagnarsi e a lavarsi nel freddo presso le acque del suo specchio d'acqua, nel freddo a fare i loro bisogni nei campi, a disporre soltanto di acqua fredda di pozzo, a recarsi e a fare rientro da scuola per decine di chilometri in motocicletta od in tuctu.
Lo stesso prosciugato dolore era la lama di gelo delle parole con cui Kailash mi ha fatto intendere che è andato oltre la forma più acuta di sofferenza, oltre la prostrazione per il rientro da cui Vimala non è ancora in grado di rimettersi.
" I primi due giorni ho sofferto, ma poi mi sono ripreso. E stato così anche per Adjay, una volta che ha riportato la bicicletta in casa, ed è tornato alle cose di sempre..."
Il rientro nel mio paradiso perduto, che mi sgomenta a giorni di affrontare a mia volta.

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