martedì 5 ottobre 2010

incarnazioni e dei immortali

"Vishnu, Shiva, Brahma are like one ( only) God,... instead Rama, Krishna have ( had) life from Vishnu, Vishnu God give incarnation to Rama, Krishna, but after pralaya- did you remember what we seee in Tamil Nadu?- for the incarnations no more life, no more temples,the incarnations no more Gods, but Brahma never dies, Vishnu never dies, Shiva never dies, never dies the main God, but i don't know where He is, I don't Know ..."
così anche ieri Kailash, dopo che si è discorso della rucola che nel giardino è pervenuta alla stessa maturazione delle sementi di tilli, il sesamo, nei campi della nonna, della bufala del padre che si sta rimettendo da quello che è stato presumibilmente un morso animale, forse di un cobra, o di uno scorpione, di uno di quelli che ha ritrovato nella sua stessa casa, che Vimala ha scovato presso il televisore giorni pr sono, ma che la benedizione di un dio assicura a Kailash che non morderanno mai i suoi bambini, come non mi ha morso il "bichù" che Ajay sorprese nella mia stanza e che da lui l'estate scorsa è stato ucciso.
Ma oggi, quando gli ho chiesto come mai gli hindu , egli stesso, onorino Rama, Krishna, anche se non hanno più vita, non più delle loro statue, dove " there is something, ma nobody know what, they touches only stones", mi ha chiarito che così dicendo intendeva dire che Rama, Krishna, non hanno più un'esistenza sensibile, che sia percepibile in questo mondo, nel middle word,( dove nessuno può più vederli), ma che vissero durante durante il Satyat yug quando ciascuno poteva vederli, e che hanno ancora vita in qualche altro loka, "in the akash, sky loka, over", o in qualche mondo sotterraneo, nel patal loka che mi ha nominato, "I don't know.."
Certo è che quando ieri sera si è messo a piovere e ha temuto che andassero in rovina i suoi raccolti di til, la sua anima in ansia si è rivolta al dio e l'ha pregato per oltre un'ora, fin che la pioggia non è cessata.
In attesa , intanto il mio cuore che crede che il Dio ch'è amore ci lasci soffrire di tutto( non mette mano ad alcuna cosa) pur di lasciarci liberi, è un groviglio d'angosce che teme di tutto.

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