mercoledì 27 marzo 2013

28 marzo- Holi


28 marzo, secondo giorno di holi, un holi ai suoi minimi termini ieri, qui in Khajuraho, più una festa dei colori familiare/ domestica che per strada. Soltanto un ragazzino mi ha spruzzato polveri, all’inizio della mia digressione verso il  Brahma Temple, per ripercorrere fotograficamente gli itinerari di Chitrai,. Bamnorah, Beni Gangi, sulla via di ritorno del Chatarbuja, che è sta da me ripercorsa invano così tante volte, agli inizi del mese, per ricercarvi invano il portafoglio smarritovi, con la mia carta di credito, così come alla ricerca degli occhiali che vi ho perso il giorno prima, invano in mattinata sono stato di ritorno sul mela ground ove la fiera era in via di definitivo smantellamento, Mi sono intrattenuto con diversi indiani al talab, che precede Citrai,  intento a meditarvi su come solo la considerazione della nullità, di fronte al nulla di Dio, di ogni nostro titolo e grado, possa farci ( non solo asserire ma) realmente accogliere la stessa e pari dignità di uomo, con il proprietario sik  della  mietitrebbia che stazionava al limitare dei campi di grano che nel termine opposto del mio viaggio, si stendevano oltre la cinta dei rilievi Vindya in cui si apre la breccia ch’è il sito di Beni Gangi e Bamnorah.
Prima di lasciare la casa di Kailash , che ha preferito che così io non fossi parte della celebrazione con Poorti, Vimala e Chandu, di Holi presso una famiglia di vicini che li aveva invitati, perché non rovinassi a loro anche tale ricorrenza festivai, dopo la puja di Deepawali, il Natale e il Capodanno, ho eseguito il bonifico on line  di altre 1500 euro per l’Ape di Kailash, sbollitosi il reinsorgere astioso del mio malumore per l’inettitudine economico lavorativa dell'amico, mentre al rientro, quando era già sera, riconciliato con il suo essere  quanto mai caro,  mi sono steso accanto a lui che occupava il mio letto, prima che uscissimo per comperare dolciumi bangha/  in  cui sono presenti foglie di una pianta affine alla Marjiuana. In mattinata, solo lo spirito conciliante di Kailash  ha potuto sanare  il contrasto che tra noi stava insorgendo, evitando che degenerasse in scontro. La mia mente, furente della perdita degli occhiali, una riprova del dharma negativo che infesta le nostre vite, era quella impazzita di una tigre in gabbia, e di fronte a Kailash ancora letargico/ tra le coltri, non si capacitava che per  trovare un lavoro che gli dia un qualsiasi reddito, mi ritrovassi a fine marzo senza avere ancora viaggiato a distanza e per lungo tempo per l India (, il mio astio ripetendosi) Il mio astio si ripeteva il leitmotiv solito: che per Kailash sia un dato di fatto ovvio richiedermi ogni distacco e separazione, l’accettazione di ogni doloroso disagio e patito sopruso, qui in India, ogni onere e spesa, come fossero un obbligo da me perennemente dovuto a lui e ai suoi cari, senza dunque manifestarmi  alcuna forma di rendimento di grazie per  ciò che faccio per lui,o alcuna gratificazione di sorta, mentre a me che assicuro tutto a lui ed ai suoi familiari, è stato finora inutile chiedere tutto ciò che gli costi una reale fatica, ogni considerazione in cui prevalga ciò che assicura effettivamente una fonte di reddito, domandargli ciò che solo da un padrone animalesco, e  di necessità, o solo per amore dei figli, se prevalesse sulla sua indolenza al lavoro che lo affeziona a ogni giaciglio, potrebbe essere indotto ad accingersi.
Che poi per trarre da me il mantenimento di sé e dei suoi cari, l’amico debba patire gli attacchi aggressivi del mio ritrovarmi tigre destinata per un tempo indeterminato alle  catene delle sue manchevolezze, sia costretto ad assistere, come mio garante, a quanto reco danno alla mia incolumità mentale e fisica se subisco furti o danni, se perdo cose o i dati e i lavori al computer,  ed egli debba sentire piangere i bambini  angosciati dai miei atti ed atteggiamenti, o dalle nostre risse venute oramai alle mani, vedere con loro volgere al peggio per le mie reazioni inconsulte ogni loro festa, la puja di Depawali o il Capodanno, si fa rilievo accessorio, per i miei deliri di scrittore, e di viaggiatore mancato, trattenuto in India in pausa di sosta prolungata nella sua casa
Anche / e/ stamane, rialimentava ogni mio astio e frustrazione la mia sfiducia preventiva anche nell’esito della compera per lui di un autorickshaw, dopo che con ogni mio sforzo ho ottenuto soltanto che il negozio di barbiere sia l’ambito dei suoi soli interessi non lavorativi, a perdervisi in chiacchiere, e seguitano ad essere affidati a suo padre i suoi due campi e il negozio in Byiathal, senza che da lui pervenga alcuna sollecitazione in senso contrario.
Solo per la resipiscenza di una mia tardiva assunzione di conoscenza e presa in cura dello stato delle cose, ho rilevato che la mancanza di acque di pozzo, e di irrigazione, può pregiudicare soltanto i raccolti invernali dei suoi campi, ed ho coinvolto Ajay in una trasmissione dei compiti, ottenendo, che quando avrò lasciato l’India Kailash  recinga di siepi quegli appezzamenti, assieme ad Ajay, per contornarli di  alberelli di guava, di mango, di piante ayurvediche quali il neem e l'aula, che pongano le sementi al loro riparo, più certo, dalla ghiottoneria animale o  dalla avidità umana, con la ripromessa che l’investimento, la prossima estate, sarà concentrato nella costruzione di un pozzo sui suoi terreni.
Quanto ai terreni che il dottore Dubey potrebbe lasciare in uso, in cambio di una spartizione del raccolto e di una mia assunzione dei costi di gestione, via e-mail ho interessato alla cosa Marzio ed Alessia, che per Holi si ritrovano  in Hampi. Un conto è offrire georgicamente il proprio lavoro nei campi e nella coltivazione di piante ayurvediche, per trarne esperienza e conoscenza, equilibrio fisico e mentale / è un conto/, ben altro farsi responsabile della loro conduzione annuale.





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