sabato 1 marzo 2014

per un ecloga decima frammento

Sulle rive del Brahmaputra, in un gothul (tribale)
In quale India mai
sprofondare in un sogno
Dove non sia più,
tra la fangosa gente, 
che fattomi io stesso pien di fango
settanta volte sette

io ne sani il torto
per il furto infertomi io ne sani il debito,
dal fondo ancestrale
come da un’infanzia eppur viva
donde sopraggiunge in khajuraho chi vagheggia l’apsara( la ninfa) che ad uno specchio
sembra che usi a scrivere un pennello
e pur intenta ella al bello gli rammemori 

che vivere bene è più che scrivere meglio

Sulle rive del Brahmaputra,  
in un gothul (tribale)
In quale India mai sprofondare in un sogno
Dove non sia più
Che settanta volte sette
Per l'ammanco  il furto infertomi
Io ne sani ogni debito,
dal fondo ancestrale
come da un’infanzia ancor viva/ risorta
donde sopraggiunge //giunse in Khajuraho
chi vagheggia l’apsara che ad uno specchio
sembra che usi a scrivere un pennello
e pur intenta ella al bello gli  rammemori
che vivere bene  è più che scrivere meglio




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