lunedì 31 luglio 2017

Turismo e arte



Ciò che il nostro sindaco e i suoi laudatores  sembrano ignorare  o disconoscere /di cui il nostro sindaco sembra non avere ancora contezza/ ancora ventriloquiando Renzi e Franceschini, è come il turismo , tanto più se entra in simbiosi con la civiltà dello spettacolo e dell intrattenimento,  tenda a divenire  nell universo mondo  una sorta  di malefica pianta epifita, che non lascia spazio intorno a se ad ogni altra attività che non sia afferente, e rinsecchisce l’albero da cui cresce, e si espande,  di quanto sia ogni forma altra di cultura ed arte .  Ecco allora che un’ amministrazione civica tende sempre più a delegare alle confraternite che congruamente finanzia, e  a se così lega. la crescita civica dei propri cittadini  attraverso la fruizione del loro patrimonio artistico ,  che è quanto dovrebbe essere il suo compito primario,  per devolvere ogni suo eminente  sforzo   ad attrarre turisti, sempre più turisti,  con una valorizzazione dei propri beni che ne è una crescente commercializzazione, la riduzione a location di grandi eventi e mostre preconfezionate  altrove,. nel miraggio di fare prospera la citta tuttà anzichè un proprio cerc hio e una ristretta cerchia Così avanza un processo di espropriazione /Alienazione dei  cittadini rispetto del proprio patrimonio  storico, che anziché farne crescere la soggettività e la sensibilità attraverso la Partecipazione, con la  P maiuscola,  a quanto è il passato, il presente e il futuro della propria città,  a ciò che è ricerca, reinterpretazione  e progettazione del suo destino,  per il tramite, ad esempio, di musei della città  costruiti in proprio  da istituti scolastici,  fondazioni e accademie, con una  sovrintendenza generale dei lavori, beninteso o di spazi espositiv, aperto al pubblico dibattito e confronto, di di ogni restauro o piano o cantiere o laboratorio in essere per il futuro, li  assimila  ai turisti quali clienti e consumatori  passivi, , basta appena  un clic,   quanto dei servizi civici   di ciò che di  fantasmagorico la corte del principe sindaco allestisce e imbandisce loro dall’alto,  consentendone il solo plauso con l’auspicio  di un voto amministrativo a suo favore.  E' proprio  questo, che al di la di ogni eventuale opera benemerita di tutela edi  recupero e reintegrazione, il nostro sindaco  intende come valorizzazione di una città quale Mantova, che già a suo dire è altrettanto bella quanto  da vendere , secondo i parametri ministeriali  che  cultura ed arte siano il nostro petrolio,e cui guardare  dall’alto di una torre medioevale  ridotta a belvedere per pochi rampicanti forestieri,  non certo per l’agile salita in cima dei suoi concittadini, in   una città ch’è di vecchi, ma sempre meno  per  vecchi , sempre che non siano arzilli giovanilisti . Chissà se qualcuna che gli è accanto si ricorderà ancora la profezia che da Cassandra o gufo del malaugurio feci a lei in facebook. Non è che ci ridurremo tutti quanti intorno a la Tor dal sucar? Purtroppo sbagliai allora soltanto  la torre di riferimento

Nessun commento: