sabato 1 luglio 2017

Razza padrona

Razza padrona

"Are you sleeping?” è il rimprovero che a Kailash ha inoltrato ieri mattina il suo padrone, uno dei figli del proprietario dell Hotel Harmony, per averlo sorpreso tramortito dal sonno tra le 9 e le 10 del mattino.
“La verità, mi ha detto Kailash, è che anche ieri notte in Hotel non ho dormito per tenerlo aperto e avvistare i turisti indiani che arrivassero prima dell’alba”.
Anche stamane a 45 giorni dalla sua assunzione, non se ne parla nemmeno di retribuirlo, il proprietario dell’hotel Surya è uno dei tanti che gli chiede ogni giorno di passare alle sue dipendenze, ma per il rispetto che ha per il suo padrone più che per me e per i suoi figli, Kailash tergiversa ancora senza decidersi.” Kailash, gli ho appena ripetuto, per pagarti il tuo padrone deve fare soltanto quello che ho appena fatto per te e i nostri cari, andare all atm e prelevare 4.000 rupie invece delle 10.000 che ho appena ritirato per noi tutti”.
E’ lo stesso per Ajay, e lo stesso per Mohammad. Manoj, il suo proprietario, se ne è andato fuori di Khajuraho dopo avere solo promesso che provvederà al pagamento quando farà ritorno. Con il ragazzo che è di turno di notte è già in ritardo di 10 giorni nel pagamento del salario che gli spetta.
E' la solita storia, per Kailash, Mohammad, od Ajay, di un proprietario o big owner che si assenta, e ai figli o a chi resta non dà alcuna disposizione o mandato di pagamento dei salari dovuti ai propri lavoratori
“Mohammad, voi avete bisogno di quel denaro per mangiare e per campare, il vostro salario viene prima di tutto, che ne sarebbe di Kailash e dei suoi e di te, se oltre al salario non riceveste il mio aiuto? E’ o non è così? Che ci vuole a tenere conto in un registro di quando i propri lavoratori devono essere pagati e assicurarne la retribuzione prima di qualsiasi partenza. Quando lascio la casa di Kailash io pago in anticipo ogni conto in sospeso”
“ Yes, but save quiet mind , don t be exagerated…”
Al che innervosendomi ulteriormente più di quanto le sue parole potessero calmarmi “ Sono io, o è la situazione che è troppo esagerata?”
E’ la stessa storia, quella di Kailash, di Mohammad, di Ajay, che è alle origini della mia acquisizione di uno smartphone Lenovo, di seconda mano, che ho dovuto pur procurarmi per provvedere nei prossimi giorni alle fotografie dei templi di Akora, nell'Uttar Pradesh.
Era di un amico di Mohammad in Kanpur, il cui padrone se ne è andato in pellegrinaggio alla Mecca senza dare disposizioni perché il giovinetto fosse remunerato E siccome a giorni incombe la festa di Id, per la quale serviva assolutamente un vestito nuovo all’amico di Mohammad ed a sua madre, il giovane si è rifatto a Mohammad per procurarsi i soldi degli abiti rivendendo lo smart-phone, il ricavato della cui vendita gli è pervenuto per il tramite di un cugino di Mohammad che in Kanpur ha fatto ritorno.
Se c’è una morale di fondo di tutto questo é che Mohammad e Kailash sono oramai entrambi molto più forti di me, in un India dove sopravvive e resiste chi non ha alcun senso dei suoi diritti o ne fa tacere la voce.

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