"Quando mi hai telefonato,due ore fa, era come essere con te nel Nirvana".
E non desideravo di più, non avevo bisogno d'altro, se non che di ridere e giocare così con lui, per sempre, come con i nostri bambini, insieme a Vimala.
Le sole nostre voci erano bastate a farci ritrovare istantaneamente l'uno presso l'altro, io in lui e lui in me, l' uno nello spirito dell'altro, a migliaia e migliaia di chilometri di distanza.
Nel dolore di non potere superare i quali con un volo aereo, a Natale, per ritrovarci l'uno alla presenza fisica dell'altro, ieri avevo sparso in Milano dolorose lacrime.
"Thanks you, Thanks you" è stato il suo rendimento di grazie, quando gli ho ritelefonato a casa di mia madre, prima che la sua voce non fosse più in linea.
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