sabato 21 gennaio 2012
Paolo Trianni Henry Le Saux Un incontro con l’India
Paolo Trianni
Henry Le Saux
Un incontro con l’India
Fra le grandi spiritualità che hanno cercato l’incontro tra cristianesimo e induismo, Henry Le Saux, Abishiktananda, è forse tra le più avvincenti perchè più di altri ricercatori egli si è inoltrato oltre le sintesi e le armonizzazioni di un sistema dottrinale la cui suggestione può rivelarsi la sola fascinazione di un bricolage teologico, più di altri si è messo in gioco nell’impresa, al punto che secondo Raimon Panikkar la stessa morte di Henry Le Saux è stato l’ esito dell’esperienza spirituale estrema della sua vita, avvenuta nel corso dell’infarto occorsogli il 14 luglio 1973, il risveglio, per il tramite del superamento del proprio pensiero mentale,- nell’adualità- advaita della realizzazione della identità del proprio sé con il Sé divino ( - uno stato spirituale di cui la notte oscura di San Giovanni della Croce è un esito analogo nella religiosità occidentale).
Secondo Paolo Trianni, l’illuminazione cruciale di Henry Le Saux, che è l’esperienza dello stesso Mistero trinitario della propria interiorità più intima ( “ La Trinità è il Mistero ultimo di Sé”), è andata oltre la concettualizzazione più conforme al Magistero ecclesiastico di Sagesse hindoue,mystique chrétienne, l’opera teologica antecedente più autorevole di Abhisiktananda, e rappresenta una verità di fede mistica da incorporare nel cristianesimo, quale sua via nuova, ma in forme teologiche diverse da quelle in cui la espresse lo stesso Le Saux, nei propri ultimi mesi di vita. In tali formulazioni a Paolo Trianni risulta inaccettabile, in conformità con il proprio cattolicesimo, che la identificazione del proprio sé con il Sé di Cristo, cui Abhisitkananda asserisce di essere pervenuto, l’immedesimazione del suo risveglio con la stessa resurrezione, implichi una negazione della unicità di Gesù quale rivelazione del Cristo, la unicità del Suo essere uomo e Figlio rispetto all’essere uomo e figlio di Dio di ogni uomo, e che conduca pertanto ad una ricusazione della necessità della Sua mediazione per giungere ad essere in unità con il Padre- Origine dell’Essere.
Paolo Trianni ritiene che l’esperienza mistica del risveglio, in cui Abhishiktananda ha sperimentato advaiticamente -adualisticamente il “vivere è Cristo” di Paolo, vada senz’altro integrata al cristianesimo ad arricchirne la spiritualità, ma nelle forme di pensiero indiano del sivaismo khasmiro tantrico di Abhinavagupta, cui sarebbe approdato l’estremo Le Saux. In conformità con il cristianesimo tali sistemi teologico-religiosi consentono infatti di pensare il mondo come l’altro da Dio in Dio, mentre lo precluderebbero le dottrine vedantiche di Shankara, che monisticamente negherebbero l’alterità e la realtà effettiva del mondo rispetto al suo Principio.
Secondo Trianni soprattutto il cristianesimo orientale, particolarmente il pensiero teologico di Gregorio Palamas, - se non di Sergheij Bulgakov, o di Pavel Ekdimov-, nella fede nel mistero di Cristo può recepire una teologizzazione tantrica dell’esperienza del risveglio di Le Saux, soprattutto in virtù della concezione di una Sofia o di una Energia creata che sono distinte da quella increata, omeomorficamente a come il sivaismo pensa la Sakti di Shiva,.
In una dimensione cosmica, il ritorno all’Origine di ogni differenziazione in cui si realizza il risveglio individuale, altresì può essere interpretato come l’avvenimento in ogni uomo della cristogenesi universale della evoluzionismo di Teilhard de Chardin, che ha un suo corrispettivo hindu nella fenomenologia dello spirito secondo Aurobindo.
Paolo Trianni Henry Le Saux Un incontro con l’India , Jaca Book, 2011
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