giovedì 14 settembre 2017

muslim ban


Pur con tutto il rispetto e la stima che nutro per sapienza giuridica e il l magistero umano  del  dottor Giovanni Scaglioni,  debbo   smentire  Daniele Marchi di Volta Mantovana  che esse rifulgano così universalmente nella loro incontrovertibilità che Papa Bergoglio  al suo rientro dalla Colombia ha dovuto piegarsi alle superiori  ragioni del nostro  magistrato, laddove ha sostenuto  che l’accoglienza dei migranti va esercitata con  tutta la prudenza del caso.   Certo Daniele Marchi non ha usato lo stesso riguardo nei confronti dell intelligenza del Papa, alla stregua di Libero che aveva dileggiato   tali dichiarazioni del Papa con il titolo “ Abbiamo  convertito Papa Francesco”. Fatto sta che dichiarazioni dello stesso identico tenore , per niente dissimili da quelle del papa emerito Benedetto XVi, cui si cerca capziosamente di contrapporlo, magari insegnando a Papa Bergoglio, espressamente,  da quali papi del passato deve andare a scuola di virtù teologali,  Papa Francesco le aveva rese al suo rientro dal viaggio in Svezia  quando, come riporta il fatto quotidiano del 2 novembre 2016 aveva sostenuto “Credo che in teoria non si può chiudere il cuore a un rifugiato, ma serve anche la prudenza dei governanti - devono essere molto aperti a ricevere ma anche fare il calcolo di come poter sistemarli, perché non solo un rifugiato lo si deve ricevere, ma lo si deve integrare …: non è umano chiudere le porte, non è umano chiudere il cuore, e alla lunga questo si paga, si paga politicamente come anche si può pagare politicamente una imprudenza nei calcoli, ricevere più di quelli che si possono integrare”  Ciò che in entrambi i messaggi è comunque chiaro, è che la sostenibilità va commisurata secondo Papa Bergoglio non alle risorse economico-sociali del Paese di accoglienza, ma alle sue possibilità di integrare migranti e  rifugiati, e su questo punto le posizioni di Papa Bergoglio e di Giovanni scaglioni non collimano affatto, giacchè il nostro magistrato a più riprese ha negato che gli islamici siano integrabili e si debbano integrare nella nostra civiltà,  al punto da respingere per questo lo stesso jus soli, che è la forma primaria di integrazione cui si guarda da gran tempo, ben sapendo che costituzionalmente non si  può come il Presidente  Trump emettere un bando solo contro chi è musulmano.  Solo che pur  così camuffandolo e aggirandolo, non solo  ha  innanzitutto negato la possibilità ai ragazzi islamici che vivono nel nostro paese, ne parlano la lingua, ne frequentano le scuole, di sviluppare appieno il loro senso di appartenenza alla nostra comunità,  lasciandoli esposti, come estranei non voluti, proprio a quelle identificazioni con l integralismo che tanto paventa , pur se da decenni non si verifica sul nostro territorio alcun attentato di matrice islamica  né si ha notizia di conversioni forzate, e  l’islam tra  gli emigrati di seconda o terza generazione attecchisce  sempre di meno, ed anche a chiamare in causa il nichilismo che si radicalizza in islamismo,  si sa bene che la reale disattivazione di ogni forma di nichilismo jahidismo è la umanizzazione integrale della nostra società, in cui consiste la sua reale cristianizzazione. non solo: per negare l integrazione con lo jus soli ai ragazzi islamici, (al tempo stesso in cui si nega libertà di culto a 1.200.000 musulmani nostri concittadini , negando loro di diritto e di fatto la possibilità di erigere  altre moschee o di avere altri luoghi di riunione, in violazione dell’articolo  della nostra Costituzione), si nega l integrazione della cittadinanza italiana anche al 44% di bambini figli di stranieri regolarmente in Italia di fede cristiana, siano essi ad esempio rumeni o filippini.
Ecco le ragioni per le quali lo jus soli a differenza di quel che dice per mero opportunismo elettorale Angelino Alfano,  nel parere che ne cita Daniele Marchi, è una legge giusta in teoria quanto di fatto, la  più forte misura securitaria che si può adottare oggi e in futuro.



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