Pur con tutto il rispetto e la stima che nutro per sapienza
giuridica e il l magistero umano
del dottor Giovanni
Scaglioni, debbo smentire Daniele Marchi di Volta Mantovana che esse rifulgano così universalmente nella
loro incontrovertibilità che Papa Bergoglio al suo rientro dalla Colombia ha dovuto
piegarsi alle superiori ragioni del
nostro magistrato, laddove ha
sostenuto che l’accoglienza dei migranti
va esercitata con tutta la prudenza del
caso. Certo Daniele Marchi non ha usato lo stesso
riguardo nei confronti dell intelligenza del Papa, alla stregua di Libero che
aveva dileggiato tali dichiarazioni del Papa con il titolo “
Abbiamo convertito Papa Francesco”.
Fatto sta che dichiarazioni dello stesso identico tenore , per niente dissimili
da quelle del papa emerito Benedetto XVi, cui si cerca capziosamente di
contrapporlo, magari insegnando a Papa Bergoglio, espressamente, da quali papi del passato deve andare a scuola
di virtù teologali, Papa Francesco le
aveva rese al suo rientro dal viaggio in Svezia
quando, come riporta il fatto quotidiano del 2 novembre 2016 aveva sostenuto
“Credo che in teoria non si può chiudere il cuore a un rifugiato, ma serve
anche la prudenza dei governanti - devono essere molto aperti a ricevere
ma anche fare il calcolo di come poter sistemarli, perché non solo un rifugiato
lo si deve ricevere, ma lo si deve integrare …: non è umano chiudere le porte,
non è umano chiudere il cuore, e alla lunga questo si paga, si paga
politicamente come anche si può pagare politicamente una imprudenza nei
calcoli, ricevere più di quelli che si possono integrare” Ciò che in entrambi i messaggi è comunque
chiaro, è che la sostenibilità va commisurata secondo Papa Bergoglio non alle
risorse economico-sociali del Paese di accoglienza, ma alle sue possibilità di
integrare migranti e rifugiati, e su
questo punto le posizioni di Papa Bergoglio e di Giovanni scaglioni non
collimano affatto, giacchè il nostro magistrato a più riprese ha negato che gli
islamici siano integrabili e si debbano integrare nella nostra civiltà, al punto da respingere per questo lo stesso
jus soli, che è la forma primaria di integrazione cui si guarda da gran tempo, ben
sapendo che costituzionalmente non si può come il Presidente Trump emettere un bando solo contro chi è
musulmano. Solo che pur così camuffandolo e aggirandolo, non solo ha
innanzitutto negato la possibilità ai ragazzi islamici che vivono nel
nostro paese, ne parlano la lingua, ne frequentano le scuole, di sviluppare
appieno il loro senso di appartenenza alla nostra comunità, lasciandoli esposti, come estranei non
voluti, proprio a quelle identificazioni con l integralismo che tanto paventa ,
pur se da decenni non si verifica sul nostro territorio alcun attentato di
matrice islamica né si ha notizia di
conversioni forzate, e l’islam tra gli emigrati di seconda o terza generazione
attecchisce sempre di meno, ed anche a
chiamare in causa il nichilismo che si radicalizza in islamismo, si sa bene che la reale disattivazione di ogni
forma di nichilismo jahidismo è la umanizzazione integrale della nostra società,
in cui consiste la sua reale cristianizzazione. non solo: per negare l
integrazione con lo jus soli ai ragazzi islamici, (al tempo stesso in cui si
nega libertà di culto a 1.200.000 musulmani nostri concittadini , negando loro
di diritto e di fatto la possibilità di erigere
altre moschee o di avere altri luoghi di riunione, in violazione dell’articolo della nostra Costituzione), si nega l
integrazione della cittadinanza italiana anche al 44% di bambini figli di
stranieri regolarmente in Italia di fede cristiana, siano essi ad esempio
rumeni o filippini.
Ecco le ragioni per le quali lo jus soli a differenza di
quel che dice per mero opportunismo elettorale Angelino Alfano, nel parere che ne cita Daniele Marchi, è una
legge giusta in teoria quanto di fatto, la più forte misura securitaria che si può
adottare oggi e in futuro.
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