Elisoccorso per l’ ospedale Poma e ogni evenienza civile , oppure fantabosco urbano nel Migliaretto? Questa è l’alternativa che mai avrebbe dovuto porsi, tra due istanze che sono ugualmente di rigenerazione ambientale, ed a cui invece ci ha condotto la rescissione unilaterale da parte del Sindaco Palazzi delle intese già raggiunte tra Comune, Provincia, Camera di Commercio di Mantova, Regione Lombardia, Azienda ospedaliera Carlo Poma e Areu, nel 2015, forzando le cose per fini che appaiono squisitamente elettorali. Il tutto all’ insegna del motto, di un vispo colorito salviniano, “ Il Migliaretto e Mantova ai Mantovani”, ovviamente come sempre a spese degli altri, se il costo minimo preventivato del mega bosco è di 10 milioni di euro, tondi tondi. Ora, chi non vorrebbe sempre ancora più verde, sempre che non sia una fuga in avanti rispetto alla scarsa fruizione od allo scempio di quello presente? Solo che fin dall’ inizio la sdemanializzazione ed il recupero del Migliaretto sono stati sbandierati dal Medesimo Sindaco Ottimo in combinato predisposto, ed in subordine demagogico, rispetto alla realizzazione ancor più proibitiva, per i suoi elevatissimi costi , di uno stadio nuovo di zecca concomitante con la demolizione del vecchio, divenuto vecchissimo Danilo Martelli, e questo in tempi ancora di tragica emergenza sanitaria e tuttora di catastrofico lockdown, di cui è un indicatore primario la vicenda Corneliani . Invero quel che più urta e stroppia in tutta la faccenda è proprio questo rilanciare con temerarietà la posta di tutto quanto fa consenso e spettacolo, anzichè attenersi ai nuovi tempi ed alle esigenze che pongono, prima di tutto di molti più investimenti nel Welfare e nel terzo settore.
Odorico Bergamaschi
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