giovedì 6 agosto 2020
Del coronavirus ai primi di luglio
Il coronavirus ai primi di luglio
Ne riparliamo, ogni giorno, io e Kailash, di coronavirus e dati pandemici, dei focolai che risorgono i n Italia o dei sempre nuovi casi in Delhi , ma senza più pathos o allarme drammatico , né esasperazione o indignazione, come quando le schiuse del lockdown erano pregiudicate in India dai sovraffollamenti dei mercati o dalle intemperanze dei singoli nelle lunghe code che si formavano alle vendite di alcolici che riaprivano, che nemmeno le sovra tassazioni del 70% servivano a scoraggiare. “ Tanto meglio, se servono per il vaccino”
Sempre più si sono addensate all orizzonte le nuvolaglie del conflitto indo-cinese, dopo gli scontri all arma bianca nella valle del fiume Galwan, e anche se la curva del contagio ancora non decresce,e il morbo sta attanagliando ora gli stati meridionali degli Usa e dell America latina, ora che la stagione fredda sta subentrando nell’emisfero australe, allevia il senso drammatico della realtà il convincimento diffuso che in India ed in Italia il covid abbia perduto la sua virulenza letale, che tutto al più possa risolversi in un ricovero non più in terapia intensiva meno prolungato di prima.
Così giorni addietro Kailash l ho ritrovato di nuovo con la famiglia a una festa di nozze nel villaggio nativo, ove certo non ci si curava gran che di distanziamento, anche se il numero massimo dei convitati possibili, cinquanta, vi era stato approssimativamente .
Ciò che anche nelle zone verdi pesa invece in India più ancora che in Italia sono i pochi collegamenti riammessi, nella circolazione dei treni e nei voli domestici, le sospensioni di tutti gli autobus extraurbani, le limitazioni dei passeggeri consentiti, che rendono irrilevante per un ritorno al lavoro di Kailash l’apertura di tutti i monumenti, anche il Taj Mahal, il 6 luglio, dopo quella degli hotel, già ai primi di giugno, che nel frattempo sono rimasti per lo più chiusi o con lavori in corso.
Niente treni da e per Khajuraho fino al 12 agosto, confermati solo i treni Rajdhani, mail ed express che hanno ripreso a viaggiare dal 12 maggio o dal 1 giugno, niente voli interni ulteriori, prorogata fino al 31 luglio la sospensione di quelli internazionali, chi potrà giungere a visitare i templi Chandellas saranno nei prossimi giorni solo turisti indiani con le auto. E su ogni spostamento l incognita della quarantena, che rende proibitivi i viaggi a distanza che non superino la durata di un mese.
Così ogni giorno l’angoscia sua e anche mia che devo stemperare è che egli permanga senza lavoro alle dipendenze in tutto e per tutto dal mio aiuto economico, e che quand’anche il suo hotel riapra, oramai a metà luglio o in agosto, ci vorranno mesi, se non anni, perché si ripresentino turisti, perché la quarantena non faccia desistere quelli in arrivo dai paesi stranieri.
Non smette di ringraziarmi per ogni cosa che faccio o che feci per lui e i suoi cari, come quando gli ho ricirdato che è stato in concomitanza con il mio mancato arrivo in India che Mohammad si è perso e non ha acquisito la licenza del decimo anno, mentre l’anno scorso Ajay ha ottenuto la valutazione di settanta centesimi in bIologia grazie alle mie lezioni, mentre quest anno in cui il trasloco e il coronavirus ci ha tenuti distanti, Ajay rischia di non farcela agli esami del dodicesimo anno.
“ Thanks you” mi ha ringraziato a fine giugno, quando gli ho anticipato l invio dell’acconto mensile, avendo anticipato 9.000 rupie di quanto ancora gli resta da pagare per diventare proprietario del campo che gli ha assicurato il padre, al proprietario dell’apprezzamento che deve sostenere le spese delle nozze della figlia.
“ Very much” gli ho replicato, , per dirgli come aiutarlo è un piacere e una gratificazione che rendo a me stesso.
“ Noi, noi due siamo una sola persona” ha soggiunto commosso, in tutta l’altezza del suo sentire e pensare.
Mentre il manager del suo hotel resta trattenuto in Delhi dal coronavirus, vivendovi in Tuglaqabad che è un hot spot, il padre di Kailash gli ha ceduto per un anno in usufrutto uno dei suoi due campi, riservando l’altro a suo fratello Manoj, e già ieri Ajay era nel villaggi di Byathal , per procacciare per il padre le sementi di sesamo e il concime, l’urvarak, che servirà per la semina, insieme con il trattore che hanno noleggiato. Intanto nuovi pantaloni e nuove t-shirt per il nostro Chandu, poi nuovi abiti anche per Poorti, con i nuovi libri di testo, l inizio delle lezioni on line rinviato ad agosto , mentre sarà inevitabile differire ad agosto l’acquisto del nuovo smartphone per lei e papà, che eviti le dispute e i litigi continui con Chandu per spodestarlo della tirannia che esercita su quello di cui dispone.
“ Kallu ora non mi resta più niente da dirti di mio , se non che torno a scrivere a leggere e a pubblicare e-book. LO sai l ultimo bonifico, O, 02 euro di tutto il mio scrivere… Ma stamane, Kallu, ho dormito meravigliosamente”
“Invece io anche ieri sera mi sono svegliato con la testa pesante. Prima quanto hai speso per la mia operazione delle emorroidi, poi due mesi e mezzo senza poter lavorare per recuperare. Ed ora da marzo vivo solo con il tuo denaro per il coronavirus. Il mese scorso, poi, le 9.000 rupie che ho reso al proprietario del mio nuovo campo che hanno tagliato il tuo aiuto prima della fine del mese. Prima quanto mi davi mi bastava un mese e una settimana, ora lo finisco prima”.
“ kallu, ma ora stai bene, non abbiamo debiti. Ora che… Non pensare di dovermi qualcosa. Tu sei il danda, il bastone della mia vita”
“ E tu lo sei della mia”.
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