venerdì 22 luglio 2022

rifiuti e plateaci

Ai signori Parenti e Crotti che si lamentavano dei 500 euro inflitti al figlio per avere depositato dei rifiuti presso il city bin di via Cavour, l’ineffabile Assessore Sceriffo Jacopo Rebecchi ha replicato su queste colonne che trattasi di deplorevole abbandono, e che la legge non guarda in faccia a nessuno e che va applicata con lo stesso rigore sanzionatorio nei confronti di chicchessia, del ragazzo che così magari deve rinunciare alle vacanze come del penalista per il quale è l’emolumento minimo di una sua qualsiasi prestazione. (E così sia anche per i 3.300 euro di cui è passibile chi orina in luogo pubblico per qualsiasi impellenza cui la natura lo chiami. pur se per cagnolini e cagnoline consiliari e di signori e signore demo leghiste che irrorano corso Pradella vale tutt’altro paio di maniche). Si sa, il decoro e la decenza di una centro di richiamo turistico qual è Mantova stanno al di sopra di ogni altra cosa. Peccato che gli usufruitori finali dei benefici di siffatto turismo, al servizio e nell’interesse dei quali viene fatto valere siffatto asperrimo rigore, i ristoratori del “centro ristretto”, innanzitutto, pagando beninteso la debita sovrimposta, siano quelli che ogni giorno deturpano il viavai dei più sciamannati signori turisti con gli ammucchiamenti dei lasciti laidi delle loro attività di” artigiani per professione, artisti per passione”- scatolami di carte e cartacce e imbottigliamenti e imballaggi cumuliformi, in virtù del costosissimo e deplorevole sistema di raccolta differenziata in auge dei city bin, che in luogo di isole ecologiche interrate quali quelle vigenti o che entreranno in vigore nelle città d’arte della Toscana, ci è stato imposto proprio dallo stesso regime autocratico di cui lo sceriffo Rebecchi è un’ espressione di punta. Lo stesso che in una puntata successiva dei suoi interventi mediatici vorrebbe rendere più attrattiva la sagra dell’orrore, così propiziataci, con forme di restyling che sono dell’ identica risma, assecondandola di plateatico in plateatico nei suoi piatti misti e rifiuti misti in bella vista, anch’essa mista, su tante quadrettate tovagliette alla Heidi, di stretta ordinanza, in luogo delle bancarelle e del passeggio e discorrere in piazzetta di un tempo, il tutto secondo il diktat di” gusto estetico” delle linee guida di un Archiplan che nessuno ha eletto e che non rappresenta nessuno , cui dovranno attenersi luci e panchine e fioriere di tutta la città, comprese fontane malate ed alberi capitozzati e stenterelli quali quelli delle piazze Leon Battista Alberti ed Ottantesimo fanteria. Come dire, non solo summum jus summa iniuria, il sommo diritto è somma ingiustizia, ma altresì summum invitamentum summa squalitudo, il sommo allettamento ( turistico) è somma lordura. Odorico Bergamaschi

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