domenica 22 maggio 2011

al turbine del vento


Dopo avere ritirato nell'ufficio postale di Khajuraho il pacco che gli avevo inviato, in cui con dei miei libri erano contenuti degli altri capi di abbigliamento estivo per Porti, Ajay, Chandu, Kailash ieri era già smanioso di raggiungere il villaggio in motocicletta, pur di finirvi di costruire il suo negozio, “ I ll go to make my dukan”.Perchè (dovevo) dunque darmi pena che il mio sostegno economico all'impresa fosse un tale dispendio senza alcuna possibile riuscita, se Kailash ne è preso talmente tanto, se in esso vi si rinvigorisce nel corpo e nell'animo, se lo persegue con tale tenacia, a dispetto di ogni evidenza fallimentare e di ogni contrarietà che subentra, e persevera a costo di tali e tanta fatiche, del distacco crescente da Vimala e dai bambini, per accudire se stesso in solitudine, come richiede, giorno dopo giorno, il distanziarsi per edificare quelle benedette quattro pareti. Mi aveva detto, il giorno avanti, che ci sarebbe andato a mezzanotte a prelevare l'acqua per irrorare i muri, allorché intorno alla pompa del villaggio non vi fosse stata più gente con i secchi , e che avrebbe sovrinteso ai lavori del muratore dal primo mattino fino a mezzogiorno, quando la canicola avrebbe imposto la sospensione dei lavori, che al rientro nel villaggio aveva già fretta di riprendere nel tardo pomeriggio. Ma poi è sopraggiunto un vento devastante, che nel turbinio dei suoi vortici ha sollevato la polvere sino a soffocare il respiro e ad (accecare)oscurare la vista, ciononostante i suoi genitori hanno insistito che il muratore seguitasse a lavorare, per non sprecare il denaro che lo retribuiva, come se le mie elargizioni fossero cosa loro, e il muratore nello scendere dai muri, ostacolato nella vista, ha messo un piede in fallo e si è infortunato. Mentre mi stava parlando, Kailash era nella stalla dei bufali accanto al suo dukan ancora senza copertura, seguitando a restare in disparte dai suoi genitori, con i quali si era fatto talmente rabbioso che non aveva voluto incrociarli durante l'intera giornata. Gli stava accanto il ragazzo di sedici anni cui sarà affidato il negozio, in sua assenza, con voce mite mi ha salutato al telefono quando Kailash gli ha passato il cellulare, altrimenti, senza la sua silenziosa compagnia, Kailash avrebbe avuto paura a restarsene da solo nella " buffalo house", quando erano già trascorse le nove di sera. Forse domani il muratore potrà riprendere i lavori, chissà se un giorno è bastato perchè possa rimettersi al lavoro.A Chadnagar, e poi in Bamita, i dottori hanno assicurato che non ha nulla di rotto. Intanto Kailash poteva comunque fare buon viso al bom bom bom dei tuoni, alle gocce di pioggia che cadevano dal cielo oscuratosi, di cui avrebbero beneficato le mura del negozio, dalla stalletta si stava dirigendo a casa, dove di lì a poco era già sopraggiunto,senza fare alcuna parola con i suoi, al rivederli, per andare e distendersi nel sonno sul terrazzo. Vi si è ben involtato in una coperta, quando ancora l'altra notte era salito fin sul tetto più alto per propiziarsi un alito di fresco, talmente nel villaggio, come nell'intero Nord dell'India, col mutare del tempo il sopraggiungere del vento ha raffreddato la calura afosa, facendo precipitare le temperature. Sotto un cielo da cui erano scomparse le stelle.

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