mercoledì 26 dicembre 2012

26 dicembre 2012

Cronaca 26 dicembre




La ritrovata armonia e gentilezza umana tra me e Kailash è stata turbata in tarda mattinata dall’arrivo di una telefonata che preannuncia una nuova enquiry sui miei modi di vita e sulle ragioni del mio stare in khajuraho, sullo stato familiare di kailash, su padre, fratello, figli, moglie.. Mi sono protratto in face book fino al tardo pomeriggio, sortendone tali considerazioni

E nuove enquiries, sulle base di nuove delazioni, per accertare se in India fumi marjuana, mi ubriachi, o faccia sesso irregolarmente...L'ultima supposizione è la più dolorante, per me ed il mio amico, perchè, per egli con la moglie, per me altrimenti,"no more sex, no more love... , dopo la morte del nostro bambino Sumit ( per usare le parole del mio amico, nel suo pianto a dirotto, dopo avere appreso di recente della morte della sua piccola bufala). Quanto a marjuana, sono forse l'unico straniero a cui non sia mai stata offerta da che vivo a Khajuraho ( talmente ho l'aria di fumarla, ed è virtuosa la gente locale). E così ho interloquito con Marzio d’anselmo, dal Bangladesh



lettera in risposta a quel che ha scritto in Facebook un mio caro e recente giovane amico , dal Bangladesh

E’ una vita fantastica,

soprattutto perché non hai mai la certezza ci sia la luce,

perché per avere l'acqua calda devi scaldarla,

perché l'unico cesso comune è alla turca,

perché i panni si lavano con la cenere e l'acqua del pozzo,

perché ci sono mille modi per comunicare

e ci siamo ricordati come si faceva ad essere felici e ridere senza alcool e feste...

Tenetevi i vostri letti comodi,

gli scaldini elettrici

e i vostri cazzo di iphone 5.

Venite a riprendermi se ci riuscite....



Così mi sono sentito di rispondergli

“Qualcuno mi ha accusato di essere snob nel sostenere le stesse tue posizioni. Oggi però francamente non me la sento di cibarmi con ortaggi cotti alla brace dalla mia famiglia indiana con pani di sterco. Vedremo di nutrircene lo stesso. E defecare in un cesso alla turca è una pena artrosica indicibile, per i miei arti inferiori, per tacere di come mi ritrovi quando resto in assenza di carta igienica. Comunque, trovo la inconcludenza della discussione dei tuoi interlocutori sulla bontà o sulla cattiveria dell'uomo, quale male originario o quale derivato delle situazioni economico-sociali, un esito scontato dell’umanitarismo più che della spiritualità religiosa.

Nei vangeli è detto " vi mando come agnelli in un branco di lupi,.non tra mammole gentili. Nella Baghavadghita è asserito che ciò che conta è agire secondo la propria legge morale, il dharma, nell'assoluta indifferenza ai frutti della propria azione ( che solo allora forse matureanno). Chi si aspetta di ricevere il bene nel farlo, che i poveri siano per ciò buoni e cari, smetta pure prima ancora di cominciare. Solo ieri dal mio amico indiano, con la cui famiglia coabito, sono stato trattato come se egli fosse un mio esattore fiscale, dopo che avevo rinunciato ad un libro esoso e a ogni altro agio personale per assicurare un vestito a ogni suo bambino, alla mia disponibile richiesta se ancora servisse riparare la cavigliera d'argento della moglie. Ne sono uscito folle e lui ancora di più, anche se tutto si è ricomposto in armonia. Concludo dicendo che comunque non credo che i poveri e i puri di spirito debbano essere preservati miseri e ignoranti per mantenersi integri, che ciò che conta è la condivisione, i grandi libri, l'arte, e la loro significazioni sono un bene dell'anima assoluto, senza dei quali si compartecipano solo i rifiuti condominiali della globalizzazione.Così credo



dopo un pranzo gioioso in terrazzo con Ajay, Ashesh, Kailash e Chandu delizioso, a base delle verdure cotte alle braci dello sterco di vacca in cui in mattinata ci si era riscaldati in cortile, ne sono uscito fuori ( venuto a capo), ad un’ulteriore ripresa, solo quando il sole era ormai uscito sfolgorante e caloroso dalle nebbie mattutine sulle lenzuola stese sui terrazzi dintorno, per una nuova sortita vana alla filiale della Canara Bank, l’ennesima perdita di tempo per accertare a che punto morto fossero le pratiche per l’apertura di un mio conto corrente, nel cui travaglio penoso Kailash mi ha raggiunto dalla stazione ferroviaria, in cui il treno delle 6 del mattino era finalmente arrivato quando erano già trascorse le tre pomeridiane, senza che i pochi turisti esausti intendessero seguirne la committenza in hotel. Vi è sopraggiunto, come si aspettava, per constatare di persona come entrambi fossimo gente di nessuno per anche per il dirigente commerciale di questa branca, che non ci degnava neanche di uno sguardo tra l una e l’altra telefonata strisciante nei confronti lumachevoli di qualche pezzo grosso importante. Frattanto Ajay e Ashesh ci avevano lasciati per recarsi di propria iniziativa in Byathal , dove si prenderanno cura del negozio di Kailash, e chiederanno al ragazzo che vi è addetto e al padre di Kailash quali articoli occorra ordinare in Chhttarpur dove ci recheremo domani per l’enquiry, nel dargli ferme disposizioni di non vendere a credito più niente ai dalit, da immemore tempo tranquillamente insolventi, di passare di casa in casa col loro nonno per riscuotere i crediti in sementi o rupie. E’ il frutto del dialogo in cui l’altro ieri mi sono intrattenuto con i nostri due ometti al punto di sosta sulla via delle Raneh falls, dicendo loro dopo le scene di follia intercorse tra me e kailash, che dovevano invece darsi da fare con me per aiutarlo volendogli bene, perché da solo lui non può più concludere gran che.

Visto l’andazzo nell’ufficio del manager, che non si prendeva nemmeno cura di stare a sentire quello che inframmezzavamo tra le sue telefonate, tutto rivolto al solo alternarsi di dati al computer, lo abbiamo lasciato nel suo viscido affanno di scompigliatore di disordinate carte, per risollevarcene consumando dosa e idli nel Madras Cafe, dopo di che, visto che era già troppo tardi per recarmi al museo archeologico, mi sono inoltrato verso i jain temples per ricercarvi invano, a un prezzo che non fosse il quadruplo del suo effettivo valore, il volume di Devangana Desai The religious imagery of Khajuraho, e inoltrarmi in bicicletta, sulla via di Jathkara, nel chiarore lunare soffuso tra i campi e i fuochi accesi dei casolari fumanti, incantato dall’astro lunare tra le frondosità ritorte delle piante di mahua.

Al ritorno lo stato deprimente di sentirci gente di nessuno ci ha agevolato l’ingresso nel sonno.

Al computer, questo commento di Valentino al mio stato di cose

“Caro Odorico, stai scoprendo l'altra India quella che, proprio questa mattina, alle 4 di notte, ha fermato un mio insegnante (ex studente), responsabile dell'ufficio, per schiaffeggiarlo, con la motivazione:" Ti stai allargando troppo!". Erano 4 sconosciuti, sicuramente mandati da qualcuno all'interno della scuola, oppure fuori (per indisciplina). Sicari. Per la cronaca, l'insegnante si stava recando al Tempio per pregare! Mi dispiace, ma devi fartene una ragione. Campbell rimase sbalordito, sessant'anni fa, quando visito' per la prima volta questo Paese. Scopri' che si stava avviando verso una brutale westernalizzazione. Regalo dei British!



Oggi così gli ho replicato

Caro Valentino, Un altro risvolto repellente dello stato di cose indiano è come si sia ( manzonianamente) gente di nessuno, in quanto stranieri o indiani di casta inferiore, per i rivoltanti e striscianti general manager locali di banche o agenzie, che è come se nemmeno fossimo entrati in ufficio io ed io mio amico, quando torniamo inutilmente a chiedervi di aprirmi un conto corrente per aiutarlo a intraprendere una q ualsiasi attività, gli stessi che strisciano come larve di vermi e si fanno tappetini umani di un servilismo ributtante, se è un brahimino o un bundela o raja locale che compare a loro davanti.



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