sabato 1 dicembre 2012

di nuovo, anche oggi

Oggi, come ieri, la solita scena penosa di penosi scontri e riappacificazioni penose. Alle 10, 30, mi riprendo dalla ripresa asservita delle attività al computer, e trovo di nuovo Kailash arrotolato nella sua coperta, di nuovo in stato di sonno e di dormiveglia in pieno giorno, come ieri alle 2, 30 del pomeriggio: io non riesco a farmene una ragione e cado in stato di prostrazione disperata, tornando a chiedermi come possa seguitare confidare in lui, consegnandogli in affidamento una qualsiasi attività nel lasciare anche solo temporaneamente l'India, accreditargli alcun deposito od acconto, se ricade nel sonno diuturno in mattinata e nel pomeriggio, quando alla sua età un capofamiglia è di esempio ai figli nel lavoro che svolge, e se sa solo impartire ordini con cattiveria rabbiosa,  e trovare di che dire ed errori nel fare di chi lavora e spende ( e si  spende9  senza risparmiarsi per lui, Moma nel negozio di barbiere dalle sette del mattino fino a oltre le otto di sera, Vimala che si sveglia con lui al mattino e contro la quale inveisce anche prendendola a calci, la quale ritrovo nel sonno solo quando Chandu le è attaccato al seno per essere allattato, perennemente intenta a far refluire l’acqua ch’è nel cortile quando faccio rientro, io che anche stanotte l'ho passata in bianco, per lavorare al computer per un suo futuro in comune di tour operator. Qual’ il presupposto di tutto questo, torno a concludere, se non il suo fare affidamento nel nostro asservimento perpetuo, perdendo il sonno e la salute per il suo stato diuturno di  dormiveglia umana Io comincio così a dibattermi nella casa e a fare rumore, lui si sveglia ed entra digrignando e inveendo nella mia stanza, no, non è più possibile seguitare così,  ribadendo l'un l'altro. Andremo a Chattarpur e disdiremo la mia residenza presso di lui, sembriamo decidere risolutamente, ed io già metto sottosopra i bagagli, poi lo lascio svelenirsi, senza dargli più seguito, e salgo in terrrazzo senza più ritrovare nemmeno le parole di una qualche preghiera, nello sconforto di ritrovarmi nell’incanto dell’India in tale stato infelice, ne discendo e lo ritrovo quieto e calmo al lavoro in cucina per me, con pacatezza rappacificata accolgo allora il suo cibo e lo ringrazio, ed ora che sa ascoltarmi posso fargli comprendere che non mi sognerei mai di svegliarlo dal sonno se fossi nella sua casa solo come ospite e amico, che vi sono anche nelle vesti di suo manager e datore di lavoro da cui deve sapere ricevere ordini, o devo già fare affidamento solo su Ajay?


E come tra insegnante e allievo a scuola, gli esemplifico ancora.

I giorni scorsi, in viaggio, non abbiamo dormito più di tanto, deve recuperare il sonno perduto, mi dice, anche stamane è stato alla stazione per intercettare qualche turista, di ritorno mi ha ritrovato più volte a mia volta addormentato, e gli occhi la cui vista gli duole sono un suo problema permanente,

Lo so quante ragioni abbia per cercare il riposo del sonno, anch’io ora che gli sto parlando vorrei ritrovare il lenimento del dolce dormire, e ho la testa dolente, ieri a mia volta, come raramente mi accade, o solo quando prendo tranquillanti in sovra dose, mi ero risvegliato oltre mezzogiorno dal sonno in cui ero ricaduto, pur dopo avere dormito in treno tutta la notte, da Jhansi a Khajuraho, di rientro da Gwalior, Orcha, ma anche Vimala si è svegliata stamane alla sua stessa ora, e quanto agli occhi, allergici alla polvere, sono stato io a obbligarlo a farsi visitare in Chattarpur, se durante il viaggio non ha preso i medicamenti prescritti non è perché io glielo abbia impedito, o l'abbia distolto dalle cure mediche,  non è un caso che la vista debba tornare a dolergli particolarmente quando deve fare ciò che non vuole affrontare, deve ritornare in viaggio a visitare gli stessi monumenti, o deve riprendere ( tornare a )qualche attività lavorativa.

Mi ascolta quieto e calmo in stato di ritrovata amicizia e confidenza del cuore, straziandomi l’anima nel suo riaffidarsi alle mie fragilità desolanti, tanto si ritrova solo e perduto, senza di me, nella sua remissività ragionevole , ed è lui che mi attarda al computer nel rivedere l’editing dei packages tours, nell’incombenza del viaggio nel villaggio natio dei nostri bambini e della moglie che desiderano insistentemente tutti quanti, mentre lui vorrebbe defilarsene insieme con me. Non sarebbe meglio se vi ci recassimo entrambi, gli ripropongo (insisto), per riannodare i suoi vincoli con i suoi genitori, con sua madre che ha viaggiato da Mathura sullo stesso nostro treno, e che abbiamo rivisto e salutato solo dopo l’arrivo alla stazione. Differirò intanto a lunedì di presentarmi alla State Bank per aprire un mio  conto corrente, e il principal della scuola lo potremo ricontattare anche domani, di domenica, per la ripresa del mio  insegnamento,

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