lunedì 17 dicembre 2012

Kallu kailash, my best friend

Gentilissimo Pietro,

grazie, vivissimamente, di essersi posto al seguito delle mie (dis)avventure, anche perché suppongo che l'insufficiente revisione formale della loro formulazione renda il suo interessamento un'autentica impresa.

Che suscitino in lei tenerezza mi felicita per davvero , pur se non vorrei che l'intenerimento fosse indotto da una mia ingratitudine letteraria nei confronti del mio immenso amico Kailash Sen, cui debbo infinitamente di piu di quanto egli possa da me ricevere. Sostenere i disturbi della mia personalità, i miei atti di autolesionismo a vocazione suicidaria, con la fedeltà ed il coraggio umano che manifesta imperterrito, riaccogliermi e riaffidarsi a me di nuovo, con tutta la sua famiglia, credendo ancora che io possa assicurare a loro un futuro, al contempo senza prestare ascolto ai cobra del villaggio che gli insinuano che debba farsi un solo boccone delle mie sostanze, prima che non faccia più ritorno e per lui sia troppo tardi, è più che ammirevole, è eccezionale
Detto questo, ad amore, onore e gloria del mio amico eccelso, sono ben felice di condividere con lei i suoi problemi quotidiani, a iniziare dal tema appunto dell' affidabilita'.

In ragione delle mie fragilità e vulnerabilità di ogni giorno, tendo ovviamente a chiedermi quanto io, innanzitutto, sia affidabile, nei riguardi di chi ripone in me aspettative e fiducia.

Per quanto attiene ai giovani, credo che la dottrina cristiana del peccato originale, per quanto teologicamente ricusabile, per il senso di inimicizia congenita tra Dio e l'uomo in cui si radica, abbia una verità spirituale e psicologica inconfutabile.

Se sto al mio meraviglioso bambino indiano, Chandu, non c'e cosa che l'interessi e che riceva in dono, su cui non rivendichi istantaneamente l'esclusiva dell'appropriativo " mio, mio, "Mere, mere", e non c'e mio bacio e carezza che non accolga e ricambi con aggressivita perentoria, in un gioco ch'è la delizia residua della mia vecchiaia di Baba.

Una curiosità conclusiva: come Lei è venuto a conoscenza di me, e si è posto sulle

mie tracce?

In spirito di grata amicizia

Odorico Bergamaschi





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