venerdì 15 aprile 2016

Tutta la miseria della gelosia

La gelosia di cui è sordido Kailash rispetto all’ aiuto che reco a Mohhammad , anche stasera ha sommosso il fondo di una sua miseria umana disgustevole. Erano già passate le sei di sera quando mi sono deciso a svegliarlo del sonno perché altrimenti non potevo trasmettere alla moglie Vimala le 2.000 rupie dell’affitto della casa, e dovevo pur ricordargli che domani, dopo le ennesime vacanze che sono state l’ennesima occasione di bagordi religiosi di giovani indiani balordi per il dì nativo del leggendario Rama, è bene che egli accompagni a scuola Chandu e che colga l occasione del suo rientro in classe per iniziare a pagare la retta scolastica di cui gli ho anticipato 4.000 rupie. E solo poco prima che rimestasse di nuovo il fondo della sua invidia rancorosa, aveva ricevuto non una, ma tre telefonate di mia madre, che avrebbero dovuto rammemorargli che c’è chi si sacrifica nel suo amore per consentirmi di essergli accanto per tutto il tempo che comporta la sua inettitudine a provvedere ai nostri cari, senza chiedermi conto di quanto io mi spenda per lui ed i nostri bambini invece che per i miei consanguinei, eppure, sentendosi virtuoso perché non è come la generalità dei suoi consimili hindu di Khajuraho, che avrebbero già fatto proprio ogni mio avere, senza che la sua intelligenza in tal senso tema alcuna mia avvedutezza e cauta intelligenza, disconoscente e ingrato ha avuto l impudenza di addebitarmi che aiuto più di lui Mohammad, che per quanto viva nella miseria più disperata, è ai suoi occhi acrimoniosi addirittura ricco, per avere un tugurio che lo imprigiona in una Khajuraho dove fa la fame con l’intera famiglia.
Ad averlo fatto traboccare era stato che poco prima mi fossi detto disposto a non lasciargli più di mille rupie per farsi santo a mie spese, in donativi alle bambine del suo villaggio per NavaDurga,
Ero stato con Mohammad e lo zio in visita ai templi così tanto, nel primo pomeriggio,.e perché il ragazzo non mi aveva invitato a pranzare a casa sua?
Inutile fargli presente che fino a domani vi ha otto ospiti per uno dei maledetti matrimoni indiani che infestano anche le famiglie islamiche, senza che i suoi avessero di che mangiare neanche per se.
“ Kailash, ( è la crudeltà dei fatti che adirato gli ho riversato addosso) Mohammad vive , insieme con la sua famiglia, come vivrebbe la nostra grazie al tuo lavoro e senza il mio aiuto”
E si, che non era un giorno, oggi, in cui volessi od avessi da addebitargli alcunché, perché si è alzato ch’erano stamane le 5, 30 per racimolare rupie con il trasporto di passeggeri in arrivo da Delhi alla stazione ferroviaria, e poi con un sightseeing che è sempre un duro cimento umano con la pitoccaggine dei turisti di ogni risma, rientrando a casa solo nel tardo pomeriggio.
Anche l’altro giorno avevo pur dovuto sanare le ferite alla sua dignità infertegli da tre turiste fiorentine che benché si consentissero di alloggiare in un hotel a 5 stelle, invece che 200 rupie per due ore fra negozi e bazar, avevano mercanteggiato solo 100 rupie per un’ora, presentandosi di ritorno comunque dopo oltre due ore, senza voltrne sentire di ragioni compensative,
E fino a che non è stata l ora del suo risveglio vespertino, per oltre un’ora mi sono disteso a lui d’accanto, perché il suo affetto non soffrisse della gelosia che si è in lui reinsinuata. 
Ma devo pur avere toccato qualche sua corda interiore con delle risonanze positive, perché nella mia stanza dove mi sono ritirato furente, mi ha raggiunto suggerendomi di fare al più presto i biglietti per Delhi di me, Ajay, e Mohammad, perché stanno iniziando i giorni del Kumbh mela, e la rete ferroviaria per giungere a Delhi da Jhansi è la stessa verso Ujjain dove il Kumbh mela si svolge. E quando io sono sopraggiunto nella camera dove si era messo a letto o disteso con Vimala e i tre nostri bambini e ragazzi, non ha rifiutato la mia proposta a che accetti l invito di Mohammad a consumare un chicken biryani a casa sua, di modo che tocchi, con mano, in che abituro sia ridotto con la famiglia in estrema miseria.
“ Si, se tu pagherai,per lui, visto che come tu dici non ha neanche le rupie che per questo gli servono”.

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