mercoledì 22 giugno 2016

Quando le tue pagine fossero pure fogli di una Gerusalemme celeste

Quando le tue pagine fossero pure fogli di una Gerusalemme celeste
In accenti che menti eterne compulsino
Lungo l intero volto di gloria, sfigurato ammasso,
E’ uno sfregio che vi griderebbe per essere espresso
In un urlo che non trova voce che sia decente
Di una capitolazione continua per amore.
Snodato il capestro in una disfatta dopo l altra.
Ti sai solo un servo di infinita ignominia, e tanto ti basta,
Se così tu hai salvato l infanzia dei piccoli.
Cali pure il silenzio la mannaia d’oblio,
La loro voce in cortile felice
E’ la tua musica divina

Nessun commento: