sabato 10 settembre 2016

Sia la voce un canto di vita nell’accalappiarla la morte,

Sia la voce un canto di vita nell’accalappiarla la morte,
all’acqua che trascorre  scintillante,
al verde che vi si rispecchia,
lungo l inoltrarsi delle identiche vie
alla farfalla inebriata nel sole,
veleggiano ancora orizzonti  gli squarci di nubi,
in squarci le nubi,
se appressa le amate presenze                                                                                 
sa ripromettere il tatto del cuore dell’anima
ciò che non sente la mente nel cuore,
sa il tatto ripromettere ciò che non sente  nel cuore,
e procedono ancora i passi  per infranti cammini,

in sguardi d’altri ed agi animali  pascere d’armenti solatii  tra il nuovo rigoglio  agi aninali
nelle radure e  nel folto ove ancora sia luce.


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