venerdì 17 febbraio 2017

E da martedì  che ogni giorno rincontro e rivedo Mohammad. Ed ogni giorno è un suo nuovo capitolo che mi schiude il suo incanto.
Nel lasciarci, una volta usato il mio computer, oggi ha scosso il capo quando gli ho chiesto questa notte fino a che ora avesse dormito
“La mia vita è spezzata. E la ragione è M.. Io non  ti ho detto la verità finora. Non  sono io ad averla lasciata,  è lei che mi ha lasciato per un altro. Oggi  mi ha telefonato di nuovo, ero felice sul momento, ma è stato solo  per chiedermi una ricarica del suo cellulare”.
“ Mohammad, comunque ti  ha telefonato.
“ Ma è stato solo per usarmi”
“ Anche tu  varie volte ti sei comportato così con lei, per evitare di essere dominato. Forse ti ha telefonato anche per altre ragioni. Forse ha agito così per  nascondere che ancora ti cerca e ti vuole”
Ma Mohammad non si dava scampo nella sua depressione.
“ La mia vita è già finita. Ora vivo soltanto per dare aiuto alla mia famiglia  trovando un lavoro”
“ Non dire così, alla tua età. In ogni caso potrai trovare prima o poi un’altra ragazza e di che vivere.
“ Ti ricordi  quello che è detto nel Piccolo Principe? Cinquemila rose ha il giardino, ma una sola è per te lei. Anche per te tra i tanti uno solo è Mohammad”
E come non dargli ragione , tanto più nel suo doloroso incanto che avevo di fronte?
“ Le ho solo detto. Ora il mio cuore è morto per te”.
“ Se è così, l’importante Mohammad è allora seguitare ad amarla. Averla sempre dentro nel cuore.
E non abbandonarsi a simili pensieri. Anch’io che sono vecchio ho ancora una lunga vita davanti, e quella che ho di fronte mi spaventa così tanto , che in Italia certi giorni ho pregato Dio di farla finire immediatamente, che quello che stavo vivendo  fosse il mio ultimo giorno, il mio ultimo minuto, il mio ultimo secondo. Ma ora sono qui,e  non bisogna fare così .Su”
Ma il ragazzo mi ascoltava senza darsi pace o trarne conforto., senza volerne sapere di restare ancora in Khajuraho, dove terminata la scuola gli ho suggerito- fosse solo per il suo bene o pure per irretirlo ancora nei nostri legami d’affetto- di  cercare un lavoro anche per poche migliaia di rupie, pur di dare comunque sollievo economico alla sua famiglia, e iniziare a trarne soddisfazione.
“ Sono importanti i piccoli passi, Delhi o Mumbay dove dici di volere andare sono passi troppo lunghi, ora per te. Qui dici di non voler più vivere, ma se  sarà lo stesso anche là, se le cose andranno avanti ancora così”.
Mi venivano alla mente i discorsi dei lapkas di Khajuraho che ne incantavano la realtà agli occhi dei loro conoscenti di Delhi, che sognavano soltanto di soggiornarvi non appena fosse stato a loro possibile.
“ Erano solo idee. La mia famiglia a quanto pare ha deciso di rientrare in Kanpur”
“ Ed allora  ricerca un lavoro se non in Kajuraho, in Kanpur,  Non è importante dove lo trovi , qui, a Rajnagar, Bamitha, Chhatarpur, Kanpur, l importante è che tu cominci a fare qualcosa davvero per i tuoi, qualcosa che di questo ti faccia contento e ti faccia soffrire di meno  a causa di  M.”
Ma erano già extra-time i nostri discorsi,  Mohammad doveva incontrarsi con uno dei suoi tanti “fratelli” in Rajnagar, e non mi è restato che accompagnarlo fin sull uscio di casa in un ultimo abbraccio.(Gli chiederò stasera, quando ci rivedremo, se per il suo cuore per davvero è certo che  lei che non  lo vuole più, o se è egli che non vuole più soffrire il dolore di amarla,  come si è riacutizzato all’odierna chiamata.)







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