"Quando la mattina Chandu si sveglia come…,anche lui alle sei, e anche lui ci da una piccola sberla sul viso, non posso non pensare a Sumit".Per Kailash ne sono altrimenti una dolorosa commemorazione le parole di Vimala, quando insiste sull’età che avrebbe ora Sumit e su come ora potrebbe, e non potrà mai più essere.
Kailash si è quindi protratto nei più dolorosi e ingiusti confronti.
Anche Chandu non ha paura dei sadu, o degli animali, è anche più intelligente," mi porta ogni cosa che gli chiedo a parole, ma non mangia di tutto come Sumit”
Ma tutto lo strazio che provavo per Kailash, per la memoria che mi feriva di Sumit, non ha evitato che alle parole seguenti egli mi alterasse, provocandomi ben altra disposizione d’animo nei suoi riguardi, oltre lo lo sconforto di sentirlo così succube al padre, nella sua ostilità risentita, quando è giunto al punto da riferirmi, senza alcun sconcerto, che il padre ieri gli aveva proposto di fare del nostro dukan una stalla a suo tornaconto, senza curarsi di che potessi pensarne io che ne ho sostenuto ogni spesa, di quali sforzi vi abbia sostenuto il figlio nell'edificarla il meglio che fosse possibile, mi ha incollerito che ogni mia sollecitazione a considerare come cosa non sua, ma in condivisione, tutto il denaro che seguito a trasmettergli, affinché lo spenda e lo conceda con oculatezza, e non venga a mancare quando potrebbe occorrere per attività più proficue di quelle che adesso si perseguono, l’abbia vanificata semplicemente dicendomi che ero un suo fratello.
Sempre di più lasciandomi ogni cosa da sgrovigliar al mio arrivo in India.
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