Chandu e le sue brame
“Chandu ieri l’ ha detto a me, di averti sognato che arrivavi in autobus a Khajuraho. Ed avrebbe voluto che fossi andato alla stazione ferroviaria per venirti a prendere, quando gli ho risposto che alla stazione degli autobus non ti si era visto e che di solito arrivi con il treno.”
Il piccolo vagava intorno a Kailash, e solo dopo molte resistenze ha accettato di porsi al telefono di me in ascolto, replicando solo tik-è, che tutto andava bene, come gli suggeriva Kailash, alla mia profusione di affetto, prima di ribadirmi i suoi imperativi indefettibili “ car!”, “ computer!”, e di allontanarsi senza fare più parola, quando al suo “ tomorrow!” “ kal!”, non ho potuto dare conferma.
“ Kailash insegnagli , prego, come ci sono la luna e le stelle, i campi , gli animali e i fiori, il suo amico, di più bello…” avrei voluto dire al mio amico, ma le mie parole si sono perse con il farsi irraggiungibile di Chandu, che aveva lasciato la “Babbà” room, la mia stanza, per la television room ed i cartoni animati.
Ed abbiamo poi parlato di tesori, da che Kailash ha trovato come rispondere al mio interrogativo su perché gli abitanti del villaggio di Eran, che era stata una delle mete del nostro ultimo viaggio, mi avesse allora detto che non erano affatto povera gente.
“ I campi erano buoni, e mi è stato confidato che la gente del luogo possiede antiche monete d’oro e d’argento, che alla morte dell’ultimo raja del villaggio hanno trovato il tesoro che teneva nascosto nella qila, nel terreno dove tutto era distrutto, in una prima, una seconda, una terza stanza, e così via.. E’ stata così anche per il 30% della gente di Chandnagar e del mio villaggio di Bhyantal, che si è arricchita di ciò che ha trovato nel palazzo senza custodi di Rajagarh.”
Quella sera, di domenica, dopo Poorti ed Ajay, anche Chandu era sopraggiunto nella festa di compleanno del figlio del proprietario della nostra casa in affitto, dove v’erano danze, musica, dolciumi.
“ E’ una persona ricca, il proprietario, gli invitati erano un centinaio”.
Ed oggi Kailash mi ha detto del seguito della vicenda.
Chandu aveva riscosso l’apprezzamento di un figlio del proprietario per come aveva danzato, ed al ritorno a casa, aveva chiesto al papà , quando fossi stato di ritorno di farmi ripetere la festa del suo compleanno con tanti invitati e musica e danza e cibo per gli ospiti come quella da cui rientrava.
"Pura desh" aperta all'"intero paese" dell'India, - secondo le esatte parole del bimbo-, perchè ogni invitato gli portasse un regalo.
Era una riprova che a cinque anni egli ha già inteso benissimo da chi dipenda il suo tenore di vita, uno stato di fatto che come con Ajay e Poorti Kailash non ha fatto nulla per nascondergli, inducendomi a mostrare ai figli la realtà delle cose, o a fargliela intendere in modo umiliante, come quando la sera di Capodanno del 2012, è bastato che perdendo la testa mi fossi allontanato dal ristorante traendomi in disparte per un bisticcio solo dopo l’ordinazione, perché Poorti, ritrovandosi, se non avessi receduto, nella sola condizione di fare ritorno a casa a piedi con il papà ed il fratello, “ come siamo poveri, papà”, gli avesse detto ancor più mortificandolo.
Ma è anche per questo, che Ajay e Porti chiedono il minimo possibile al padre, od a me per il suo tramite, a volte trovando Ajay altrimenti, purtroppo, il modo di procurarsi quel che vuole.
Il piccolo vagava intorno a Kailash, e solo dopo molte resistenze ha accettato di porsi al telefono di me in ascolto, replicando solo tik-è, che tutto andava bene, come gli suggeriva Kailash, alla mia profusione di affetto, prima di ribadirmi i suoi imperativi indefettibili “ car!”, “ computer!”, e di allontanarsi senza fare più parola, quando al suo “ tomorrow!” “ kal!”, non ho potuto dare conferma.
“ Kailash insegnagli , prego, come ci sono la luna e le stelle, i campi , gli animali e i fiori, il suo amico, di più bello…” avrei voluto dire al mio amico, ma le mie parole si sono perse con il farsi irraggiungibile di Chandu, che aveva lasciato la “Babbà” room, la mia stanza, per la television room ed i cartoni animati.
Ed abbiamo poi parlato di tesori, da che Kailash ha trovato come rispondere al mio interrogativo su perché gli abitanti del villaggio di Eran, che era stata una delle mete del nostro ultimo viaggio, mi avesse allora detto che non erano affatto povera gente.
“ I campi erano buoni, e mi è stato confidato che la gente del luogo possiede antiche monete d’oro e d’argento, che alla morte dell’ultimo raja del villaggio hanno trovato il tesoro che teneva nascosto nella qila, nel terreno dove tutto era distrutto, in una prima, una seconda, una terza stanza, e così via.. E’ stata così anche per il 30% della gente di Chandnagar e del mio villaggio di Bhyantal, che si è arricchita di ciò che ha trovato nel palazzo senza custodi di Rajagarh.”
Quella sera, di domenica, dopo Poorti ed Ajay, anche Chandu era sopraggiunto nella festa di compleanno del figlio del proprietario della nostra casa in affitto, dove v’erano danze, musica, dolciumi.
“ E’ una persona ricca, il proprietario, gli invitati erano un centinaio”.
Ed oggi Kailash mi ha detto del seguito della vicenda.
Chandu aveva riscosso l’apprezzamento di un figlio del proprietario per come aveva danzato, ed al ritorno a casa, aveva chiesto al papà , quando fossi stato di ritorno di farmi ripetere la festa del suo compleanno con tanti invitati e musica e danza e cibo per gli ospiti come quella da cui rientrava.
"Pura desh" aperta all'"intero paese" dell'India, - secondo le esatte parole del bimbo-, perchè ogni invitato gli portasse un regalo.
Era una riprova che a cinque anni egli ha già inteso benissimo da chi dipenda il suo tenore di vita, uno stato di fatto che come con Ajay e Poorti Kailash non ha fatto nulla per nascondergli, inducendomi a mostrare ai figli la realtà delle cose, o a fargliela intendere in modo umiliante, come quando la sera di Capodanno del 2012, è bastato che perdendo la testa mi fossi allontanato dal ristorante traendomi in disparte per un bisticcio solo dopo l’ordinazione, perché Poorti, ritrovandosi, se non avessi receduto, nella sola condizione di fare ritorno a casa a piedi con il papà ed il fratello, “ come siamo poveri, papà”, gli avesse detto ancor più mortificandolo.
Ma è anche per questo, che Ajay e Porti chiedono il minimo possibile al padre, od a me per il suo tramite, a volte trovando Ajay altrimenti, purtroppo, il modo di procurarsi quel che vuole.
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