Caro B.
sono Odorico.
Ti scrivo durante la mia permanenza in Italia al mio rientro dall’India, dove risiedo ora
prevalentemente, da che sono in quiescenza, presso la mia cara famiglia di adozione.
Spero di ritrovarti in una situazione migliore di quella che mi affligge, mentalmente, nel
chiederti se puoi indirizzarmi a qualche editore che possa interessarsi ai miei reports di
viaggio in un'India archeologica ed architettonica sconosciuta ai più, dove i loro itinerari
propositivi spaziano dalle pitture rupestri all’architettura contemporanea,in particolare
grazie a mie conoscenze inusuali dell'induismo templare.
In sintesi, ciò di cui avrei bisogno è che un editore mi assicurasse una loro pubblicazione
futura, magari anticipando su una rivista quella dei singoli scritti, in modo che mi sia dato
di attendere con calma e lucidità mentale alla revisione e al completamento che ancora
richiedono. Allego intanto due soltanto dei miei reports, che ho prescelto non perché siano i
migliori, ma in quanto più d’altri nelle loro infinite imperfezioni residue sono pervenuti ad
essere adeguati. Spero che il formato Pdf non tradisca più di tanto quello originario.
Con affetto
Odorico.
E stammi sereno, almeno tu...
On Fri, 29 Aug 2014 14:34:56 +0530 "Baldissera Di Mauro" <bdimauro@regione.umbria.it> wrote
>
Caro B.
Grazie di tutte le cose care e belle che mi scrivi. Purtroppo su di te quanto mi dici è
sconfortante. Eppure bisogna vivere, per quel che vivere può ancora significare o si è ridotto
ad essere per noi.
Mi ha fatto davvero piacere che i miei report tu li abbia trovati molti belli, refusi a
parte. Fosse solo un problema di distrazione...E’ che nella mia esistenza sottovuoto di
scrittore sono quanto mai intempestivo, nella duplice accezione opposta del termine, che mi
vuole al tempo stesso ancora precoce ed in ritardo.
Mi va benissimo come intendi darti da fare. Mi sento solo di anticiparti che potrà essere un
problema il corredo fotografico. Un ampio supporto di immagini- e di qualità- mi sembra
imprescindibile, soprattutto per i templi hindu.
Non ho ancora rinnovato il visto – turistico o di lavoro-, né tanto meno ho acquistato il
biglietto aereo.
Con il mio amico Kailash Sen ho preventivato di non fare ritorno prima di ottobre, in
previsione di un settembre piovoso in India, dato che la stagione dei monsoni è ancora di là
da venire nel Madhya Pradesh.
Inoltre devo prolungare il più a lungo possibile il mio soggiorno in Italia, per ritrovarmi
altre volte con mia madre.
I soli termini certi sono che il visto deve consentirmi l'ingresso ad iniziare dai primi di
ottobre, disponendo di un contratto di assunzione come insegnante che decorre dalla metà del
mese, e che vorrei essere in India per Diwali, tra il 23 ed il 27 ottobre.
Intanto il bambino più piccolo del mio amico seguita a chiedere quando io torni, e si rifiuta
di parlarmi al telefono quando gli dico che non sarà l’indomani. Questo è il problema.
In India ho un’ esistenza elettronica più ridotta che in Italia, per le limitazioni impostemi
dall’uso della chiave elettronica. La posta e le informazioni le posso ricevere quasi sempre
regolarmente, e per Skype in Khajuraho ci sono ottimi internet center. Mi è invece sempre
possibilissimo, via internet, in tempo utile pagare il canone televisivo e tasse odiose come
la Tasi in quanto inquilino.
Con rinnovato affetto e gratitudine
Odorico
Mantova 25 settembre 2013
Caro B.
qualora il documento che tu intendi inviarmi sia un dattiloscritto stampato puoi spedirmelo al
seguente recapito
Odorico Bergamaschi
Piazza d’Arco 6 f
Mantova 46100
Se invece è un testo elettronico, quale che sia il formato, puoi inviarmelo ai seguenti
indirizzi e-mail:
odoricob@yahoo.it
o bapuculturaltours@rediffmail.com
In merito alle cose che ci siamo detti, è vero che la mamma di Arundhati Roy era cattolica e
del Kerala, mentre il padre era un bramino del Bengala, per cui entrambi non erano di madre
lingua hindi. Credo che in un’ intervista Arundhati Roy abbia detto di quanto sia spiacente di
ritrovarsi nello scrivere solo usando l’ inglese..
Quanto alla "Grande Bellezza" comprendo le tue perplessità. e se ne fossi stato sceneggiatore
avrei diversamente e con più spessore culturale caratterizzato la figura del cardinale ,
facendone un elargitore della “grazia a buon mercato”, di cui scrisse Bonhoeffer, tramite
formule quali quella famigerata che “dove abbonda il peccato sovrabbonda la grazia”, o che
“anche una bestemmia va contestualizzata”, un giusto mix tra Tarcisio Bertone e mons.
Fisichella, ma resta vero che ci sono prelati anche più spregevoli di quello inscenato nel
film.
Nella mia città la curia ha allestito una mostra nel Museo Diocesano celebrativa del Gonzaga
più dissoluto di tutti, quello di “ una Vergine per il Principe”, Vincenzo I che mise al rogo
una vecchia ebrea, ed altri sette ebrei fece morire appesi a testa in giù solo per avere
dileggiato dei francescani. Ne ho scritto a suo tempo sulla Gazzetta di Mantova come di uno
scandalo, nel silenzio generale.
Quanto ad India ed Occidente mi attengo nella mia “reincarnazione” indiana all’"ibridazione
reciproca" di cui parlava Panikkar. Non mi va di lasciare la speranza cristiana.
Tieni conto di me anche come eventuale reporter. In India socialmente sto diventando troppo
familistico. Ed ho referenti interni possibili anche in Iran o in Cina, dove vorrei ritrovare
margini per fare ritorno.
Ciao.
Odorico
Caro B.
qualora il documento che tu intendi inviarmi sia un dattiloscritto stampato puoi spedirmelo al
seguente recapito
Odorico Bergamaschi
Piazza d’Arco 6 f
Mantova 46100
Se invece è un testo elettronico, quale che sia il formato, puoi inviarmelo ai seguenti
indirizzi e-mail:
odoricob@yahoo.it
o bapuculturaltours@rediffmail.com
In merito alle cose che ci siamo detti, è vero che la mamma di Arundhati Roy era cattolica e
del Kerala, mentre il padre era un bramino del Bengala, per cui entrambi non erano di madre
lingua hindi. Credo che in un’ intervista Arundhati Roy abbia detto di quanto sia spiacente di
ritrovarsi nello scrivere solo usando l’ inglese..
Quanto alla "Grande Bellezza" comprendo le tue perplessità. e se ne fossi stato sceneggiatore
avrei diversamente e con più spessore culturale caratterizzato la figura del cardinale ,
facendone un elargitore della “grazia a buon mercato”, di cui scrisse Bonhoeffer, tramite
formule quali quella famigerata che “dove abbonda il peccato sovrabbonda la grazia”, o che
“anche una bestemmia va contestualizzata”, un giusto mix tra Tarcisio Bertone e mons.
Fisichella, ma resta vero che ci sono prelati anche più spregevoli di quello inscenato nel
film.
Nella mia città la curia ha allestito una mostra nel Museo Diocesano celebrativa del Gonzaga
più dissoluto di tutti, quello di “ una Vergine per il Principe”, Vincenzo I che mise al rogo
una vecchia ebrea, ed altri sette ebrei fece morire appesi a testa in giù solo per avere
dileggiato dei francescani. Ne ho scritto a suo tempo sulla Gazzetta di Mantova come di uno
scandalo, nel silenzio generale.
Quanto ad India ed Occidente mi attengo nella mia “reincarnazione” indiana all’"ibridazione
reciproca" di cui parlava Panikkar. Non mi va di lasciare la speranza cristiana.
Tieni conto di me anche come eventuale reporter. In India socialmente sto diventando troppo
familistico. Ed ho referenti interni possibili anche in Iran o in Cina, dove vorrei ritrovare
margini per fare ritorno.
Ciao.
Odorico
Caro B.
Complimenti per la tua bravura finanche eccelsa di scrittore, nonostante le riserve che pur
suscita- un conto è saper scrivere di tutto, un conto è scrivere di tutto, in un unico testo,
magari con il rischio o sortendo l’esito di trasformare la scrittura stessa, estenuante, nel
corpo del giudizio ipocrita di condanna da parte del proprio lettore
E grazie, di cuore, per le cose belle e delicate che scrivi sul mio conto.
Mi limito per ora a formulare solo alcune osservazioni, alcune solo apparentemente minimali,
talmente mi coinvolge quello che scrivi, soprattutto in quello che sembra non riguardarmi
direttamente, e cui qui non faccio riferimento.
Non c’è stato alcun furto di appunti, caso mai, preterintenzionalmente, si è verificato il
dono subdolo di un amico cui accenni più volte.
Un furto del genere è avvenuto invece successivamente, quando un certo Giuliano Bergamaschi,
dopo avermi conosciuto per l’ omonimia che ci accomunava negli esami dei concorsi
abilitanti all’insegnamento, ed essersi trattenuto la mia tesi di Laurea su Spinoza, mai più
restituita, che gli avevo concesso in lettura, pubblicò l'anno seguente un saggio su alcuni
degli argomenti che vi si trattavano, da cui ha avuto inizio la sua fortuna e carriera
universitaria, che lo vede ora docente di Filosofia della mente presso l’università di Verona.
Ma non ho mai concepito un mio futuro eminentemente filosofico. Mi sarei iscritto a storia
dell’arte , in Firenze, cui ero stato ammesso, se dopo il servizio militare non avessi potuto
incominciare subito a insegnare.
b) Mi fa un gran piacere che tu abbia citato La trasparenza e l’ostacolo di Jean Starobinskij.
Mi dispiace invece il riferimento esplicito al “ Marx secondo Marx” di Luporini, nel contesto
demolitorio in cui si colloca.
c) Al di là delle schermaglie di allora che rientrano in tutto quanto ho rimosso- inclusa
tutta la mia vita tormentata di insegnante - non mi è mai intimamente appartenuto tradurre la
mia sessualità nelle categorie filosofiche del pensiero dei padri, quali Hegel o Croce.
d) La stanchezza cui ti riferisci è forse il fatto che sono sempre in debito di senso con la
vita, psicoastenia a parte, o altrimenti è da intendersi come il mio limite di fondo per il
quale non so sostenere letture e scritture di mole ingente, sono capace solo di piccole forme,
nelle mie composizioni tendendo ad avviarmi quanto prima ad una fine
e) E non so di trionfo nell’umiliazione, ma di mortificazione nello spazio-tempo di questa
valle di lacrime.
Anelli mancanti? Tutto è relativo, in tal senso.
Ma non è questo che ti ho riferito ciò che mi ha più coinvolto del tuo discorso. E ciò che ora
mi preme, è la vita dignitosa che voglio assicurare al mio amico indiano e a sua moglie e ai
nostri tre amati meravigliosi bambini, il tesoro del mio cuore che non avrei rinvenuto se il
mio destino fosse stato glorioso.
Con affetto
Odorico.
Mantova, 14 ottobre 2014
Caro B.,
in assenza di una tua risposta ho deciso la mia partenza per l’India il 20 ottobre.
Quanto al tuo testo, consentimi un commento ulteriore delle tue considerazioni teologico-
filosofiche. Di esse le più penetranti sono per me quelle inerenti il destino della nostra
reincarnazione nel corpo di gloria spirituale la cui figura è secondo le tue parole il
compimento di ciò che in vita abbiamo fatto del dono della nostra individualità
insostituibile, o le riflessioni concernenti la croce iscritta nella nascita e nella
fondazione del mondo, che è il principio del valore assoluto anche della vita precocemente
finita, della bellezza salvifica del dolore innocente, Ciò che invece mi appare una
superfetazione non motivata è la ribellione sulla croce del Figlio al Padre. “ Padre, nelle
tue mani consegno il mio spirito” sono tra le sette ultime parole di Gesù in croce” , insieme
al consensuale “ Padre perdona loro perché non sanno quel che fanno. ”Per dirla con i termini
del commento di Pietro Citati alla Rivelazione greca di Simone Weil “ La creazione del mondo
non è stata — secondo la Weil — un atto di pienezza, di espansione e dilatazione di Dio, come
racconta la Genesi. È stata una follia. Per darci spazio, Dio ha rinunciato a se stesso; si è
limitato; si è nascosto negli abissi più remoti; si è ritirato dall’universo, come diceva
Itzhak Luria. Nel luogo vuoto, che prima della creazione occupava, egli ha lasciato lo schermo
tremendo della necessità: le leggi meccaniche dell’universo, il male, la miseria, l’angoscia,
il lavoro, la guerra e la forza dell’Iliade, la morte violenta, la malattia, l’oggettività
mostruosa della fabbrica moderna. Come uno schiavo, Dio si è incatenato con le catene della
necessità, sulla quale non interviene”.
E di fronte a tale incatenamento Gesù si è ritrovato in croce solo uomo, per l’ inattività
della sua sostanza divina, mentre l’altra rimaneva in vigore, secondo il sommo teologo
ortodosso Sergej Bulgakov, che sullo stato agonico di Gesù ha svolto vertiginose meditazion
(in Sofiologia della morte, ad esempio, che si può ritrovare in appendice a L’altro di Dio di
Piero Coda).
Quanto alle tue personali riflessioni cruciali, per ora non mi sento che di consigliarti il
raffronto con la disanima di Ted Hughes delle sue responsabilità, quale “her husband”, nei
riguardi di Silvia Plath.
Con affetto
Odorico
2
Caro professore,
sono Odorico
Bergamaschi.
Spero che sia agibile quanto di suo gradimento il sito web di
cui le ho consegnato una copia, che
include il commento integrale di ben cinque
raccolte poetiche di Seamus Heaney. E' difficoltoso e lento nel suo avviamento,
nel duplice index, ma poi dovrebbe risultare di
alquanto agevole consultazione.
cui le ho consegnato una copia, che
include il commento integrale di ben cinque
raccolte poetiche di Seamus Heaney. E' difficoltoso e lento nel suo avviamento,
nel duplice index, ma poi dovrebbe risultare di
alquanto agevole consultazione.
Per ogni evenienza l'’indirizzo del sito web è il seguente:
Colgo l’occasione di tale appuramento per inviarle, come si sono premurato di chiederle preventivamente, la
seconda delle mie Ecloghe Indiane, cui allego il minimo di note utili alla sua
comprensione. Non mi taccia le sue perplessità, riguardo a ciò in cui dovesse
dispiacerle.
seconda delle mie Ecloghe Indiane, cui allego il minimo di note utili alla sua
comprensione. Non mi taccia le sue perplessità, riguardo a ciò in cui dovesse
dispiacerle.
Con stima profonda ed intensa simpatia umana
Augurando un’infinità di cose belle a lei ed ai suoi cari
Odorico.
3
Grazie degli auguri in ricambio, cara L..
Sto bene, al pari di tutti quanti i miei famigliari, depressione a parte.
Ora sono a Mantova, essendo rientrato in Italia il 24 giugno, e farò ritorno in India le
prossime settimane.
I miei cari in India credo che facciano una buona vita, tutti quanti i bambini ora vanno a
scuola, anche il più piccolo che frequenta la pre-scuola delle suore, ed il mio amico ora alla
guida del tuk tuk -autorickshaw ha un vero lavoro dignitoso che assolve con impegno e bravura,
per quanto sia assai poco redditizio. Io in Italia ho seguitato mentalmente i miei viaggi
indiani, lungo meravigliosi itinerari templari sconosciuti, scrivendone e illustrandone i
report, in vista di una loro assai ipotetica pubblicazione, come di altri miei scritti, che mi
consentano di non vivere più in stato di continua perdita e di anoressia economica, per tener
fede al mio impegno di vita, tanto più che con mio fratello e mia sorella devo provvedere
anche al sostentamento di mia madre. Ritrovarmi con lei resta la principale ragione del mio
rientro in Italia, dove per l’ansia e l’assillo materiale che mi attanaglia, benché non sia
affatto al lumicino, non mi consento gran che, tranne che un aggiornamento culturale su quali
siano stati i libri e i film eccellenti delle ultime stagioni. In viaggio mi sono recato solo
nella vicinissima e bellissima Verona, che ho rivisitato puntualmente. Purtroppo come sai bene
non sono un uomo di relazioni, e anche i contatti che ho ricercato non sono stati fruttuosi,
come tutti i precedenti. Resta però la gran soddisfazione che tutti coloro che mi hanno
rivisto o che ho risentito, intellettuali, ex colleghi e studenti, mi hanno attestato stima ed
affetto. “ A Odorico ritrovato “ mi ha scritto Claudio Magris in una dedica, ed il professor
Bernardi-Perini, della mia città, già docente di latino nell’Università di Padova, magnifica
persona, ha accolto di buon grado che mi appresti ad inviargli qualche altra mia poesia.
Mi fa vivo piacere, Luigina, che tu continui i tuoi preziosi corsi di formazione in Italia.
Per il resto va tutto bene? Ed in India quando ritorni? Con quali nuove prospettive od
approfondimenti della ricerca del Progetto Alice? Purtroppo con Valentino non c’è niente da
fare. Qualsiasi minimo rilievo per lui si trasforma in un’offesa personale imperdonabile. La
mia ultima derubricazione è stata al rango di “ provocatore”. Mah. Mica era un infingimento la
mia adesione al progetto Alice originario. Del resto io e te sappiano benissimo come la
pensiamo. I miei rilievi sono sempre stati improntati non a pur lecite divergenze di opinioni,
ma soltanto all’esigenza del rispetto e dell’inclusione effettivi della pluralità dei punti di
vista di donatori, collaboratori, e scolari e studenti delle scuole del Progetto Alice.
E sono convinto di non pensarla in merito diversamente dal Dalai Lama, secondo quanto ebbe a
dire nell'ultima visita in Sarnath.
Con affetto
Odorico.
On Mon, 06 Oct 2014 00:16:10 +0530 "Luigina De Biasi" <luiginadebiasi@libero.it> wrote
>
Ciao Odorico e grazie per il tuo augurio che ricambio.
Come stai? Il tuo vivere in India, il lavoro...tutto bene?
Io continuo con i corsi di formazione in Italia. E tu , sei rientrato
durante l’ estate?
Ti auguro ogni bene, un abbraccio,
L.
------------------------------------------------------------------------------------------------------
Caro Magris,
sono Odorico ( Bergamaschi).
Sono ben felice che ci siamo alfine
ritrovati, un mese orsono, al festivaletteratura della mia città, e
di essermi ritrovato anche in un suo recente articolo sulle
tentazioni- e propensioni- populiste della nostra classe politica.
Spero di rivederci ancora più volte ,
nel ripetersi di evenienze simili.
Anch’io al pari di lei, per tornare a
quello che allora lei disse così fervidamente e lucidamente,
seguito a tenere dei miei differenti tavoli di scrittura, sia pure al
computer in differenti cartelle, finché la scrittura seguiti ad
essere una mia necessità espressiva.
Ma a differenza di lei seguito a
curare da sempre solo piccole forme, le poesie che in me ancora
sopravvengono, in forma di ecloga o di haiku, le mie pagine di
diario- blog sul mio discernimento della verità dell’amore
attraverso le cure che mi assumo della mia cara famiglia indiana
d’adozione, con la quale, ora che ho potuto ritirarmi in pensione
dall’insegnamento, vivo la maggior parte dell’anno in Khajuraho,
o i rari interventi che invio alla Gazzetta o alla Voce di Mantova,
nonché i miei report archeologici di viaggio in una splendida India
sconosciuta ai main streams, e post e commenti in facebook, che
sarà pura una fiera della vanità ed un ambito di coltivazione di
integralismi di gruppo, ma che può essere un’utile palestra per
pervenire all’essenzialità delle proprie forme di interlocuzione,
taglienti o sferzanti o calorosamente condivisive e confortanti.
Sarò in partenza il 20 di ottobre per
Delhi.
Qualora prima di allora mi raggiungesse
una sua e-mail od un suo biglietto, in Italia o in India,
preferibilmente, data l imminenza della mia partenza per un soggiorno
prolungato, al mio indirizzo di posta elettronica o al recapito
domiciliare, ne sarei estremamente felice.
Essi sono i seguenti
Bergamaschi Odorico
Piazza d’Arco 6 f 46100 Mantova
Odorico Bergamaschi
with Kailash Sen family
Khajuraho Sewagram
N phone ( 0091) 9893089843
Chhatarpur district
Madhya Pradesh
Madhya Pradesh
India
Alla mia lettera ho allegato la mia
prima Ecloga indiana.
Infinite cose belle
Odorico Bergamaschi.
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