Mohammad come tanti giovani indiani soffre di una
dissociazione profonda tra una visione
possessivamente romantica della vita sentimentale e una
visione pornografica della sua
espressione sessuale. Ieri, con lo smartphone mi mostrava come gli fosse possibile attribuire al volto di
ogni attrice le nudità integrali più provocanti.
Oggi mi diceva con ancora la morte nel cuore di avere
ricevuto in giornata un messaggio da
Mouskan.
Gli ho chiesto che cosa lei gli avesse detto
“ Che la sua vita senza di me è un inferno”
“ E tu che cosa le hai risposto?”
“ Che quell inferno lo aveva creato lei”
Il suo cuore, soft, ora era più duro di una pietra, secondo
un’altra sua metafora era finito in frammenti minutissimi.
Mi mostrava quindi il suo forte braccio piccolino, di bambino, perché vedesi
tutti i segni dei tagli che si era inflitto per lei.
L’arroccamento nel suo rifiuto dell’amore lo capivo, e
poteva servirgli nella fase attuale dell’esistenza
a concentrare la sua resistenza al male in
ciò che gli riservava la realtà del lavoro, ma che tornasse a credere
nella bellezza dell’amore e della vita sentimentale.
"Mi hai detto ieri "hat you love one only game, the love game"
“ No, non ne soffro, ma anche se dicessi di sì che cosa
cambia per me?”
“ Te lo chiedo perché non mi sembra che tu sia
particolarmente interessato alla penetrazione fisica”
“ A volte, mi ha
risposto. Ciò che voglio è arrivare vergine al mio matrimonio e poi avere
rapporti con mia moglie. Se volessi avere già prima rapporti sessuali, li avrei avuti con quella ragazza”
“ Mohammad ciò che ti voglio dire è che la sessualità non
deve mai essere per te un problema. Mai. Lo so,
gli ho sorriso, che non ti piace essere considerato come un frutto che ha la sua
stagione, ma come un frutto anche tu hai i tuoi tempi “
Prima si era lungamente divertito a imbizzarrirmi con i suoi
giochi di destrezza in cui finisco
sempre per essere io chi si prende gli
schiaffi, o colui che ha un soprassalto di spavento, la cui accettazione pare che sia
per lui il lato più nobile del mio carattere, che fa di me un vero gentleman.
Poi è tornato a tentarmi con la sua richiesta che ci
scoliamo una birra,. La birra che in lacrime, nel freezer, come in una sua prigione gelida, gli aveva detto quanto volesse essere da me bevuta.
“ Cosi , lei ha detto, io e il tuo amico finiamo entrambi in
Paradiso, Lei diventando la mia urina e di rivo in rivo finendo nel Gange, da
dove evaporando avrebbe raggiunto il Nirvana:
“ Ma tu hai un cuore crudele, very cruel”mi ha detto socchiudendo gli
occhi e facendo schioccare le labbra con sguardo sornione,
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