lunedì 5 aprile 2021

Piazza 80 Fanteria

Signor Direttore Di bene in meglio Mantova, la nostra nouvelle ville Lumière. Dopo gli Champs Eliseées di corso Pradella, in attesa della nostra piccola Versailles del Te avremo tra poco anche la nostra petite Place Vendome in Piazza Ottantesimo Fanteria. Un’ autentica sciccheria, non c’è che dire, non fosse per quelle pianticelle che sembrano stuzzichini arborei di un antipasto, molto di cubettato, niente di cubista. Del resto che c’era da aspettarsi, quando il committente è lo stesso Signore del Parco degli anelli, sua maestà Palazzi, che di pretenzioso non ci fa certo mancare niente neanche in tempi di pandemia , pur se cosi ci si dimentica di provvedere in tempo ai bisogni più grossolani e più impellenti della cittadinanza, come i cassonetti del immondizia, pardon i city bin! Niente di ombroso e di idrico, nessun piano di appoggio o di seduta, a comun danno di balordi e invalidi e indesiderati fricchettoni, che a malapena come il sottoscritto possano valersi solo delle gambe e della bici. Sembra che per Egli certi bisogni esistano solo se il soddisfarli gli consente di finire in pagina interna sul Corriere, così precedenza assoluta per i pit stop delle facoltose turiste lattanti, quanto poi alle residenti straniere tra noi, attendano pure lungo i passanti invece che in un’autostazione l’arrivo di un autobus, salgano e scendano pure con bambini e bagagli per i montacarichi umani del nuovo sottopasso della stazione ferroviaria… E dunque , senza immischiarsi nelle umane miserie ed indigenze, quanto ai balordi di piazza Ottantesimo fanteria siano sempre e solo a videosorveglianza e fari allucinanti, come detectors dei beoni che si attentano a innaffiare la piazza della pipì ch’era già birra o vino sugli scaffali del Carrefour , ma ahimè con riconfermata cilecca dello Sceriffo Rebecchi, -oh, yes-. Che quando la natura chiama e resta anche solo un filo di tenebra od un angolino che sfugga ai fari, è oramai assodato che non servono a niente neanche le taser, per cui, dico, o si toglie la licenza al Carrefour, almeno quella di vendere alcolici, o si approntino pissoirs per i pisseurs ( Pisciatoi per i pisciatori). Tertium non datur.Tanto più nella città di Vicolo Pisinpé. E dove corso Pradella e vicoli e vie sono tutti una pisciata impenitente e impunita dei cani di sciur e sciure demo leghiste. A Paris , per restare in tema, ci sono anche nell’ Ile Saint Louis degli uritrottoirs che sono addirittura fertilizzanti. Lasciando pur stare quelli sessisti del trevigiano a forma di bocca di donna. Considerazioni indulgenti di bassa lega materiale e di poco appeal consensuale? Ora io chiedo, dei 13.500 anziani che vivono in città, quanto pochi credete che siano quelli che sono costretti a rimanere in casa per incontinenza urinaria o uso di farmaci diuretici, perché una città pressoché senza orinatoi pubblici è per loro la via crucis ciottolata di un Calvario? O perché nei pressi dei loro condomini trovano piazzette gremite di carapaci d’auto che sovrastano , se ci sono, anche le panchine all’ ombra e le fontanelle

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