sabato 28 giugno 2008

passe partout mistico

"Ciao. Ho letto il blog. Incrociamo le dita. Se sei a corto di foto, puoi prenderle dal mio deposito picasa . Attenzione, ci sono alcuni errori nelle captions, commessi dai miei studenti che curano la pagina. Ad esempio, nelle foto dedicate al Guru Aghora'















e' stato inserito anche il leader nazionale per i diritti dei Dalits, Vincent, con la moglie.










Il Baba Aghora' lo si puo' riconoscere nelle foto successive.















Ho letto che il figlio del tuo amico e' stato escluso dalla scuola delle suore. Poverino! Immagino la tortura dell'interview per l'ammissione. Ti risparmio i miei commenti. Forse potrebbe venire, come residente, alla nostra scuola... Ma siamo gia' al tetto massimo di presenze nell'ostello, soprattutto dopo il trasferimento dei residenti di Bodhgaya a Sarnath. LoveValentino Ps. ho gia' chiesto ai miei insegnanti di contattare il padre responsabile della parrocchia di Sarnath per vedere di recuperare le croci, altrimenti le faccio fare dal falegname della nostra scuola. Ok per lo spazio per i musulmani. Nessun problema. Da anni, con Carlos, che lavora in un paese musulmano, discutiamo il modo migliore per inserire i musulmani nel Progetto Alice, nel rispetto assoluto della loro cultura e tradizione religiosa. Il problema e': come trovare un linguaggio comune per comunicare tra noi? Quale e' il passe partout mistico che permette di entrare (ed essere ben accolti) nelle cattedrali cristiane, nei templi induisti, in quelli buddisti e nelle moschee?Va bene gli spazi riservati, ma va precisato che si tratta di spazi non "separativi" ma solo di "convenienza", esattamente come lo spazio a tavola. Uno, per mangiare, ha bisogno di un posto, appunto. Ma va enfatizzato l'atto del mangiare insieme, la funzione del mangiare. Va, invece, passato in secondo piano il "posto" e il "che cosa si mangia". Posto e menu' sono scelte personali (che dividono). Il mangiare unisce. Il pregare unisce. La devozione unisce. La speranza in una vita futura di pace e felicita' unisce. Il desiderio di essere felici unisce.


"Caro Valentino,
sono Odorico.
Se ho ritardato nell 'assecondarti in ciò che mi hai chiesto di togliere dal blog, è perchè lo considero un luogo in pieno deserto, che non so chi altri, oltre a te, possa aspirare a raggiungere.
Se qualcuno si deve lamentare della mia indiscrezione sei tu, piuttosto.
Ma tant'è. Cosi sia.. .
Odorico


"Ciao Odorico. E' vero che il tuo Blog e' "in sordina", ma ho scoperto che ci sono delle persone che si "divertono" a "perlustrare" gli spazi internet alla caccia di "provocazioni". Quando ci vedremo ti esporro' i dettagli di queste storie di miseria. Proprio perche' ho avuto recentemente una esperienza drammatica appunto con un blog che nemmeno un esperto avrebbe trovato ti ho invitato alla prudenza. Ogni scusa e' buona per creare conflitti. E' l'Ombra che non posso evitare, ma solo gestire, a volte subire, altre volte contrastare con preghiere. Io credo nella polarita': bene/male; luce/ombra; invidia/collaborazione...Qualcuno mi disse, anni fa, che il successo del Progetto Alice sarebbe stato messo a dura prova dal karma negativo mio, ma sopratutto, degli studenti. Ci sarebbe, in Natura, un forza costruttiva e una distruttiva (vita/morte). Quella costruttiva spinge alle realizzazioni, al successo, alla Vetta. Quella distruttiva fa rotolare le valanghe per spingerti a valle, per impedirti il raggiungimento della vetta. Angelo e demone. Ecco, metti insieme la forza distruttiva (o karma negativo, come lo chiamano qui) di mille studenti e immagina che cosa puo' succedere. Finora, grazie alla conoscenza di queste dinamiche, sono riuscito a "farmi amico il demone", che non ha fatto grandi danni. Non abbiamo avuto incidenti gravi alla scuola, nonostante il numero altissimo di studenti. Tutto sommato, la forza dell'Angelo ha prevalso su quella oscura.Un abbraccioValentino"

"Ciao Odorico. Visto che anche i miei piu' stretti collaboratori hanno spesso un atteggiamento negativo nei confronti del lavoro che ho fatto in questi anni (perche' non conoscono altre realta' dell'India), ecco una... medaglia offerta da parte di un vecchio professore di Inglese e Italiano australiano, che vive in India da due anni. Ha visitato la scuola di Sarnath e l'ha analizzata con l'occhio di chi se ne intende di educazione e strutture educative e, quindi, sa quanto sia terribilmente difficile avere dei risultati positivi. In particolare, va notato che il commento viene da un professore che conosce, quindi, gli studenti e non si fa incantare dalle apparenze. Tu capisci che cosa voglio dire.Ultima nota. Io non ero presente, quindi non potevo falsare i fatti o mistificare. La scuola si e' presentata da... se'.Un abbraccioValentino---03.07.’08

"In recent days, I had to accompany some young students who were being relocated from the hostel of the campus at Barbatta, which I had visited on a number of occasions, to the campus at Sarnath, which I was to see for the first time. First impressions are strong impressions and these were remarkably positive, despite, or perhaps because of, being framed in almost incessant rain.
I found myself, while in casual conversation with some of the very capable and confident senior students, who played host to me for a couple of days over the weekend, asking them if they realized that there could be no better campus than theirs in India: richer and better funded, perhaps, more prestigious, perhaps, but not better in the provision of a richly developed and highly integrated philosophy of education, which was projected in the physical planning of the school.
Highly successful use of the Italian “cortile” has been made throughout the campus, providing a balanced integration of out-door spaces and architecture, of comfortable and highly functional spaces within the walls, for the laboratories, the classrooms, the areas for the pursuits of more intellectual curiosity, and the outdoor spaces, filled with shade trees and flower gardens, shrines and recreation areas, that make for an almost tactile atmosphere of tranquility, of serenity, for more reflective thought. The simple but well-used room dedicated to the musical pursuits of the students, and another, the beautifully designed library are not forbidding, but welcoming spaces that are clearly in regular and comfortable use by the students in their un-programmed hours. Of course, the crowning piece of architectural embellishment which joyfully signified the marriage of Italian and Indian cultural aspects, and provided hours of amusement to students and guests alike, over the wet Saturday evening, was the traditional wood-fired pizza oven in the main kitchen; where four kilos of flour and the good will and sweat of a handful of enthusiastic senior students provided all of us with fresh pizza for supper.
I had already enjoyed the level of development of the second campus at Barbatta, but now I can more fully appreciate that it currently offers, in incipient form, the same highly integrated planning that has been achieved so fruitfully at Sarnath.
Congratulations to the director, Valentino Giacomin, his staff and his students on what has been achieved by the Alice Project. John Glynn"

Mantova, 5 luglio 2007
Caro Valentino,
l'angelo che ha la meglio sul demone non è la stessa forza che porta alla luce il demone interno a ogni persona e ad ogni situazione, e che lo pacifica, se lo fa amico, riconoscendo le ragioni che giacciono al fondo di tanta miseria?
Ma ora tu hai motivo di essere davvero fiero dell' apprezzamento espresso con tale acume dal vecchio professore australiano di Inglese e di Italiano.
Con una certa fatica, date le mie conoscenze precarie dell' Inglese, sono riuscito pur tuttavia ad intendere quanto egli abbia interiorizzato il modello formativo delle tue scuole , e come in Sarnat l'abbia individuato nella proiezione ambientale e architettonica della filosofia educativa che vi è sottesa, comprendendo con precisione il disegno comune alle due scuole e il loro differente grado di realizzazione , in ragione della diversa realtà in cui sono operanti :
" I had already enjoyed the level of development of the second campus at Barbatta, but now I can more fully appreciate that it currently offers, in incipient form, the same highly integrated planning that has been achieved so fruitfully at Sarnath."
Nell' essere parte del tuo progetto, anch'io, a mia volta, da te sono stato riempito di soddisfazione quando mi hai avvertito che stavi già reperendo o facendo fare delle Croci per le tue scuole di Sarnat, e che avevi ripreso in considerazione l'idea di una sala di meditazione islamica, e mi sono reso conto che i miei consigli in te erano già diventati fruttuosamente operanti. Ti ringrazio per il senso e la rilevanza che così mi hai conferito. Ugualmente ti sono grato per la sollecitudine e per la disponibilità che hai espresso nei riguardi del bambino del mio amico : egli non è stato escluso dalla scuola di Madre Teresa , ma dal suo corso avanzato, la big class, ove ogni materia è insegnata in inglese. Riprenderà dalla classe seconda, e mentre apprenderà l'inglese, come disciplina a se stante, gli altri insegnamenti gli saranno impartiti in hindi. Di fronte alla importanza primaria che in India ha l' Inglese, per il singolo genitore. o per chi coopera con lui , c'è margine soltanto per minimizzarne l'impatto discriminante su un bambino, quando non da frutto lo sforzo per offrirgli tutte le opportunità perchè possa apprenderlo al meglio. Ho ripetuto invano al mo amico che lui può essere il miglior insegnante, anche d'inglese, del suo bambino, invano l'ho consigliato in tal senso e gli ho fornito sussidi educativi. Da un articolo comparso sulla rivista Internazionale, ho letto di studenti indiani che si sono suicidati perchè il poco inglese che sapevano non bastava più per procedere oltre negli studi. E' stato per me sconcertante , l'estate scorsa, passare in rassegna le principali librerie di Delhi, e vedervi la letteratura e i testi hindi ridotti a letteratura e testi ombra, constatare, di riflesso, che tutte le opere che leggo di autori indiani sono state scritte soltanto in inglese, anzichè in bengali o nella lingua del Gujarat, come le concepivano Tagore o Gandhi.( E' questo il destino, nella contemporaneità della globalizzazione, anche per le opere più significative di altre letterature gloriose quali la letteratura iraniana.) Ma quando il bambino del mio amico sarà più grandicello, e in lui saranno avvenuti un radicamento ed una prima crescita scolastica nella realtà indiana di Khajuraho, o qualora non si sia compiuta tale maturazione, quando la sua mente si sarà aperta o se non lo sarà ancora,- per usare i termini in cui ne parla il mio amico indiano, - la tua offerta potrà tornargli proficua.Faccio in ciò affidamento all' inaugurazione imminente della linea ferroviaria che via Mahoba collegherà direttamente Khajuraho e Varanasi.E un gran bene, credo, che recandosi al tempio di Hanuman, con il padre, il bambino assimili ora la fede induista, ma se si allontanerà da Khajuraho sarà possibile, concorde il mio amico, allentare la presa sulla sua anima dell'ordinamento castale e dell' asservimento della donna che brutalizzano la vita della popolazione locale.Caro Valentino, va comunque bene, adesso, come si presentano il sito.info e il mio blog? Nel sito, al posto di quelle " incriminate" ho inserito le fotografie del corpulento Baba Aghorà, come mi hai suggerito, ed ho lasciato l' immagine di Vincent Manoharan, con sua moglie. Si tratta di due miniature, ricollegate alle immagini originarie.
Solo nel sito picasa del Progetto Alice e grazie alle didascalie delle news di gennaio 2008, ho potuto apprendere della visita alle tue scuole del dirigente nazionale del movimento per i diritti umani dei Dalit, e che la nuova scuola fondata dal Baba Aghora, a Varanasi, seguirà i principi e la metodologia del progetto Alice.Per me - e per molti altri, credo,- sono dati di estremo interesse.Come è un Baba Aghora, ed una sua scuola, mi chiedo?Non credo di certo, come vuole la leggenda, che rientrino in una setta di copulatori tantrici necrofagi . Ma che cosa praticano di spiritualmente affine al sadhana shava, o al rituale del panchamakara, nell' attenersi ad uno stile di vita vita advaita.?
A presto
Odorico

"Caro Odorico, hai colto con estrema lucidita' e intelligenza il nocciolo delle osservazioni dell'anziano professore.Solo chi lavora nella scuola, a contatto con adolescenti, sa cosa significhi creare una atmosfera serena e persone responsabili che non hanno bisogno di 'prefetti' e guardiani per compiere il loro dovere di studiare, pulire, socializzare senza violenza e aggressivita'. Gli studenti residenti di Sarnath (circa 50!) sono accuditi da un solo insegnante, che ha il compito di supervisore piu' che di controllore.Io insisto sulla necessita' di rendere le persone responsabili. Nessuno deve andare ad urlare nelle camerate, al mattino, per svegliare i ritardatari e i pigri. Nessuno deve premere affinche' gli studenti svolgano il loro homework, oppure lavino la loro uniforme... Ognuno deve prendersi cura di se' e, se possibile, del compagno piu' debole (quando e' ammalato, quando non ce la fa a risolvere un problema di geometria, quando non ha 20 rupie per comperare uno spazzolino da denti...).Lo stesso discorso vale per gli insegnanti. Mi si accusa ferocemente di "non essere presente". Vorrebbero che perlustrassi le classi, al mattino, e poi che controllassi gli insegnanti, e poi che parlassi e socializzassi con chi visita la scuola (scusa i miei congiuntivi forse scorretti, ma sono giu' di allenamento con la lingua italiana!) e poi...Non hanno capito che sono "presente" proprio nell'assenza! Vaglielo a spiegare a chi ha la testa come la tazza del te' del Maestro Zen: piena di orgoglio, pregiudizi, arroganza culturale.Mi sono sempre difeso (purtroppo e' il mio destino essere in trincea!) dicendo che non bisogna giudicare il metodo, ma i risultati. E i risultati sono li', di fronte a tutti, nel sorriso degli studenti, nella loro serenita', nei risultati degli esami di Stato.Certo, non sono tutte rose. Da molti anni preferisco tacere i risultati per mettere in evidenza gli insuccessi, i problemi, le difficolta'. Per onesta' culturale. Per correttezza scientifica. Per imparare dagli errori.Ti ringrazio per la tua sensibilita' e per aver capito il lavoro che stiamo facendo, al contrario di altri che mi sono vicini da anni, ma solo fisicamente, a quanto pare e non con l'intuizione e la saggezza.LoveValentino "

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