( Le immagini devozionali risalgono ai festeggiamenti di Dusshera)
Quando meno me lo aspettavo, il mio immenso amico ha fatto emergere il centro di gravità della sua telefonata, l'apprensione che celavano le sue stesse risate, intanto che parlavamo di Purti, di Adjay, Sumit, e che le loro risa e i loro pianti contrappuntavano le nostre parole al telefono.
La stessa puja per Laksmi , nel giorno di Deepavali, passava in secondo piano rispetto a tale urgenza salvifica, riallietava le sue parole soltanto la fretta, che le avviava a conclusione, di andare a prendere i dolci e la torta con il mio nome, per i festeggiamenti congiunti di Deepavali e del mio compleanno.
" Ieri mi hai chiamato e non mi hai parlato più volte...".
Com' era delicato nella sua riprovazione...
Anche a notte fonda, il che lui ignorava, avevo impazzato alla sua linea telefonica, stravolto dal furore in cui era deflagrata una tensione febbrile che solo pochi momenti prima era uno stato di felicità invasata, incontenibile
Nella e.mail inattesa di Valentino, giuntami in serata, il ritratto della suorina panzer di Sarnat , una nuova insegnante , una vulcanica suora che quando decide di andare a fargli visita - nella sua stanza - nessuno riesce a fermare , nemmeno le due porte "blindate" che egli ha messo tra se e i visitatori non graditi.( "Ha scoperto come "sfondare" la prima barriera e poi si incolla sulla seconda, quasi gridando: "Open the door! Open the door!". Un giorno, non stavo bene e non avevo nessuna intenzione di aprire la porta. Ho avuto un'idea: ho chiamato via telefonino Santosh perche' mi venisse in aiuto dall'esterno. Ha funzionato. La sorella, imperterrita e impenitente, mi ha detto che ha raccontato l'episodio alle consorelle e si sono fatte tutte delle "sante" risate! ...) in realtà era stato un pretesto d'esordio per arrivare al cuore dei suoi intenti, giacchè Valentino si era precipitato a scrivermi perchè lo mettessi in contatto con Farhang, il ragazzo ch'era l'autore dei bellissimi acquerelli che aveva visto nel mio blog, in quanto aveva bisogno di un artista per i suoi racconti e i suoi libri.
La sua richiesta non poteva pervenire in un momento più opportuno a una persona più indicata
"Credo che in lui tu abbia individuato una persona assolutamente congeniale a ciò di cui hai bisogno.- Aaevo già replicato a Valentino-
La sensibilità e la mentalità sciita del mio amico si conciliano meravigliosamente con lo spirito del Progetto Alice.
La tua richiesta capita inoltre nel suo momento più propizio, e non può che felicitarlo.
Egli ha appena finito i suoi studi post-universitari,in Tehran conseguendo il master in arte.
Nella sua penultima lettera mi ha scritto di sentirsi libero e di voler continuare a dipingere e a migliorarsi nel dipingere.
In Iran, dove patisce la mancanza di libertà, dipingere è la sua fede, la sua speranza, l'esercizio toccante del suo amore.
Non chiede di meglio che di uscire quanto prima.da quel carcere a cielo aperto.
Per Pasqua, quando sono andato a trovarlo, mi ha chiesto dell' India, come una delle sue mete possibili quando avesse terminati gli studi.
Lo orienta verso l 'India la sua stessa passione per la miniatura .
Dispone del passaporto, avendo svolto il servizio militare, e può lasciare regolarmente l 'Iran
E' singolo e libero da vincoli familiari.
I suoi meravigliosi genitori, degli insegnanti in pensione, sono i parenti poveri di una famiglia ammirevole di Kermanshah.
Il padre è anche critico letterario e poeta, come lo è stato lo zio, morto suicida nel 1978( era nichilista, come tanti di noi, in Occidente, nello stesso tempo)."
A Farhang immediatamente dopo ho recato la very,very good news
"My dear Farhang,
I ve a ery, very good news for you.
My italian friend Valentino Giacomin who is headmaster of the school of the Alice Project -that he founded 14 years ago in India, - reading my blog has seen two your abrhangs, founding them very, very beautiful , and asked me if he can contact you, needing a painter for his tales and books! Do you like to go to India? To Moghul country?
Your friend Odorico.
Ma la considerazione che Valentino avesse rinvenuto le immagini degli acquerelli di Farhang nei miei ultimi scritti, mi induceva a verificare in che veste scritta io li avessi pubblicati ed egli avesse avuto modo di leggerli, e avevo così modo di accertare che li avevo messi in circolazione troppo affrettamente, tra l'una e l'altra delle mie incombenze scolastiche e domestiche, senza la dovuta chiarificazione lineare della loro involuta forma originaria.
Ma cosi retrocedendo di post in post, insieme con lo sconcerto per la loro inaffidabilità formale , cresceva in me il sobbollimento allo scoprirvi quante e quante volte vi ricorrevano, come ancora il giorno prima, in cui inutilmente avevo chiesto al mio amico di destinare l'aiuto, che gli destino, all'acquisto di un paio di materassi per Sumit e gli altri suoi cari.
Era per risolverlo finalmente al loro acquisto, con l'approssimarsi dell' inverno, che la settimana scorsa gli avevo inviato ancora più denaro del solito, pregandolo che il regalo che cosi gli chiedevo di fare a Sumit, per il suo primo compleanno, diventasse per sua mano il suo regalo per il mio stesso compleanno, il giono stesso di Deepawali
Tant'è bastato perchè sia istantaneamente inabissato in un precipizio di follia, nel dibattimento agitato di una sofferenza feroce.
Come potevo tollerare ulteriormente che anche quel denaro lo spendesse altrimenti, che lasciasse ancora dormire sul pavimento i suoi bambini , mentre si era concesso la motocicletta, più di un televisore, sopportare ancora un simile uso del mio aiuto in denaro...
Mi disarmavano le calme e quiete ragioni che mi adduceva al telefono, l' indomani mattina, lunedi scorso . Non aveva ancora provveduto ad acquistare il materasso perchè Sumit a letto ancora " makes sussu, makes toelet," fa ancora la pipi e la cacca , e avrebbe " made clean", avrebbe reso sporco il materassino, se glielo avesse acquistato prima, quando ancora non camminava ancora, mentre ora sa già reggersi in piedi.
Ma appena fosse cessata la festa grande di Deepawali, il giorno immediatamente seguente avrebbe provveduto ad acquistare uno, due " gadda", e per sincerarmene me ne avrebbe mandato le foto.
Ma non sarebbero bastato neanche queste sue assiucurazuoni, perchè i giorni sucessivi la mia mente desistesse dal recriminare .
Perchè, pur senza usarli, per ora, non aveva avuto l'avvertenza di acquistare ugualmente quei materassi? mi ripetevo ancora nel pomeriggio, mentre rivisitavo il duomo della mia città. Non aveva inteso, dalla mia insistenza, che era il caso assolutamente di farlo? Visto che il loro arrivo nella sua casa era il regalo che mi ero ripromesso di farmi, con il denaro che gli avevo inviato appunto per questo, entro i termini del mio compleanno dopo quello di Sumit, l'indomani stesso, per Deepawali...
Non capiva, mi ripetevo, che era in gioco la possibilità stessa ch' io potessi confidare in lui, che per la sua refrattarietà a recarsi a Chattarpur per un materassino per i suoi bambini, mentre le stesse rupie del loro costo li spendeva- o li sperperava-nei dolcetti e la torta di un party ulteriore, stava mettendo in gioco la mia fiducia in lui, la nostra stessa amicizia, tutta la posta?
Al contempo che sgomento, Kallu, amico mio adorato, che l' incapacità della pazienza che richiede l' Amore, di darti tempo anche un solo giorno di più, nella sua follia possa mettere in gioco tutto quanto tu e i tuoi cari siete per me!
"Andrò al tempio di Hanuman, questo pomeriggio, per pregare per la tua mente..."
Quando meno me lo aspettavo, il mio immenso amico ha fatto emergere il centro di gravità della sua telefonata, l'apprensione che celavano le sue stesse risate, intanto che parlavamo di Purti, di Adjay, Sumit, e che le loro risa e i loro pianti contrappuntavano le nostre parole al telefono.
La stessa puja per Laksmi , nel giorno di Deepavali, passava in secondo piano rispetto a tale urgenza salvifica, riallietava le sue parole soltanto la fretta, che le avviava a conclusione, di andare a prendere i dolci e la torta con il mio nome, per i festeggiamenti congiunti di Deepavali e del mio compleanno.
" Ieri mi hai chiamato e non mi hai parlato più volte...".
Com' era delicato nella sua riprovazione...
Anche a notte fonda, il che lui ignorava, avevo impazzato alla sua linea telefonica, stravolto dal furore in cui era deflagrata una tensione febbrile che solo pochi momenti prima era uno stato di felicità invasata, incontenibile
Nella e.mail inattesa di Valentino, giuntami in serata, il ritratto della suorina panzer di Sarnat , una nuova insegnante , una vulcanica suora che quando decide di andare a fargli visita - nella sua stanza - nessuno riesce a fermare , nemmeno le due porte "blindate" che egli ha messo tra se e i visitatori non graditi.( "Ha scoperto come "sfondare" la prima barriera e poi si incolla sulla seconda, quasi gridando: "Open the door! Open the door!". Un giorno, non stavo bene e non avevo nessuna intenzione di aprire la porta. Ho avuto un'idea: ho chiamato via telefonino Santosh perche' mi venisse in aiuto dall'esterno. Ha funzionato. La sorella, imperterrita e impenitente, mi ha detto che ha raccontato l'episodio alle consorelle e si sono fatte tutte delle "sante" risate! ...) in realtà era stato un pretesto d'esordio per arrivare al cuore dei suoi intenti, giacchè Valentino si era precipitato a scrivermi perchè lo mettessi in contatto con Farhang, il ragazzo ch'era l'autore dei bellissimi acquerelli che aveva visto nel mio blog, in quanto aveva bisogno di un artista per i suoi racconti e i suoi libri.
La sua richiesta non poteva pervenire in un momento più opportuno a una persona più indicata
"Credo che in lui tu abbia individuato una persona assolutamente congeniale a ciò di cui hai bisogno.- Aaevo già replicato a Valentino-
La sensibilità e la mentalità sciita del mio amico si conciliano meravigliosamente con lo spirito del Progetto Alice.
La tua richiesta capita inoltre nel suo momento più propizio, e non può che felicitarlo.
Egli ha appena finito i suoi studi post-universitari,in Tehran conseguendo il master in arte.
Nella sua penultima lettera mi ha scritto di sentirsi libero e di voler continuare a dipingere e a migliorarsi nel dipingere.
In Iran, dove patisce la mancanza di libertà, dipingere è la sua fede, la sua speranza, l'esercizio toccante del suo amore.
Non chiede di meglio che di uscire quanto prima.da quel carcere a cielo aperto.
Per Pasqua, quando sono andato a trovarlo, mi ha chiesto dell' India, come una delle sue mete possibili quando avesse terminati gli studi.
Lo orienta verso l 'India la sua stessa passione per la miniatura .
Dispone del passaporto, avendo svolto il servizio militare, e può lasciare regolarmente l 'Iran
E' singolo e libero da vincoli familiari.
I suoi meravigliosi genitori, degli insegnanti in pensione, sono i parenti poveri di una famiglia ammirevole di Kermanshah.
Il padre è anche critico letterario e poeta, come lo è stato lo zio, morto suicida nel 1978( era nichilista, come tanti di noi, in Occidente, nello stesso tempo)."
A Farhang immediatamente dopo ho recato la very,very good news
"My dear Farhang,
I ve a ery, very good news for you.
My italian friend Valentino Giacomin who is headmaster of the school of the Alice Project -that he founded 14 years ago in India, - reading my blog has seen two your abrhangs, founding them very, very beautiful , and asked me if he can contact you, needing a painter for his tales and books! Do you like to go to India? To Moghul country?
Your friend Odorico.
Ma la considerazione che Valentino avesse rinvenuto le immagini degli acquerelli di Farhang nei miei ultimi scritti, mi induceva a verificare in che veste scritta io li avessi pubblicati ed egli avesse avuto modo di leggerli, e avevo così modo di accertare che li avevo messi in circolazione troppo affrettamente, tra l'una e l'altra delle mie incombenze scolastiche e domestiche, senza la dovuta chiarificazione lineare della loro involuta forma originaria.
Ma cosi retrocedendo di post in post, insieme con lo sconcerto per la loro inaffidabilità formale , cresceva in me il sobbollimento allo scoprirvi quante e quante volte vi ricorrevano, come ancora il giorno prima, in cui inutilmente avevo chiesto al mio amico di destinare l'aiuto, che gli destino, all'acquisto di un paio di materassi per Sumit e gli altri suoi cari.
Era per risolverlo finalmente al loro acquisto, con l'approssimarsi dell' inverno, che la settimana scorsa gli avevo inviato ancora più denaro del solito, pregandolo che il regalo che cosi gli chiedevo di fare a Sumit, per il suo primo compleanno, diventasse per sua mano il suo regalo per il mio stesso compleanno, il giono stesso di Deepawali
Tant'è bastato perchè sia istantaneamente inabissato in un precipizio di follia, nel dibattimento agitato di una sofferenza feroce.
Come potevo tollerare ulteriormente che anche quel denaro lo spendesse altrimenti, che lasciasse ancora dormire sul pavimento i suoi bambini , mentre si era concesso la motocicletta, più di un televisore, sopportare ancora un simile uso del mio aiuto in denaro...
Mi disarmavano le calme e quiete ragioni che mi adduceva al telefono, l' indomani mattina, lunedi scorso . Non aveva ancora provveduto ad acquistare il materasso perchè Sumit a letto ancora " makes sussu, makes toelet," fa ancora la pipi e la cacca , e avrebbe " made clean", avrebbe reso sporco il materassino, se glielo avesse acquistato prima, quando ancora non camminava ancora, mentre ora sa già reggersi in piedi.
Ma appena fosse cessata la festa grande di Deepawali, il giorno immediatamente seguente avrebbe provveduto ad acquistare uno, due " gadda", e per sincerarmene me ne avrebbe mandato le foto.
Ma non sarebbero bastato neanche queste sue assiucurazuoni, perchè i giorni sucessivi la mia mente desistesse dal recriminare .
Perchè, pur senza usarli, per ora, non aveva avuto l'avvertenza di acquistare ugualmente quei materassi? mi ripetevo ancora nel pomeriggio, mentre rivisitavo il duomo della mia città. Non aveva inteso, dalla mia insistenza, che era il caso assolutamente di farlo? Visto che il loro arrivo nella sua casa era il regalo che mi ero ripromesso di farmi, con il denaro che gli avevo inviato appunto per questo, entro i termini del mio compleanno dopo quello di Sumit, l'indomani stesso, per Deepawali...
Non capiva, mi ripetevo, che era in gioco la possibilità stessa ch' io potessi confidare in lui, che per la sua refrattarietà a recarsi a Chattarpur per un materassino per i suoi bambini, mentre le stesse rupie del loro costo li spendeva- o li sperperava-nei dolcetti e la torta di un party ulteriore, stava mettendo in gioco la mia fiducia in lui, la nostra stessa amicizia, tutta la posta?
Al contempo che sgomento, Kallu, amico mio adorato, che l' incapacità della pazienza che richiede l' Amore, di darti tempo anche un solo giorno di più, nella sua follia possa mettere in gioco tutto quanto tu e i tuoi cari siete per me!
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