lunedì 1 dicembre 2008

" Il senso della vita?"


" Il senso della vita?" mi batteva forte il cuore" Il senso della tua vita è che se tu muori, chi mi paga le mie tremila cinquecento rupie al mese?"
Leggevo le pagine folgoranti della Tigre Bianca , e la mente ricorreva a Kailash, all'apprensione che c'è in ogni sua raccomandazione di avere cura della mia salute quando ci lasciamo al telefono.
Ritornava, nelle vicende seguenti, la metafora della Stia per polli entro le cui Tenebre i poveri d'India sono ingabbiati dalle loro famiglie, e sentivo dibattervi le nostre sorti.
" Odiamo i nostri padroni dietro una facciata d'amore, oppure li amiamo dietro una facciata di odio?"
Per quanto ti amo io sono disperato, mio caro Kallu, perché più ti amo, e più ti dono, meno ti rendo libero e uomo, e ti nego il destino di essere il padre che da un futuro ai propri figli, assicurandogli io pressocchè ogni cosa al tuo posto.
Non è meglio, Kallu, che voi siate più liberi e poveri? Che tu piuttosto ritorni al villaggio, alla miseria di quanto poco potrai offrire loro, ma in virtu del tuo solo cuore e del tuo solo lavoro? Ti costasse il ritrovarti a dormire al freddo tra lamiere e cartoni, sotto un cavalcavia di Delhi in costruzione?
Quanto tu sei arrivato ad odiarmi, durate i nostri ultimi viaggi, a non tollerare nemmeno di guardarmi, per la mia incapacità di renderti da me indipendente, anzi, perché in quanto più tentavo che tu lo diventassi,invece ti irretivo/ vincolavo sempre di più, ch'era il motivo stesso per cui io soffrivo e tu mi accusavi di essere infelice, di avere una mente negativa, a bad mind, che improvvisamente intristiva.

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