Poi, mercoledì 25, la morte del nonno dieci giorni dopo.
"E' avvenuta in fronte ai miei occhi- mi ha ripetuto Kailash, poco dopo che gli avevo dato da bere del the. Mi ha dato la sua benedizione, l'ashirwad ed è morto".
Kailash si è persuaso che il nonno abbia voluto attendere di essere solo con lui, che abbia rinviato la propria morte di un'intera notte, per beneficiare lui della sua benedizione, prima di chiudere gli occhi, Kailash che gli aveva recato da mangiare latte, ananas, the, good foods, gli ultimi giorni, ricambiando il nonno dei favori che gli aveva reso da bambino, anzichè i figli e le figlie che avevano disatteso di assisterlo.
"Tutti nel villaggio ora dicono che sono stato veramente fortunato a ricevere la benedizione del nonno, che in futuro avrò buona fortuna"
Buona fortuna, con lo strazio che lo macera dentro della morte di Sumit!...
Ma la sua esaltazione allucinatoria era reale, come la sua autotrasfigurazione nel nipote buono e servizievole, quando, ancora ai primi giorni di novembre, allorché mi aveva detto della imminenza possibile della morte del nonno, l' aveva accolta come una liberatoria per tutti, asserendo che quanto prima fosse avvenuta sarebbe stato meglio, secondo lo stesso atteggiamento contro il quale avrebbe inveito in lacrime l'altra notte, accusando gli zii di avere abbreviato la vita del nonno. " Avrebbe avuto " more life!", deprecava piangendo, mentre solo pochi giorni prima gli sembrava la cosa più naturale che il nonno volesse morire e raggiungere il Nirvana quanto prima, per non essere più di peso e di costo a nessuno, nella sua esistenza piagata tra il letto e dove escrementava nella sua dimora di fango.
Era morto alle otto del mattino, e già alle due del pomeriggio era stato cremato. Il padre e gli zii di Kailash avevano poi noleggiato una autovettura per recarsi in Allahabad a disperderne le ceneri nel Gange.
Al loro ritorno è avvenuto che Kailash si sia scandalizzato di quanto gli zii festeggiassero bevendo indian wisky, ma erano quanto uno di loro aveva detto a sproposito di Sumit, la ferita inferta di cui sanguinava in lacrime il mio amato, quando atterrendomi mi ha singhiozzato al telefono " Nobody respect me ... Nobody respect me...Like you your stuudents".
Ieri si è consumata invece la tosatura a zero di tutti i maschi della famiglia, " avessimo gli occhiali sembreremmo tutti come Ghandi", mi ha detto alcune ore dopo la loro rasatura, nel recarsi ad attingere il latte di una bufala domestica, per preparare le povere pietanze che sarebbero state imbandite ai dhalit in onore del nonno.
Solo il tredicesimo giorno, il lunedì seguete domenica prossima, avverrà la fine delle celebrazioni funebri con il banchetto finale.
E solo allora l' intera famiglia di Kailash farà ritorno alla casa del proprio dolore, e tenterà di riprendervi il corso che vi si è infranto, senza più la vita di Sumit che ne allietava le stanze.
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